Copparo (Cupar [ku'pa:r] in dialetto ferrarese) è un comune italiano di 15 662 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna.
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Copparo comune | |||
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Piazza della Libertà: in primo piano la Fontana Monumentale, in secondo il palazzo del municipio | |||
Localizzazione | |||
Stato | Italia | ||
Regione | Emilia-Romagna | ||
Provincia | Ferrara | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Fabrizio Pagnoni (Lega) dal 10-6-2019 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 44°54′N 11°50′E | ||
Altitudine | 5 m s.l.m. | ||
Superficie | 157,01 km² | ||
Abitanti | 15 662[1] (30-6-2022) | ||
Densità | 99,75 ab./km² | ||
Frazioni | vedi elenco frazioni | ||
Comuni confinanti | Ferrara, Jolanda di Savoia, Riva del Po, Tresignana | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 44034 | ||
Prefisso | 0532 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 038007 | ||
Cod. catastale | C980 | ||
Targa | FE | ||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 322 GG[3] | ||
Nome abitanti | copparesi | ||
Patrono | santi Pietro e Paolo - santa Lucia | ||
Giorno festivo | 29 giugno - 13 dicembre | ||
Cartografia | |||
Sito istituzionale | |||
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Fa parte dell'Unione Terre e Fiumi.
Il territorio di Copparo si estende su una superficie di 157 km² nella parte centro-orientale della Provincia di Ferrara. Il paese si trova all'interno del comprensorio caratterizzato ad ovest dalla città di Ferrara, a nord dal corso principale del Po, ad est dal Parco del Delta del Po e dalla zona costiera, a sud dal Po di Volano. Il territorio, interamente pianeggiante, è attraversato da 7 strade provinciali fungendo così da nodo di smistamento per il traffico tra il centro ed il basso ferrarese. La massima distanza tra i punti estremi del territorio è di 30 km. Numerosi sono i corsi d'acqua derivanti dagli imponenti lavori di bonificazione eseguiti fin dalla metà del Cinquecento.
Il toponimo assunse storicamente le forme Cuparus, Cupparium, Coparium o Copparium, Massa Occupari oppure Coppa Aurium (coppa d'oro)[senza fonte]. Considerando la natura selvaggia del territorio, una zona umida ricca di selvaggina, sembra più proficuo avvalorare la teoria che vede derivare il nome dal latino "Aucuparium", luogo in cui è possibilie andare a caccia di uccelli ("avis-capio-arium").[senza fonte]
Il più antico documento che parla di Copparo è dell'anno 870. Il documento è un privilegio di papa Adriano II che conferma a Firminiano e ai suoi fratelli la Corte di Formignana, allora confinante da un lato con "Cuparus et Caput canilis" (Coccanile). Non è un caso che Copparo sia sorta sul lato sud dell'attuale Canale Naviglio poiché, in tempi non remoti, erano assai frequenti le alluvioni del Po ed il Naviglio rappresentava una valida barriera alla furia delle acque.
Copparo fu oggetto di secolari controversie tra la Chiesa di Ferrara e di Ravenna. Martino, vescovo di Ferrara, nel 955 riconobbe la Massa di Copparo alla Chiesa di Ravenna, passata poi definitivamente a quella di Ferrara. Copparo era noto, nella letteratura del tempo, come riserva venatoria e venne quindi edificato un castello dai Giocoli Signori di Copparo ed in seguito adibito a loro dimora di caccia. Il castello fu distrutto dai Veneziani all'inizio del XVI secolo e con esso andarono perduti anche gli affreschi di Nicolò Panizzato, dipinti all'epoca di Leonello d'Este. Nel 1509 i Veneziani invasero il territorio copparese con truppe costituite da schiavi dalmati al seguito dell'ammiraglio Trevisan. Egli diede ordine al provveditore Grandenigo di saccheggiare Copparo, distruggendo i raccolti e rubando il bestiame. Tornata la pace coi Veneziani, sulle rovine del castello dei Giocoli, Ercole II d'Este, tra il 1540 ed il 1547, fece costruire un palazzo che passò in seguito al Papato e poi alla famiglia Barberini. La Delizia Estense, definita il "sontuoso Palagio", è l'ultima delle diciannove "delizie" costruite dagli Estensi nel ferrarese. La realizzazione del palazzo venne affidata all'architetto Terzo de Terzi, che progettò un imponente fabbricato composto da cinque torri collegate fra loro, ampi porticati, cortili interni e sale grandiose. A decorare l'edificio furono chiamati alcuni tra i più importanti artisti attivi a Ferrara, fra cui Girolamo da Carpi e Benvenuto Tisi da Garofalo, Battista Dossi e Bastianino.
