Baganzolino è una piccola frazione del comune di Parma, appartenente al quartiere Cortile San Martino.
Baganzolino frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°50′53.2″N 10°19′29.4″E |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43122 |
Prefisso | 0521 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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La località è situata 5,89 km a nord del centro della città.[1]
La frazione sorge in posizione pianeggiante tra le campagne a nord di Parma, sulla sponda destra del torrente Parma, di fronte a Baganzola.[2]
Il toponimo di Baganzolino e della vicina Baganzola ha origine dal torrente Baganza; infatti, secondo alcune ipotesi su cui non tutti sono concordi, il corso d'acqua in epoca altomedievale scorreva a partire dalla città nell'attuale letto del torrente Parma, che invece a monte di Parma, all'incirca all'altezza di Mamiano, deviava verso est fino a intercettare l'odierno alveo dell'Enza.[3]
Nel 962, secondo un atto di dubbia autenticità, l'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I di Sassonia riconobbe al vescovo di Parma Oberto l'autorità, oltre che sulla città, anche su 3 miglia di contado intorno a essa, comprendenti tra le altre la zona di Baganzolino, compresa tra Baganzola e Casale.[4]
La cappella del piccolo borgo medievale fu edificata entro il 1230 a poca distanza dal torrente Parma.[5]
In epoca napoleonica, per effetto del decreto Nardon del 1806, Baganzolino divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Cortile San Martino,[6] che nel 1943 fu sciolto e inglobato in quello di Parma.[7]
L'estrema vicinanza col torrente Parma, che esondò numerose volte, segnò la sorte di vari edifici del borgo; la chiesa medievale fu distrutta e ricostruita in posizione più sicura tra il 1923 e il 1925,[5] mentre per motivi di sicurezza tutte le abitazioni in area golenale furono abbandonate nel 2011 dai proprietari, in cambio di un indennizzo da parte della Regione Emilia-Romagna;[8] nel 2015 fu avviata la demolizione dei fabbricati,[9] l'ultimo dei quali fu raso al suolo l'anno seguente.[10]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa della Natività di Maria Vergine (Parma). |
Edificata originariamente entro il 1230 in prossimità del torrente Parma, l'antica chiesa, più volte danneggiata dalle esondazioni del corso d'acqua, fu completamente ricostruita in posizione più sicura tra il 1923 e il 1925, su progetto dell'architetto Ennio Mora; preceduta da un protiro, la struttura neoromanica è rivestita in laterizio parzialmente intonacato; gli interni sono decorati a tempera con motivi geometrici e fitomorfi.[5]
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