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Cèntola (Cèndula in dialetto cilentano[5]) è un comune italiano di 4 955 abitanti[1] della provincia di Salerno in Campania.

Cèntola
comune
Cèntola – Veduta
Cèntola – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Amministrazione
SindacoRosario Pirrone (lista civica Una nuova era) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate40°04′N 15°19′E
Altitudine336 m s.l.m.
Superficie47,75 km²
Abitanti4 955[1] (31-3-2022)
Densità103,77 ab./km²
FrazioniForìa, Palinuro, San Nicola, San Severino
Comuni confinantiCamerota, Celle di Bulgheria, Montano Antilia, Pisciotta, San Mauro La Bruca
Altre informazioni
Cod. postale84051[2]
Prefisso0974
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT065039
Cod. catastaleC470
TargaSA
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona D, 1 464 GG[4]
Nome abitanticentolesi
Patronosant'Apollonio
Giorno festivo18 aprile
Cartografia
Cèntola
Cèntola – Mappa
Cèntola – Mappa
Posizione del comune di Centola all'interno della provincia di Salerno
Sito istituzionale

Geografia fisica



Storia


La leggenda vuole che Centola sia stata fondata intorno al XVI secolo da una cosiddetta “centuria” di profughi provenienti dall'antica città di Molpa: da questa “centuria” sarebbe poi derivato il nome al paese. Tuttavia Carla Marcato, ricercatrice dell'Università di Udine, ritiene molto più probabile una discendenza del toponimo da un'unità di misura agraria. Del resto il paese risulta più antico di quanto vorrebbe la leggenda.

Il territorio comunale è stato abitato sin dai tempi più remoti: alcuni scavi effettuati in Località S. Paolo intorno agli anni '50, hanno portato alla luce una necropoli arcaica risalente al VI secolo a.C. con inumazioni ed arredi funerari. Presso capo Palinuro, inoltre, sopra l'altura compresa fra i due fiumi Lambro e Mingardo. sorgeva la città di Molpa, fondata dagli Ioni intorno al 450 a.C. Altri scavi hanno evidenziato tracce umane precedenti all'arrivo dei greci, alcune attribuibili al popolo dei Tirreni altre riconducibili al Paleolitico.

In epoca greca l'abitato di Molpa, unitamente a Palinuro (che all'epoca era un piccolo villaggio sorto sull'omonimo capo) probabilmente dipendeva amministrativamente dalla ricca e potente Sibari. La polis di Pal-Mol durò il breve periodo di trent'anni: nel 510 a.C. la colonia fu misteriosamente abbandonata, forse a causa di una tremenda epidemia. Molpa venne rifondata in epoca romana per ragioni difensive: fu munita difatti di stazioni di osservazioni per l'avvistamento di navi cartaginesi. Successivamente la zona fu anche scelta come residenza estiva da diverse famiglie patrizie e, secondo la leggenda, fu anche dimora dell'imperatore Massimiano, che dopo la rinuncia all'impero avvenuta nel 305 d.C. scelse di abitare in questa terra per la bellezza dei luoghi e la bontà dei vini prodotti nella zona.

In epoca medioevale ebbe inizio la decadenza di Molpa. La città fu presa prima dagli Ostrogoti e poi, nel corso della guerra gotica (535-553), fu distrutta nel 547 da Belisario, generale bizantino. I superstiti si rifugiarono presso vari monasteri dei dintorni, concorrendo alla fondazione di alcuni paesini tuttora esistenti. Alcuni di questi superstiti, in numero di cento, raggiunsero le colline e si stabilirono ai piedi della montagna delle Fontanelle, in un posto riparato e sicuro, detto Vallone. Fu forse dal numero dei fuggitivi che diedero vita al nuovo nucleo abitativo che questo luogo fu chiamato 'Centula'.

Durante il periodo longobardo Centola si ingrandì notevolmente e il suo sviluppo avvenne intorno alla Badia di Santa Maria degli Angeli, della quale oggi non resta più nulla. La Badia sorse come eremo fra il 515 e i 530 ad opera di monaci basiliani. Divenne Badia nel 750 e i suoi monaci continuarono a seguire la regola di San Basilio, la quale voleva che alla preghiera si unisse il lavoro. Pertanto crearono scuole, orfanotrofi, ospizi, un mulino, un frantoio, un monte di credito, vaste piantagioni di ulivi e una biblioteca ricca di manoscritti, svolgendo così un ruolo di guida sia nella vita spirituale che nella vita sociale di Centola.

Sovrastante la valle del fiume Mingardo, intorno al IX-X secolo si sviluppò il centro di san Severino, oggi abbandonato, nel quale restano tracce di un castello ed una chiesa. Il centro fu di notevole importanza strategica per i longobardi. Fortificato sia dai normanni che dagli svevi, in epoca aragonese cominciò a decadere, per essere definitivamente abbandonato nel XIX secolo.

I Normanni amministrarono il territorio di Centola fino al 1189. A partire da questo anno e fino al 1268 il territorio fu sotto la giurisdizione degli Svevi, a cui succedettero gli Angioini fino al 1435.

Centola nacque quindi sotto la dominazione bizantina di Giustiniano ma, dopo appena undici anni, passò sotto la dominazione longobarda; vide poi susseguirsi le dominazioni dei Normanni, degli Svevi, degli Angioini, degli Aragonesi, degli Spagnoli e dei Borboni.

Intorno al 1250, durante il periodo svevo, Centola divenne 'Universitas'. L' 'Universitas' di Centola godeva di una sua autonomia amministrativa, aveva un suo Statuto, un 'Sindicus' eletto dai cittadini, un proprio giudice, un 'baglivo' che amministrava la giustizia e un 'baiulo' al quale erano affidate le terre demaniali.