Nel XVI secolo si intrapresero numerose iniziative di bonifica del territorio per dare spazio alla coltivazione di frumento. Per prosciugare la grande area paludosa tra Copparo, Codigoro e Mesola (Polesine di Ferrara), gli Estensi avviarono il progetto di bonifica noto come Grande Bonificazione Estense (1566-1572). Saccheggi e distruzioni da parte di invasori provenienti dai territori posti al di là del Po si alternarono a varie inondazioni e rotte del fiume. Le più gravi furono quelle di Papozze, del 1592, di Berra, del 1595, e di Zocca, del 1640. In quest'ultima occasione le acque arrivarono a lambire persino le mura di Ferrara. La Guerra dei Barberini, quattro anni più tardi, non mancò di coinvolgere anche Copparo portando nuovi danni e nuove vittime.
Del periodo napoleonico non rimane molto, possiamo citare l'adesione attraverso le colonne del "Giornale del basso Po" alle disposizioni giacobine del parroco Caparossa o la cronaca delle gesta del mugnaio Valeriano Chiarati che osò inneggiare pubblicamente all'imperatore d'Austria. Nel frattempo, nel 1808, il castello di Copparo fu preda di un terribile incendio. Nel 1862 il Sindaco Spisani lo acquistò per conto del Comune e nel 1875 lo fece restaurare facendolo diventare sede della Residenza Municipale. Il restauro fu pressoché totale e diede vita all'attuale conformazione dell'edificio. Le bonifiche degli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento videro nascere una nuova componente sociale, quel proletariato agricolo che diverrà protagonista dei grandi conflitti dell'epoca. I primi scioperi si ebbero nel 1894-95.
Nel 1817 era il più vasto e popolato comune rurale d'Italia[4]. Secondo il Calendario Atlante De Agostini la popolazione di Copparo Emilia al 10 febbraio 1901 era 39 222 abitanti; nel 1908 il Parlamento approvò la divisione del Comune e si costituirono così i comuni di Ro, Berra, Formignana e Le Venezie.
Lo stemma è diviso verticalmente in due parti uguali, raffigura nella parte blu un covone di grano e in quella rossa una coppa d'oro, è cinto da un ramo di quercia sulla destra e da un ramo d'alloro sulla sinistra, sovrastato da una corona.
Ora sede del Comune di Copparo; l'edificio era stato edificato dagli Estensi nella seconda metà del XVI secolo. Al posto dell'edificio andato distrutto durante l'incendio del 1862 nel 1875 nella stessa area venne edificato l'attuale residenza che ha inglobato i resti della delizia estense di Copparo.
Detta "al Turiòn", emblema della Delizia Estense, è l'ultima sopravvissuta delle cinque torri del progetto originale del castello. Ospita la Biblioteca comunale, in particolare al secondo piano la Biblioteca generale e la Sezione ragazzi, al terzo piano la Fonoteca. Oggi la Delizia di Copparo, è sede degli uffici comunali. L'ultima ristrutturazione dell'edificio risale al giugno 2003.
L'edificio nasce agli inizi del Novecento per volere di Enrico De Micheli ed è un tipico teatro all'italiana. Oggi, a distanza di trent'anni, è stato acquistato dall'amministrazione comunale e riportato al suo originario splendore. La recente inaugurazione risale al 23 ottobre 2004.
Dimora dell'artista copparese, grafico e pubblicitario Dante Bighi; donata al Comune alla sua morte nel 1994, luogo di arte e di cultura. Dalla fine di settembre 2008 è stato istituito il Centro Studi "Dante Bighi", gestito dall'associazione UXA – che nella villa ha la propria sede – in convenzione con l'Amministrazione Comunale.
Nella tenuta di Zenzalino, azienda agricola di 650 ettari a circa tre chilometri dal centro di Copparo, si trova l'omonimo Palazzo, inserito in un parco di circa tre ettari di piante secolari. Il Palazzo risale al XV secolo, venne riedificato nel XIX secolo e attualmente è dimora privata. Nella tenuta vi è un famoso allevamento di cavalli da trotto dove, nel 1995, è nato Varenne. La proprietà è privata e non accessibile al pubblico.
