Forno è una frazione del comune di Valstrona situata a 903 m s.l.m. Prima di essere aggregata a tale comune il paese fu capoluogo di un comune autonomo. Veniva a volte chiamato Forno d'Omegna[3].
Forno ex comune | |
---|---|
![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Data di soppressione | 22 dicembre 1927 |
Territorio | |
Coordinate | 45°56′07.8″N 8°17′21.05″E |
Altitudine | 903[1] m s.l.m. |
Abitanti | 211[2] (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 28897 |
Prefisso | 0323 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il paese è situato non lontano dal fondovalle su un pianoro con una buona esposizione a sud. A poche centinaia di metri dall'ex capoluogo sono collocate le due frazioni Otra (831 m) e Preia (881 m). Più distante dall'ex-centro comunale si trova Piana di Forno, a monte della quale il Rivo del Capone divideva il territorio di Forno da quello dell'ex-comune di Campello Monti, anch'esso in seguito accorpato a quello di Valstrona[3].
Nel 1861, nel Dizionario topografico dei Comuni compresi entro i confini naturali dell Italia di Attilio Zuccagni Orlandini, veniva segnalato che al paese di Forno, che allora contava 214 abitanti, si ascende per una via tagliata a ripide scalette, e che il suo nome derivava da fucine pel ferro che ivi esistevano nei bassi tempi.[4]
In passato molti degli abitanti dovettero emigrare all'estero, dove in buona parte si dedicarono alla lavorazione del peltro.
Con il regio decreto nr. 2521 del 22 dicembre 1927 i comuni di Sambughetto, Forno, Fornero, Luzzogno, Germagno, Loreglia e Massiola furono fusi nel nuovo comune di Valstrona, il cui capoluogo venne collocato sul fondovalle a Strona.[5] Nel dopoguerra Germagno, Loreglia e Massiola riottennero la propria autonomia mentre Forno restò parte di Valstrona.[6]
Il codice ISTAT del comune soppresso era 003855[7].
Altri progetti
![]() |