Ca' Corviglio è una frazione del comune di Taleggio che si trova nell'omonima valle.[1]
Ca' Corviglio frazione | |
---|---|
![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Amministrazione | |
Lingue ufficiali | Italiano |
Territorio | |
Coordinate | 45°53′59″N 9°34′29.22″E |
Altitudine | 780 m s.l.m. |
Abitanti | 2 |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 24010 |
Prefisso | 0345 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | BG |
Nome abitanti | Cacorvigliesi |
Patrono | san Rocco |
Giorno festivo | 16 agosto |
Cartografia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
È uno fra i più piccoli e pittoreschi borghi di Taleggio, raccolta intorno alla quattrocentesca chiesetta di San Rocco. Il borgo di Ca' Corviglio è stato oggetto d'interventi di ristrutturazione finanziati dalla regione Lombardia, nell'ambito dello sviluppo dell'ecomuseo val Taleggio; con il contributo e la generosità del Gruppo dei Volontari di Ca' Corviglio.[2] La parrocchia ha inoltre potuto restaurare il tetto della chiesetta di San Rocco del XV sec. Ca' Corviglio è a tutti gli effetti un punto d'incrocio dei sentieri più battuti che portano ai monti della Valle Asinina, al massiccio del Cancervo, alla frazione di Cantiglio, a Capo Foppa, a Pizzino e a Sottochiesa. A Ca' Corviglio e dintorni si conservano alcuni tra i più interessanti edifici rurali con i tetti rivestiti di piöde calcaree della Valle.
La frazione di Ca' Corviglio nasce nella seconda metà del XV sec. come riportato da diverse cartine storiche e dalla costruzione della piccola chiesa dedicata a San Rocco. Venne creata come punto d'appoggio per raggiungere il monte Cancervo durante la transumanza nei periodi estivi. È la base di appoggio per raggiungere la frazione Cantiglio posta sulle pendici dell'omonimo monte. Il nome deriva dalla famiglia Corviglio che in origine si stanziò e creò il borgo, in un primo momento chiamato "Casa Corviglio" e successivamente abbreviato con il passare degli anni nel dialetto locale in Ca' Corviglio. Ebbe un notevole sviluppo durante l'epoca di dominazione degli austriaci testimoniato dalla costruzione di importanti infrastrutture come il ponte di Forcola o l'ammodernamento dei vetusti sentieri con la loro trasformazione in mulattiere per facilitarne la percorrenza verso l'alpeggio al bestiame. Durante la metà del XX secolo inizia una fase di declino; gli abitanti migrano verso il fondovalle in cerca di condizioni lavorative migliori portando gli animali in grandi e moderne stalle di pianura, di fatto abbandonando la tradizione millenaria della transumanza. Gli edifici iniziano a deteriorarsi con il progressivo crollo. All'inizio degli anni 2000 con la costituzione dell'ecomuseo val Taleggio e grazie ai finanziamenti della regione Lombardia, è iniziato un intervento di restauro conservativo di tutto il borgo finalizzato al recupero e a incentivare il turismo.[3]
Altri progetti
![]() |