Brenna (Brèna in dialetto brianzolo[4][N 1], AFI: /ˈbrɛna/) è un comune italiano di 2 189 abitanti della provincia di Como in Lombardia.
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Brenna comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Paolo Vismara (lista civica Insieme per Brenna) dal 27-5-2019 (2º mandato) |
Territorio | |
Coordinate | 45°45′N 9°11′E |
Altitudine | 356 m s.l.m. |
Superficie | 4,83 km² |
Abitanti | 2 189[1] (30-11-2020) |
Densità | 453,21 ab./km² |
Frazioni | Borlasco, Olgelasca, Pozzolo Inferiore |
Comuni confinanti | Alzate Brianza, Cantù, Carugo, Inverigo, Mariano Comense |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 22040 |
Prefisso | 031 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 013029 |
Cod. catastale | B144 |
Targa | CO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 575 GG[3] |
Nome abitanti | brennesi |
Patrono | san Gaetano di Thiene |
Giorno festivo | 7 agosto |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Brenna deriverebbe dal celtico Bren, ossia "capo".[5] Alla stessa lingua si attribuisce il toponimo della frazione Olgelasca, "prato recintato".[5]
Alcuni scavi effettuati nella frazione Olgelasca hanno riportato alla luce alcune tombe di epoca romana.[5]
Al tempo della Signoria di Milano, gli Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346 riportano “el locho da Brena con Pozolo” come tra le località che, all'interno della pieve di Mariano, è incaricato della manutenzione della strada "da Niguarda”[6].
Sotto il Ducato di Milano, a Brenna esisteva un castello, ceduto da Galeazzo Maria Sforza al fratello Polidoro, poi da quest'ultimo al cancelliere Giovanni Molo e, infine, a Francesco Pietrasanta.[5] Del castello non rimane tuttavia oggi alcuna traccia. Feudo dapprima dei Fossati e poi dei Pietrasanta,[5] Brenna seguì poi le sorti del resto della pieve di Mariano, dapprima affidata alla famiglia Marliani (1450) e poi ai Giussani (1583[5]).[6] Il comune venne di nuovo infeudato ai Marliani nel 1590, per poi passare ai Crivelli dal 1683 e fin'oltre la seconda metà del XVIII secolo. Nel 1751 il territorio di Brenna si estendeva già ai cassinaggi di “Borlasco superiore”, “Borlasco inferiore”, “della Cà”, “della Canova”, “Pizzolo superiore” e “Pizzolo inferiore”[6]. Sei anni più tardi il comune di Brenna viene attestato come comprensivo di quello di Olgelasca e denominato come "Comune di Brenna con Olgelasca e Pozzolo"[7]
La riorganizzazione del territorio del Regno d'Italia napoleonico decretata nel 1807 comportò la aggregazione del comune di Brenna a quello di Inverigo[8]. La decisione fu tuttavia abrogata dagli austro-ungarici al loro ritorno in possesso della Lombardia dopo la caduta di Napoleone. In seguito Brenna seguì le sorti comuni della provincia di Como, dapprima all'interno del Regno Lombardo-Veneto (1816)[9] e poi, per mezzo del Regno di Sardegna (1859) nel territorio italiano[10].
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 17 maggio 1978.
«D'azzurro, alla torre d'argento, chiusa, finestrata e murata di nero, merlata di tre alla ghibellina, accostata a destra da una pianta di grano e a sinistra da una di mais al naturale, il tutto su terrazza di verde e sormontata da quattro corone all'antica d'oro, ordinate in fascia nel capo. Ornamenti esteriori da Comune.» |
Le quattro corone simboleggiano il passato dominio su queste terre delle famiglie feudatarie dei Mandelli, Marliani, Giussani e Crivelli. Nella torre è raffigurata un'antica roccaforte di cui oggi non rimane alcuna traccia. Le piante di grano e di mais ricordano l'origine rurale del borgo, un tempo centro esclusivamente agricolo.
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.
Abitanti censiti[16]
Il territorio è attraversato dalla Strada Provinciale 39, che collega Figino Serenza ad Alzate Brianza.
Il Comune è servito dalla stazione di Brenna-Alzate, posta sulla linea Como - Lecco, gestita da Trenord.
Altri progetti
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