Fortunago (Fortünagh in dialetto oltrepadano) è un comune italiano di 348 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Situato nell'Oltrepò, sulle colline che dividono le valli della Coppa e dell'Ardivestra, fa parte del circuito de i borghi più belli d'Italia.
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Fortunago comune | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Achille Lanfranchi (lista civica) dall'8-6-2009 | |
Territorio | ||
Coordinate | 44°55′N 9°11′E | |
Altitudine | 482 m s.l.m. | |
Superficie | 17,83 km² | |
Abitanti | 348[1] (31-12-2021) | |
Densità | 19,52 ab./km² | |
Frazioni | Cappelletta, Colombara, Costa Cavalieri, Costa Galeazzi, Gravanago, Molino della Signora, Sant'Eusebio, Scagni | |
Comuni confinanti | Borgo Priolo, Borgoratto Mormorolo, Colli Verdi, Montesegale, Val di Nizza | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 27040 | |
Prefisso | 0383 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 018064 | |
Cod. catastale | D732 | |
Targa | PV | |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] | |
Cl. climatica | zona E, 2 962 GG[3] | |
Nome abitanti | fortunaghesi | |
Cartografia | ||
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Sito istituzionale | ||
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Noto fin dal X secolo, Fortunago aveva signori locali, vassalli del vescovo di Tortona, ma nel 1164 entrò a far parte del territorio soggetto alla città di Pavia. Nel XIV secolo era feudo della famiglia pavese Giorgi (tale feudo comprendeva anche Borgoratto); invece le attuali frazioni Gravanago e Sant'Eusebio erano comuni, appartenenti alla locale famiglia di Ruino, ancora vassalla del vescovo di Tortona.
Nel XV secolo fu infeudato successivamente ai Dal Verme, dopo la morte di Pietro II Dal Verme il feudo passa dal 1485 al 1487 a Girolamo Riario, signore di Forlì ed Imola, egli lo venderà a Bergonzo Botta. Il feudo di Fortunago comprendeva quindi: Borgoratto, di Gravanago, Montepicco (comprendente Sant'Eusebio), Rocca Susella e Stefanago dal vescovo di Tortona (anch'egli un Botta), nonché Staghiglione (vedi Borgo Priolo) con Cà de' Perotti e Montefratello; i Botta crearono un vasto feudo, elevato ben presto a Marchesato. Nel 1546 esso fu acquistato dai Malaspina di Oramala, già marchesi di Godiasco.
Unito con il Bobbiese al Regno di Sardegna nel 1743, in base al Trattato di Worms, entrò a far parte poi della Provincia di Bobbio. L'estesa e potente signoria, dotata di larga autonomia fiscale e giurisdizionale, fu soppressa nel 1797. Nel 1801 il territorio è annesso alla Francia napoleonica fino al 1814. Nel 1859 entrò a far parte nel Circondario di Bobbio della provincia di Pavia e quindi della Lombardia.
Nel 1818 sono aggregati a Fortunago i soppressi comuni di Gravanago e Montepicco, mentre nel 1923 venne smembrato il circondario di Bobbio e suddiviso; Fortunago passò al circondario di Voghera[4].
Fortunago è stato inoltre location del film Il Capitale Umano di Paolo Virzì. Alcune delle scene della pellicola sono state girate presso la Villa "La Dominante", posizionata in località Montebelletto, all'interno del territorio comunale.[5]
Nel luglio 2015 a Fortunago è stato battuto il singolare record di preparazione e cottura dell'agnolotto più pesante del mondo. Un gruppo di cuochi, guidati dallo chef locale Danilo Nembrini, ha prodotto un agnolotto di 148 kg battendo così il precedente record detenuto dallo chef russo Alexei Semenov, che in precedenza a San Pietroburgo aveva preparato e farcito un agnolotto dal peso di 20 kg.[6]
A Fortunago è inoltre ambientato il romanzo noir "Ultima notte in Oltrepò", del giallista pavese Alessandro Reali.[7]
Abitanti censiti[8]
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Fa parte della fascia collinare della Comunità Montana Oltrepò Pavese.
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