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Briano è una frazione del comune di Caserta.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Briano (disambigua).
Briano
frazione
Localizzazione
Stato Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Comune Caserta
Territorio
Coordinate41°10′N 14°13′E
Abitanti2 500[1] (2008)
Altre informazioni
Cod. postale81100
Prefisso0823
Fuso orarioUTC+1
Patronosan Vincenzo Martire e sant'Anna
Giorno festivo22 gennaio e 26 luglio
Cartografia
Briano

Geografia fisica


Si colloca tra il Parco reale della Reggia, l'oasi di San Silvestro e il settecentesco sito borbonico di San Leucio.Ha origine da Re Briano, celtico irlandese longobardo (detto anche Brian Boru, mediatore tra longobardi e normanni). Anche Villa di Briano e Monte Briano (e l'avita Frignano Piccola) ebbero origine da Re Briano.


Storia


Il toponimo risulta menzionato per la prima volta in un documento del X secolo[2], mentre non risulta citato in una bolla del 1113 del vescovo Sennete, che cita i vicini casali di Sala e Civecorna[3].

Durante il Medioevo il territorio di Briano fu feudo in possesso di diverse famiglie, tra cui la famiglia Scialla[4]. La piccola cappella di Santa Maria di Gerusalemme, oggi alla fine di via Gerusalemme, e un tempo, prima della costruzione della Reggia di Caserta, situata sulla strada verso Puccianiello, fa supporre che Briano fosse luogo di sosta sulla via che i pellegrini percorrevano verso la Terra Santa.

Agli inizi del XVII secolo Matteo II Acquaviva vi costruì un palazzo su tre piani dotato di un grande giardino che giunge sino all'odierna frazione di Sala, oggi sede della congregazione delle Suore degli Angeli.

Nel XVIII secolo la frazione vide un forte sviluppo dell'agricoltura e dell'allevamento dei bachi da seta, allevati sulle piante di gelso, che rifornivano la vicina manifattura di San Leucio, fondata dal re Ferdinando IV di Borbone.

Lo sviluppo industriale ottocentesco, con l'insediamento di numerose fabbriche per la lavorazione della seta, determinò una rapida crescita demografica, con la popolazione quadruplicata in pochi anni (da 400 a quasi 1.600 abitanti[senza fonte]).

Durante il fascismo, tra il 1925 e il 1945 il paese fu invece interessato dall'emigrazione oltreoceano.


Toponimo


L'etimologia del toponimo è stata fatta risalire al longobardo Breanum o alla trasformazione della denominazione del dio Giano Bifronte (Bis Ianum), al quale sarebbe stato dedicato il capitello votivo lungo la via Acquaria, che attraversava il territorio diretta verso l'antica Capua.


Monumenti e luoghi d'interesse



La Chiesa Parrocchiale di San Vincenzo Martire


Sita in piazza A. Fiorillo presenta una facciata settecentesca a tre portali con un imponente campanile. La Chiesa a tre navate è interamente ricoperta di affreschi e contiene vari altari pregiati; uno dedicato a Sant'Anna (copatrona insieme a San Vincenzo), uno al Sacro Cuore di Gesù, uno sovrastato da un grande quadro raffigurante la Madonna del Rosario (risalente ai primi del '700) e l'altare maggiore con l'effigie di San Vincenzo patrono della borgata. Di notevole pregio artistico è la cupola dedicata a Sant'Anna interamente ricoperta di stucchi.


Il monumento ai caduti


Il ricordo dei caduti nel corso della prima e della seconda guerra mondiale è conservato dal monumento eretto in piazza Madonna di Pompei.


Società



Evoluzione demografica


Alla fine degli anni novanta si è avuta una nuova crescita della popolazione, che ha superato i 2.500 abitanti[senza fonte] e la costruzione di nuovi quartieri.


Note


  1. Popolazione residente dopo il censimento del 2008
  2. Il documento riguarda la cessione di un terreno da parte del conte di Caiazzo, Landonulfo, al monastero di Santa Maria delle Monache di Capua. Il terreno viene indicato come situato « [...] in partem Briani et Puczanelli in Caserta...».
  3. , il riferimento alla origine di quest'ultimo lo si ritrova nella bolla di Rainulfo, uno dei primi vescovi delle diocesi casertana, La bolla cita le chiese « [...] ecclesia S. Vincentii de Sala, ecclesia S. Simeonis de Civecorna...». Secondo l'erudito seicentesco Michele Monaco (Sanctuarium Capuanum) si sarebbe trattato piuttosto delle chiese di San Simeone di Sala e di San Vincenzo di Briano, erroneamente indicate, mentre lo storico settecentesco Crescenzo Esperti (Memorie istoriche civili ed ecclesiastiche della città di Caserta, Stamperia Avelliniana. Napoli. 1773), aveva ritenuto che gli abitanti di Civecorna si fossero trasferiti a Sala, che sarebbe stata all'epoca la denominazione anche di Briano, dove avrebbero edificato una chiesa dedicata a San Simeone come nel casale originario, in un terreno che sarebbe stato loro concesso dal parroco di San Vincenzo. Agli inizi del Novecento il sacerdote Tommaso Laudando ipotizzava[senza fonte] piuttosto una doppia denominazione.
  4. Lo stemma della famiglia Scialla si trova tuttora sui portali in tufo piperno lungo la via San Vincenzo e su alcuni antichi affreschi.



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