Costruita nel 1480 dal vescovo Bartolomeo della Rovere, diventa residenza di villeggiatura vescovile dell'epoca ospitò Tommaso Ruffo e Ippolito d'Este. La Villa è ubicata sulla sinistra del Po di Volano, vicino Sabbioncello San Vittore, piccola frazione a otto chilometri da Copparo. L'edificio è in corso di ristrutturazione da parte di Comune di Copparo e Provincia di Ferrara, proprietari dell'immobile.
A Tamara, a soli sei chilometri da Copparo, si trova la casa del poeta Corrado Govoni (1884-1965).
Collocata di fronte al palazzo municipale la fontana fu realizzata per commemorare i caduti della prima guerra mondiale dall'architetto forlivese Piero Toschi e decorata dallo scultore ferrarese d'adozione Enzo Nenci, fu inaugurata il 14 novembre 1935. Costruita in marmo verde imperiale e bianco di Carrara è composta da una grande vasca esterna rotonda in pietra e da una vasca interna con le iscrizioni dei caduti, un pilastro bianco centrale circondato da quattro pilastri in marmo nero decorati a bassorilievo completano l'opera. La vasca centrale porta scolpito sul fronte lo stemma comunale, raffigurante un mazzo di spighe e una coppa, sovrastato da una corona e stretto da un ramo di quercia e da uno d'alloro. Nel corso della seconda guerra mondiale il giardino che la circondava fu trasformato in orto di guerra. I bassorilievi visibili sui pilastri in marmo nero sono opera dello scultore Enzo Nenci e raffigurano: Diana della Vittoria, Diana della Guerra, L'Assalto, Canto di Guerra, Onore all'Italia, Il Sacrificio, Il Mutilato, Pietà al Caduto. Nell'immediato ultimo dopoguerra fu aggiunta un'ulteriore fascia di marmo recante i nomi dei Caduti nelle guerre risorgimentali, d'Africa, di Spagna e della seconda guerra mondiale. La fontana è stata restaurata nel 1992.
Abitanti censiti[7]
Il museo nasce nel 1986 con l'acquisto della raccolta di materiali della civiltà contadina del Basso Ferrarese di proprietà di Severino Peron, cui si sono aggiunte negli anni, varie donazioni di privati.
Negli anni seguenti ulteriori donazioni da parte di privati arricchiscono la raccolta, che è dapprima ospitata nei locali di proprietà comunale siti in Piazzetta Marchesi e in seguito custodita nei magazzini comunali.
Dal 2000, grazie ad un restauro, il museo trova sede presso la casa colonica con annesso fienile denominata La Tratta, riportando il più possibile gli oggetti alla loro collocazione originaria. L'esposizione è incentrata sui cicli produttivi tipici della zona: ciclo del grano, ciclo del vino e ciclo della canapa, cercando di allestire gli ambienti domestici come la cucina, la stalla, la camera da letto. Dal 2004 il Museo rimane aperto solamente per visite guidate su prenotazione.
Il 2 Giugno 2020, in occasione della Festa della Repubblica, le associazioni Archeologi dell'Aria e Storia in Grigio Verde, con la collaborazione dell'amministrazione comunale, inaugurano la riapertura del Museo con una nuova e rinnovata visione del tempo, in cui il percorso incentrato sulla vita contadina si intreccia con le testimonianze degli eventi della seconda guerra mondiale.
Ambrogio, Brazzolo, Coccanile, Cesta, Fossalta, Gradizza, Ponte San Pietro, Sabbioncello San Pietro, Sabbioncello San Vittore, Saletta-Cà Matte, Sant'Apollinare, Tamara.
A Copparo è presente la sede principale dell'Industria Berco produttrice di componenti per carri cingolati e macchine utensili.[8]
Nella frazione di Tamara è presente dal 1844 l'azienda Ferri, specializzata nella produzione di attrezzature e mezzi per la cura del verde.
Primo cittadino | Partito | Mandato | Carica | Note | |
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Inizio | Fine | ||||
Alfredo Bertelli | Partito Comunista Italiano | 1976 | 1982 | Sindaco | [9] |
Davide Tumiati | PCI/PDS/DS | 12 maggio 1985 | 11 gennaio 2004 | Sindaco | [10] |
Maria Teresa Bertuzzi | DS/PD | 14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Sindaco | |
Nicola Rossi | Partito Democratico | 8 giugno 2009 | 10 giugno 2019 | Sindaco | |
Fabrizio Pagnoni | Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia | 10 giugno 2019 | In carica | Sindaco |
Fonte: Ministero dell'Interno[11].
Altri progetti
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