Centola, la Molpa e Palinuro furono più volte attaccate e saccheggiate da pirati turco-saraceni provenienti dal mare. Per difendersi dalle scorrerie di questi pirati, fra il 1550 e il 1600, furono realizzate lungo la costa del Comune una serie di torri, tutte ancora in buone condizioni: il Fortino, la torre del Capo, la torre Formica, la torre Mozza o del Monaco, la torre del Mingardo, la torre di Calafetente e quella di Chianofaracchio.

Nel 1828 gli abitanti di Centola parteciparono alla rivolta del Cilento.

Il comune fu costituito nel 1861, all'indomani dell'unità d'Italia. Dopo l'Unità il paese è stato fortemente interessato dall'emigrazione verso le americhe.

Dal dopoguerra si è avuto un notevole sviluppo turistico, che ha completamente trasformato l'economia ed il volto di questi luoghi abitati in passato da contadini e pescatori.

Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Pisciotta, appartenente al Distretto di Vallo del Regno delle Due Sicilie.

Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Pisciotta, appartenente al Circondario di Vallo della Lucania.


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose



Architetture civili



Architetture militari



Aree naturali



Grotte

Le cavità finora censite sono trentadue, di superficie e sommerse, che si insinuano e si articolano in gallerie e sale scavate nella roccia del costone palinurese delle quali solo alcune vengono sfruttate come attrazione turistica mediante esplorazioni guidate su imbarcazioni, che incessantemente prendono il largo dal porto alla scoperta di quelle che sono vere e proprie opere d'arte naturali quali la celebre "Grotta Azzurra", la "Grotta d'Argento", la "Grotta dei Monaci" e la "Grotta del Sangue". La sola grotta azzurra, la più conosciuta e visitata per gli splendidi giochi di luce e l'intensità d'azzurro di cui le sue acque si caricano, che costituisce un forziere di preziosi spunti per gli speleologi e biologi che dai primi anni '80 conducono incessanti e fruttuosi studi sulla natura morfologica, floristica e faunistica dell'incavo, definito un “laboratorio biologico in miniatura”. Nell'ambito di pochi metri, infatti, si raggruppano variazioni di luci, di idrodinamismo o di apporti trofici che nell'ambiente esterno possono interessare decine o addirittura centinaia di metri; grazie anche alla presenza sui fondali di sorgenti termali da cui sgorgano acque sulfuree che mescolandosi alle acque marine generano con i solfobatteri disposti sulle superfici rocciose, caratteristiche “nevicate” da cui trae ispirazione il nome del famoso antro della grotta noto come "Sala della Neve" e raggiungibile attraverso immersione subacquea. La favolosa tradizione delle origini di Palinuro trova poi espressione nella "Grotta delle Ossa", in località Marina di Molpa, dove è stato rinvenuto il reperto archeologico più antico. Le pareti della grotta sono incrostate di ossa di uomini e animali. Inizialmente gli studiosi, forti delle testimonianze lasciate dagli scrittori vetusti, pensavano appartenessero ai romani, i quali per due volte naufragarono presso questi lidi: una volta, durante la prima guerra punica, quando una flotta romana di ritorno dall'Africa, perse cinquecento navi; una seconda volta, al tempo di Ottaviano, quando alcuni legni dell'imperatore non riuscirono a riparare nel porto di Palinuro. I morti di entrambe le sciagure, si accumularono secondo gli esperti in tre grotte, successivamente ostruite.


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[6]


Etnie e minoranze straniere


Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 i cittadini stranieri residenti erano 219. Le nazionalità maggiormente rappresentate e la rispettiva percentuale sul totale della popolazione residente erano:


Cultura



Musei



Geografia antropica



Frazioni


In base allo statuto comunale di Centola[7], oltre al paese gli altri centri abitati sono[8]:


Economia



Infrastrutture e trasporti



Principali arterie stradali



Ferrovie



Porti



Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1989 1989 Emiddio Sansone Commissario prefettizio
1989 1992 Romano Speranza Partito Socialista Italiano Sindaco
1992 1997 Giovanni Stanziola D'Angelo Democrazia Cristiana Sindaco
1997 2002 Giovanni Stanziola D'Angelo Partito Popolare Italiano Sindaco
2002 2007 Giovanni Stanziola D'Angelo Democrazia è Libertà - La Margherita Sindaco
2007 2012 Romano Speranza Lista civica Sindaco
2012 2017 Carmelo Stanziola Lista civica (Partito Democratico) Sindaco
2017 2022 Carmelo Stanziola Lista civica (Partito Democratico) Sindaco
2022 in carica Rosario Pirrone Lista civica Sindaco

Altre informazioni amministrative


Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Sinistra Sele.


Note


  1. Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Con la riforma 2006 tutte le località hanno assunto il CAP del capoluogo (84051)
  3. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 190, ISBN 88-11-30500-4.
  6. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. Statuto comunale di Centola Archiviato il 28 luglio 2007 in Internet Archive.
  8. 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Campania
Portale Cilento

На других языках


[de] Centola

Centola ist eine italienische Gemeinde mit 5087 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Salerno in der Region Kampanien. Er ist Teil der Comunità Montana Zona del Lambro e del Mingardo.

[en] Centola

Centola (Cilentan: Cendula) is a town and comune in the province of Salerno in the Campania region of south-western Italy.

[es] Centola

Centola es una localidad y comune italiana de la provincia de Salerno, región de Campania, con 4.918 habitantes.

[fr] Centola

Centola est une commune italienne de la province de Salerne dans la région Campanie en Italie.
- [it] Centola

[ru] Чентола

Чентола (итал. Centola) — коммуна в Италии, располагается в регионе Кампания, в провинции Салерно. О приморской части коммуны см. Палинуро.



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