Celledizzo (IPA: /ʧelleˈdiʦʦo/, Celadic o Cialadìc in solandro[1][2]) è una frazione del comune di Peio, di circa 350 abitanti, in provincia autonoma di Trento.
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Celledizzo frazione | |
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Localizzazione | |
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Territorio | |
Coordinate | 46°20′40.42″N 10°42′08.24″E |
Altitudine | 1,196 m s.l.m. |
Abitanti | 410 (540) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 38024 |
Prefisso | 0463 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 022814 |
Cod. catastale | C445 |
Nome abitanti | detti "vèri" o "ligéri" |
Patrono | SS. Fabiano e Sebastiano |
Giorno festivo | 20 gennaio |
Cartografia | |
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Il toponimo dovrebbe avere origine romana, dal latino «cella». Nei documenti di epoca medievale il termine indica sia "minima unità territoriale" sia "dispensa per i cibi - deposito dei prodotti dei campi" e a partire dall'XI secolo anche "chiesetta, cappella". Il paese, pur essendo sicuramente più antico, era già documentato nel 1220. Celledizzo formò per lungo tempo un'unica comunità con il vicino paese di Cogolo, e si autogovernò con propri statuti regolamentari fino all'Ottocento. Durante il regno italico di Napoleone fu sede municipale, mentre tornò comune autonomo durante l'impero austro-ungarico. Nel 1928 fu soppresso, come tutte gli altri comuni della Val di Peio, ed il suo territorio venne aggregato al nuovo comune di Peio.
Nella zona periferica del paese ha sede il Museo Etnografico del Legno, realizzato tramite la risistemazione di una segheria risalente ai primi dell'Novecento. Appena sotto malga Borche (1808 m), in località "grasi dele Borche", è stato ristrutturato un antico maso di alta montagna per creare il Museo del Contadino.
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