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Fornovolasco è una frazione del comune italiano di Fabbriche di Vergemoli, nella provincia di Lucca, in Toscana.

Fornovolasco
frazione
Fornovolasco – Veduta
Fornovolasco – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Toscana
Provincia Lucca
Comune Fabbriche di Vergemoli
Territorio
Coordinate44°01′41″N 10°21′29″E
Altitudine480 m s.l.m.
Abitanti56[1] (2011)
Altre informazioni
Cod. postale55020
Prefisso0583
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Fornovolasco

Il borgo si trova nella regione storica della Garfagnana, nel parco delle Apuane.

Si narra che una famiglia Benestante Genovese Avesse costruito le prime fortificazioni in via del piscero,il Nobile Andrea che per lungo tempo ebbe rapporti con Cristoforo Colombo fece costruire la sua prima nave nel torrente Turrite di petrosciana,la sua nave era la San Rocco.

A seguito di vari bombardamenti da parte della Famiglia di Matteo dall'aia del canale fuggì nella lontana Genova lasciando allo sbaraglio la sua popolazione.


Geografia fisica


«Lo scoglio, ove il sospetto fa soggiorno,
Alto dal mare da seicento braccia,
Di ruinose balze cinto intorno,
E da ogni parte di cader minaccia:
Il più stretto sentier; che guida al Forno,
Là dove il Garfagnin il ferro caccia,
La via Flamminia ed Appia nomar voglio,
che passa verso il Mar; va su lo scoglio.»

(Ludovico Ariosto, I cinque canti, II, 18)

Il paese, sviluppato in una stretta valle all'incrocio di due torrenti, è collocato alla base meridionale della Pania della Croce (detta anche dell'omo morto), che lo sovrasta; il paesaggio è arricchito da una grande apertura circolare nel monte soprastante, come un arco di ponte maestrevolmente curvato, alto circa 25 metri, con una corda di 34 metri: esso prende il nome di monte Forato (o Pania Forata). Le acque che dividono il paese in 3 settori sono quelle limpidissime della turrite di Petrosciana, su cui si innesta il fosso dei Santi. Nelle vicinanze del paese si trovano pregiati marmi bianchi ordinari e colorati, e miniere di altri metalli, mentre all'interno della Pania è presente una vena di diaspro rosso, simile all'orientale per la lucidezza e la vivacità del colore. Poco lontano si trova la maestosa Grotta del Vento: 4570 metri di sviluppo per un dislivello di 145 metri. Il paese è inoltre circondato da molti boschi e prati, con poche zone coltivate e bellissime selve ricche di castagni.


Storia


L'etimologia del nome è incerta: la parola Forno indica sicuramente un'attività fusoria, documentata fin dall'epoca medievale, mentre la parola Volasco è attribuita da alcuni ad un certo Volasco di Brescia, che per primo avrebbe introdotto in Garfagnana l'industria della escavazione e lavorazione del ferro; da altri il nome Volasco viene fatto derivare da un antico hospitale detto Volaschio. L'origine medioevale della lavorazione del ferro è dimostrata da interessanti documenti ritrovati nell'archivio del capitolo di San Martino di Lucca che narrano come le miniere e le pratiche fusorie del ferro fossero già sviluppate antecedentemente al XVI secolo, prima che fosse importata la tecnologia di tale Volasco e dei bresciani al suo seguito. Sempre da alcuni documenti risulta che nel 1369 gli uomini del paese esportassero il ferro prodotto fino a Stazzema. L'Hospitale de Volaschio viene invece nominato in un elenco del territorio dello stato di Lucca del XIV secolo.


L'alluvione del 1996


Nuovo ponte di Fornovolasco
Nuovo ponte di Fornovolasco

Nel primo pomeriggio del 19 giugno del 1996 sulla Garfagnana e sulla Versilia si sviluppò un imprevisto e devastante diluvio che, in poche ore, fece cadere un livello record di pioggia. Fornovolasco, insieme a Cardoso (Stazzema), fu tra i paesi a pagarne maggiormente le conseguenze: dalla valle scese una quantità di acqua mista a fango e detriti che distrusse tutti i ponti del paese e portò via interamente alcune case. L'immensa tragedia trovò però una immediata reazione a partire dalla popolazione fino agli enti locali e regionali, e Fornovolasco un anno dopo poté già inaugurare i nuovi ponti e la ricostruita piazza Pascoli. Anche la chiesa intitolata a San Francesco di Assisi, invasa dall'acqua nella disastrosa alluvione, fu riaffrescata con i disegni del maestro Paolo Maiani. Nella tragedia ci fu soltanto una vittima.


Note


  1. Dati del censimento Istat 2011.

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