Castrezzato (Castrezàt in dialetto bresciano[4][5]) è un comune italiano di 7 527[1] abitanti della provincia di Brescia in Lombardia.
Castrezzato comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Giovanni Aldi (lista civica) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°31′N 9°59′E |
Altitudine | 125 m s.l.m. |
Superficie | 13,63 km² |
Abitanti | 7 527[1] (30-6-2022) |
Densità | 552,24 ab./km² |
Frazioni | Bargnana, Campagna, Monticelle, Barussa |
Comuni confinanti | Castelcovati, Chiari, Coccaglio, Comezzano-Cizzago, Rovato, Trenzano |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25030 |
Prefisso | 030 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 017045 |
Cod. catastale | C332 |
Targa | BS |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 410 GG[3] |
Nome abitanti | castrezzatesi |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Castrezzato si trova nella Bassa Bresciana occidentale. Il territorio è pianeggiante ed è attraversato a settentrione dalle rogge Trenzana e Castrina.
Secondo il Mazza (1986), il toponimo deriverebbe dal latino castrum per la presenza di un castello medievale, oppure dal personale romano Castricius rinvenibile su alcune lapidi longobarde[6].
Da Caxiratum, nome romano di Castrezzato, passava la via Mediolanum-Brixia, che collegava Mediolanum (Milano) con Brixia (Brescia) passando anche da Cassianum (Cassano d'Adda).[senza fonte] In epoca romana, il territorio appartenne al pagus raggruppante Chiari, Cologne e Rovato[6]. In seguito dipese dalla pieve di Coccaglio. Il borgo si sviluppò all'interno di un castrum per la difesa degli abitanti[6].
Durante una delle tante guerre che caratterizzarono il territorio bresciano nel XII secolo, il castello andò distrutto. Fu riedificato nel 1205 per ordine del comune di Brescia, che concesse anche privilegi ed immunità a motivo dei quali il borgo fu chiamato Castelfranco. Il fortilizio fece parte di una linea di difesa della repubblica comunale bresciana che si estese, fra il XII e il XIII secolo, da Iseo a Quinzano[6].
Le mura difensive del castello furono donate al comune dalle famiglie nobili che ne erano proprietarie; avendo però perduta l'originaria funzione, andarono in rovina e i fossati furono riempiti per farne strade. La viabilità odierna, caratterizzata da una circonvallazione esagonale, ricorda l'originario sistema di fortificazione[6].
Castrezzago nell’estimo visconteo del 1385 viene citato fra i comuni appartenenti alla quadra di Chiari insieme a Chiari, Pontoglio, Rudiano, Castelcovati, Cazzago, Comezzano, Ludriano, Trenzano ad figulinis, Regosa, Cossirano, Roccafranca, Coccaglio, Lograto e Maiolo.
All’inizio della dominazione veneta in seguito alla concessione del privilegio al castello di Chiari di “essere per sé” la quadra mutò il nome in “quadra di Castrezzato”. Della quadra di Castrezzago o Castrezzato fecero parte i comuni di Castrezzato, Comezzano, Cizzago, Ludriano, Castelcovati, Cossirano, Rudiano sera e mattina, Trenzano, Ragosa; successivamente vennero aggiunti i comuni di Lograto, Maclodio e Roccafranca (dal 1473) che già erano stati con Chiari in epoca viscontea. [7][8]
Nel 1701, durante la Battaglia di Chiari, il borgo fu saccheggiato dalle truppe francesi e spagnole[9].
Inserito nel cantone Alto Oglio con la legge del 1 maggio 1797, passò nel distretto delle Sete nel maggio 1798 (legge 13 fiorile anno VI), per farne parte anche ai sensi della legge sulla ripartizione in distretti, comuni e circondari del dipartimento del Mella (legge 21 vendemmiale anno VII); nell’assetto definitivo della repubblica cisalpina, determinato nel maggio del 1801 (legge 23 fiorile anno IX), venne incorporato nel distretto II, di Chiari, per fare poi parte del cantone I di Chiari del distretto II di Chiari con il decreto dell'8 giugno 1805 (decreto 8 giugno 1805 a). Sul piano istituzionale, in osservanza della legge del 24 luglio 1802 ed in virtù dei 1807 abitanti, venne classificato nella terza classe dal citato decreto 8 giugno 1805 (decreto 8 giugno 1805 a). Nel comune di Castrezzato venne concentrato il comune di Castelcovati; venne inserito nel cantone I di Chiari del distretto II di Chiari.[10][11][12]
Il 17 febbraio 2021, durante la pandemia da COVID-19, il territorio castrezzatese venne inserito in "zona rossa" a seguito di numerosi contagi.[13]
«Troncato d'azzurro e d'argento, alla torre merlata alla ghibellina al naturale, attraversante, finestrata e murata di nero, aperta dal campo, con due lupi controrampanti alla torre con la testa rivolta all'esterno, al naturale. Lo scudo sarà fregiato dalla corona di Comune.» |
(D.C.G. 11 febbraio 1930) |
Il gonfalone, concesso con regio decreto del 13 maggio 1929, è un drappo troncato di azzurro e di bianco.
