Secondo Giovanni Battista a Prato, che propose lo stemma adottato dal comune, il toponimo avrebbe un richiamo al cane, in trentino cagn. Invece secondo E. Lorenzi, che nel 1932 pubblicò un Dizionario toponomastico tridentino, il nome deriverebbe da cuneatum, cuneus, ovvero un cuneo che si spinge verso la valle. Questa interpretazione è sostenuta anche da Schneller nel suo Tirolische Namenforschungen.[9]
Storia
Nell'anno 1807 il governo bavarese abolì le regolanie e i regolani furono sostituiti dai sindaci e capocomuni. Fu così che nel 1810 Cagnò formò con Romallo e Revò un comune unico con sede in Revò. Nel 1817 avvenne la prima ricostituzione in comune autonomo.[9]
Nel 1928 il comune di Cagnò venne nuovamente soppresso assieme a quello di Romallo, rendendoli frazioni di Revò. Nel 1950, dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo, i comuni di Cagnò (Censimento 1936: pop. res. 406) e Romallo (Censimento 1936: pop. res. 638) vennero ripristinati.[10]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Valentino, documentata nel 1409, ampliata nell'ultimo quarto del XIX secolo.[11]
Cappella del Rosario, eretta nel 1893 grazie a offerte degli emigrati e degli abitanti del paese. Il campaniletto venne aggiunto successivamente nel 1934. L'interno è abbellito da una statua della Madonna di Pompei, opera dello scultore gardenese Giovanni Vincenzo Messner, e risalente al 1981.[9]
APSAT 4. Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardo antico e basso medioevo. Schede 1, Mantova, 2013, p.159, ISBN9788887115772.
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