Fiume Veneto (Fiume in veneto, Flum/Vildiflùm in friulano occidentale, Vile di Flum in friulano standard[5]) è un comune italiano di 11 758 abitanti[1] del Friuli-Venezia Giulia.
Fiume Veneto comune | ||
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Chiesa parrocchiale di San Nicolò | ||
Localizzazione | ||
Stato | Italia | |
Regione | Friuli-Venezia Giulia | |
Provincia | Pordenone | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Jessica Canton (liste civiche) dal 30-4-2018 | |
Territorio | ||
Coordinate | 45°56′N 12°44′E | |
Altitudine | 20 m s.l.m. | |
Superficie | 35,76 km² | |
Abitanti | 11 758[1] (30-4-2022) | |
Densità | 328,8 ab./km² | |
Frazioni | Bannia, Cimpello, Pescincanna, Praturlone[2] | |
Comuni confinanti | Azzano Decimo, Casarsa della Delizia, Chions, Pordenone, San Vito al Tagliamento, Zoppola | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 33080 | |
Prefisso | 0434 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 093021 | |
Cod. catastale | D621 | |
Targa | PN | |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] | |
Cl. climatica | zona E, 2 452 GG[4] | |
Nome abitanti | fiumani | |
Patrono | san Niccolò | |
Giorno festivo | 6 dicembre | |
Cartografia | ||
Posizione del comune di Fiume Veneto nell'ex provincia di Pordenone | ||
Sito istituzionale | ||
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Il territorio di Fiume Veneto si trova nella provincia di Pordenone centro-meridionale, in un'area completamente pianeggiante a metà strada tra i corsi di Livenza e Tagliamento. Il passaggio da un'altitudine all'altra, per quanto scarsi siano i dislivelli (si passa da un minimo di 14 a un massimo di 30 m s.l.m.), è spesso assai brusco: si formano così dei caratteristici avvallamenti, indicati nella toponomastica come Rivate.
Dal punto di vista idrografico, il comune è bagnato da due corsi d'acqua principali. Il primo è il Fiume (da cui il comune trae il nome), il quale lambisce Pescincanna, attraversa il capoluogo e sfiora Cimpello per poi proseguire entro i confini di Azzano Decimo. L'altro è il Sile, che scorre lungo la fascia sudorientale del territorio toccando Bannia e Praturlone. Entrambi nascono qualche chilometro più a monte, provenendo dalla stessa zona di risorgive; anche Fiume Veneto è ricco di fenomeni del genere, come testimonia il toponimo via Sacconi (da sacca "acqua stagnante").
Minimamente coinvolto nel fenomeno dell'urbanizzazione, complice la scarsa importanza turistica, il territorio ha mantenuto pressoché intatti molti caratteri naturalistici e paesaggistici[6].
La civiltà ha fatto la sua comparsa nel territorio in epoca remota: a Bannia, presso via Palazzine di Sopra, esiste un sito archeologico in cui sono stati rinvenuti reperti (frammenti di ceramica, utensili, sementi) ascrivibili al Neolitico medio. Altre testimonianze risalgono all'età del Bronzo e sono oggi esposte ai musei di Pordenone e di San Vito al Tagliamento. L'area, per abbondanza d'acqua e legna, era probabilmente sede di un villaggio palafitticolo di cacciatori-raccoglitori posto in un'estesa foresta planiziale, denominata Silva Lupanica dalle fonti romane[7].
Dell'epoca romana resta una grande quantità di materiale, dalle anfore, agli embrici passando per le statue decorative. Tracce di questo periodo rimangono inoltre nella toponomastica e nell'attuale assetto viario (il decumano massimo della centuriazione concordiese transitava per Marzinis, mentre il decimo cardo corrisponde all'attuale via Villafranca a Pescincanna).