Abitanti censiti[15]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 1 407 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
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A partire dal 27 maggio 1220, data che per la prima volta cita "Castrezago" in una pergamena del Codice Diplomatico redatto in Brescia, la Comunità ha costantemente legato la propria sussistenza al lavoro agricolo, in stretto connubio con l'allevamento di animali da stalla e da cortile.
La geografia antropica locale attesta conseguentemente che le abitazioni del borgo sorte nel corso dei secoli e le numerose cascine dislocate tra i terreni coltivati erano consentanee a tale duro lavoro, svolto prevalentemente da salariati dipendenti da possidenti e Famiglie nobili, e in seguito anche da piccoli proprietari di pochi piò (misura locale bresciana di un terzo di ettaro, dal latino "plodum", porzione di terreno che una pariglia di buoi riusciva ad arare in una giornata lavorativa). Le abitazioni si presentavano con stalle e fienili, porcilaie e pollai, concimaie ed essenziali servizi igienici in comune privi di acqua. Questo fino agli inizi degli anni sessanta del secolo scorso. Con l'approssimarsi del boom economico favorito dalla nuova industrializzazione postbellica Italiana, i piccoli appezzamenti di proprietà furono ceduti ed assemblati da pochi agricoltori, supportati nel frattempo da macchinari che hanno in gran parte sostituito la necessità del lavoro manuale dell'uomo. Qui necessita fare memoria di una Ditta costruttrice tutta Castrezzatese del tempo, la Amerigo Cavalli & C., la quale ha progettato e realizzato diverse, innovatrici macchine agricole che hanno trovato fortuna sul mercato Nazionale ed Internazionale. L'Economia locale si è in seguito prevalentemente riciclata nel settore edilizio, favorendo il formarsi di "squadrette" ben rodate di operai specializzati nei vari rami delle costruzioni, prevalentemente dirette a Milano e hinterland. Conseguentemente la geografia antropica locale ha radicalmente mutato il proprio volto. Il crescere della popolazione ha favorito la costruzione di centinaia di graziose villette fornite di ogni confort, con annessi curati giardini privati. Nel Borgo le abitazioni hanno trasformato le vecchie stalle in rimesse per gli autoveicoli, mentre i fabbricati sette-ottocenteschi sono stati sapientemente restaurati, favorendo il Marketing di nuovi negozi forniti di ogni genere merceologico. Anche le vecchie, secolari osterie, hanno chiuso i battenti sostituite da moderni bar, paninoteche e gelaterie. Nel contempo sono sorte attrezzature sportive di ultima generazione. Oltre a palestre e campi per il calcio e per il tennis, affidati dal Comune a società sportive o gestiti dalla Parrocchia, spicca oggi la presenza di un moderno Kartodromo e di un Autodromo in fase di Ristrutturazione da parte di una blasonata casa Automobilistica "PORSCHE ITALIA" di riconosciuta fama Nazionale e Internazionale, di un campo da Golf a 12 buche con annesso Ristorante, Camere per potervi soggiornare e di un'Arena Sky Roller con una pista di tutto rispetto immersa in un parco verde nel quale bambini e adulti possono fare passeggiate e divertirsi in un ambiente Familiare. Il servizio Religioso fa invece capo agli edifici di culto tra i sopracitati monumenti e luoghi di interesse. .
La viabilità ricorda l'originario sistema di fortificazione: come riportato dal Mazza (1986), il Lechi segnalava come la strada di circonvallazione, composta dalle attuali via Dieci Giornate, via Dante Alighieri, via Circonvallazione Nord e via Vittorio Alfieri, era caratterizzata da una forma esagonale analoga a quella di una piccola cittadella murata[6].
Dal 1932 al 1956, Castrezzato è stata servita da una stazione ferroviaria della linea Cremona-Iseo.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 dicembre 1984 | 25 maggio 1990 | Angelo Gabriele Manenti | DC | Sindaco | |
25 maggio 1990 | 14 giugno 1999 | Pierluigi Treccani | PSI poi lista civica di centrosinistra |
Sindaco | |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Enrico Corna | lista civica di centrodestra | Sindaco | |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Pierluigi Treccani | lista civica di centrosinistra | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 27 maggio 2019 | Gabriella Lupatini | Il Popolo della Libertà-Lega Nord poi Forza Italia |
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27 maggio 2019 | incarica | Giovanni Aldi | lista civica | Sindaco | |
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