Il territorio di Chamois si trova nella media Valtournenche. Esso comprende quasi tutta la valle del torrente omonimo e del Saverou (o Soverou), tributari del torrente Marmore, e l'altopiano del Rû de la Cleyva-Bella. Le vette delle montagne comprese nel suo territorio superano i 2.500 metri, e il punto più alto del comune è Becca Trecare (3.033 m). Chamois confina a nord con il comune di Valtournenche, a ovest con quello di Antey-Saint-André, a sud con quello de La Magdeleine e a est con quello di Ayas.
Territorio
Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)[6]
Clima
Data la quota, Chamois ha un clima tipicamente alpino. Gli inverni sono freddi e le precipitazioni sono esclusivamente nevose. L'esposizione a sud contribuisce a mitigarne leggermente le giornate invernali. Le estati sono fresche e con frequenti episodi temporaleschi.
Origini del nome
Il toponimo Chamois corrisponde alla parola francesechamois, che indica il camoscio.[7]
In epoca fascista, il toponimo fu italianizzato in Camosio, dal 1939 al 1946[8].
Storia
Non ci sono prove che l'area di Chamois fosse abitata in epoca romana o preromana. Si ritiene che i primi coloni si siano insediati nella zona intorno al basso Medioevo, quando la progressiva espansione demografica che seguì l'anno Mille provocò il dissodamento e il popolamento di ampie aree, prima disabilitate o sfruttate soltanto stagionalmente per la transumanza[9].
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Giunta Regionale del 24 aprile 2002.[10]
«D'argento, al camoscio di nero, fermo su un monte roccioso al naturale uscente dalla punta; al capo di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Gli smalti dello scudo e la sua composizione si basano sul blasone della famiglia Challant, antichi signori del luogo (d'argento al capo di rosso, alla banda di nero attraversante sul tutto). Il camoscio (in francese chamois) è un'arma parlante con riferimento al nome del comune.
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di nero.
Monumenti e luoghi d'interesse
La chiesa parrocchiale, in località Liussel, è dedicata a san Pantaleone ed è stata ricostruita più volte: quella attuale risale al 1838. L'altare maggiore, proveniente dalla parrocchia di Torgnon, è in legno intagliato, dipinto ed in parte dorato. Ospita una tela dell'Immacolata Concezione. La festa parrocchiale viene celebrata l'ultima domenica di luglio.
Sopra l'abitato di Corgnolaz, a 2000 metri, si trova il lago di Lod, presso l'omonima frazione, raggiungibile anche tramite seggiovia.
L'altiporto, situato in frazione Suisse, costruito nel 1967 è considerato il primo altiporto d'Italia ed è costituito da una pista erbosa in pendenza verso fondovalle, dotata di manica a vento e piccolo edificio di servizio in legno. È aperto a piccoli aerei a elica e occasionalmente agli elicotteri dei servizi di emergenza, in caso di inagibilità del campo sportivo situato nel capoluogo[11]. La pista di atterraggio è lunga 360 metri e larga 30.
Il santuario di San Domenico Savio, sul col Clavalité, a 2535 m s.l.m. nei pressi del confine con il comune di Valtournenche. Ogni anno la prima domenica di agosto è meta di un pellegrinaggio congiunto degli abitanti dei due comuni.
Il 13,22% della popolazione parla come lingua madre il patois valdostano, il 3,29% di madrelingua piemontese mentre la percentuale rimanente è costituita dai madrelingua italiana.[13]
Cultura
Biblioteche
Al villaggio di Corgnolaz nº 5 è presente la biblioteca comunale, che attualmente possiede circa 3000 volumi in lingua italiana e francese. Sono inoltre presenti tre postazioni con connessione ad Internet[14].
Documentari girati a Chamois
2012: La Suisse d'Emilio di Joseph Péaquin[15], sulla vita di Emilio Lettry, ultimo abitante del villaggio Suisse.
Infrastrutture e trasporti
È l'unico comune d'Italia sulla terraferma non raggiungibile in automobile, ma solo a piedi (tramite la mulattiera "les Seingles" da Buisson), in bicicletta (lungo la strada poderale da La Magdeleine), in funivia con partenza da Buisson, oppure nell'altiporto con piccoli aeroplani[16][17]. La circolazione dei fuoristrada è vietata sul territorio comunale.
Per questa sua caratteristica e per la sua particolare attenzione a favorire un turismo a mobilità dolce, è inserito nel consorzio delle Perle delle Alpi.
Economia
Turismo
Una delle risorse di cui Chamois gode è il turismo, soprattutto invernale, che impiega circa la metà della popolazione attualmente residente. Ci sono infatti alcuni impianti di risalita[18][19] che permettono di sciare in inverno su circa 14 chilometri di piste, e d'estate di fare molte passeggiate.
Impianti di risalita
Alla stagione 2010-2011, escluse la funivia e la teleferica che raggiungono il paese, gli impianti di risalita sono:
2 Tappeti per i principianti
Seggiovia biposto Corgnolaz-Lago Lod
Seggiovia biposto Lago Lod-Teppa
Seggiovia biposto Falinère
Artigianato
Importante e tipica è la lavorazione del legno finalizzata alla realizzazione di vari oggetti, quali statuine, sabot[20] e cesti in legno di nocciolo[9].
Bonaventure Ducly, Instructions sur le cimetière adressées au peuple de Chamois, Aoste: Imprimerie Edouard Duc, 1887
M. Gentiluomo, Uomo, ambiente, cultura: il legno e la pietra nella vita della popolazione di Chamois, Val d'Aosta, Contributi di etno-antropologia, pp.193–264
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