Il toponimo è documentato per la prima volta dal 996 ma in riferimento all'omonimo corso d'acqua da cui il paese ha tratto il nome. Bisognerà aspettare il 1182 per avere delle notizie sul centro abitato, quando papa Lucio III lo riconosce come pertinenza dell'abate di Sesto al Reghena. Negli scritti successivi si rileva l'esistenza di due nuclei distinti: Flumen intra acquae o Fiume Grande o, ancora, Fiume dei Servi, feudo dell'abbazia di Sesto, e Flumen extra acquae o Fiume Piccolo, amministrato dal capitano cesareo di Pordenone per conto della Casa d'Austria.
Nel 1248 l'abbazia di Sesto, indebitata, vende Fiume Grande ai conti Gupertino e Domenico Cossio da Prata. L'amministrazione ecclesiastica resta comunque in mano al monastero, rappresentato dalla pieve di Pescincanna. Dalla metà del Quattrocento gli abitanti ottennero una propria chiesa autonoma.
Dal 1420 il dominio dei da Prata viene sostituito dalla Repubblica di Venezia. La presenza dei nuovi dominatori fu più gravosa dell'epoca feudale (anche se per un periodo, la popolazione dovette soffrire le guerre di successione combattute nel Friuli), dato che i veneziani sfruttarono le risorse provenienti in gran parte dal bosco di Fiume, il cui pregiato legname venivano usato per rifornire l'Arsenale.
Durante il dominio di Napoleone venne istituito, in seno al dipartimento del Tagliamento, il comune di Bannia, che dopo poche settimane cambiò denominazione nell'attuale. L'unità amministrativa si è mantenuta anche sotto il regno Lombardo-Veneto come parte della provincia del Friuli.
La storia successiva coincide con quella di tutto il Friuli occidentale, con l'annessione al regno d'Italia dopo la terza guerra d'indipendenza (1866)[6][8][9].
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Nicolò Vescovo (Fiume Veneto). |
Abitanti censiti[13]
Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti nel comune sono 792, ovvero il 6,77% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[14]:
Dopo aver cambiato nome in Fiumettopolix nel 2004, per l'edizione del 2009 ha riacquistato la denominazione originaria. La manifestazione si svolge nel mese di settembre e richiama pubblico da ogni parte del Triveneto, ma non solo, per un week-end di festa.
Il principale asse stradale, escludendo l'autostrada, è la SS 13 "Pontebbana", che transita nell'area settentrionale del territorio senza tuttavia attraversare direttamente alcuna frazione.
All'interno del territorio comunale sono state realizzate anche due uscite dell'Autostrada A28: la prima, denominata "Cimpello", si trova nei pressi dell'omonima frazione; la seconda è posta vicino a Praturlone e ha assunto la denominazione "Azzano Decimo". L'infrastruttura si snoda in direzione sudest-nordovest, coinvolgendo l'estremità occidentale del comune.
Il territorio settentrionale di Fiume è attraversato dalla ferrovia Venezia-Udine, ma entro i confini comunali non sorge alcuna stazione ferroviaria. La fermata più vicina è quella di Cusano, a 3,5 km dal centro del capoluogo.
Nel territorio comunale sono presenti due squadre di calcio: l'A.S.D.C Comunale Fiume Veneto-Bannia, fondata nel 1949 e militante nel campionato di Eccellenza Friuli-Venezia Giulia, e l'A.S.D Calcio Bannia, fondata nel 1965 e rifondata dalle ceneri dell' U.S Bannia nel 2008, militante nel campionato di Promozione (calcio) FVG Girone A. Le due società sono state protagoniste di numerosi derby stracittadini già a partire dagli anni '80 e successivamente, con la rifondazione del Calcio Bannia, dal 2013 al 2016.
È presente anche una società di pallacanestro. La Libertas Pallacanestro Fiume Veneto, avente tutto il settore giovanile (dai 5 anni ai 20) e una prima squadra che nella stagione 2021/22 ha vinto il campionato di Promozione
L'appellativo "Veneto" è stato aggiunto alla denominazione ufficiale del comune con Regio Decreto del 1911. Si cercò così di risolvere i numerosi fraintendimenti, soprattutto postali, con la più nota Fiume nell'attuale Croazia[6].
Altri progetti
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