Agugliaro (Agujàro o Lagugiàro in veneto[5][6]) è un comune italiano di 1 391 abitanti[1] della provincia di Vicenza in Veneto. Si trova nel Basso Vicentino, ai confini con la provincia di Padova. È ubicato fra i Colli Berici ed i Colli Euganei.
Agugliaro comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | Vicenza |
Amministrazione | |
Sindaco | Massimo Borghettini (lista civica) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°20′N 11°35′E |
Altitudine | 13 m s.l.m. |
Superficie | 14,7 km² |
Abitanti | 1 391[1] (30-11-2020) |
Densità | 94,63 ab./km² |
Frazioni | nessuna
Località: Finale, Sopralacqua[2] |
Comuni confinanti | Albettone, Campiglia dei Berici, Lozzo Atestino (PD), Noventa Vicentina, Sossano, Vo' (PD) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 36020 |
Prefisso | 0444 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 024001 |
Cod. catastale | A093 |
Targa | VI |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 259 GG[4] |
Nome abitanti | agugliaresi |
Patrono | san Bartolomeo |
Giorno festivo | 24 agosto |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Totalmente pianeggiante e ricco di canali, il paese è posizionato fra i Colli Berici e i Colli Euganei.
Il nome della località deriva presumibilmente dal latino aquillarium, un chiaro riferimento alle acque di cui è ricca la zona. È infatti stretto il legame fra il paese e l'acqua, considerando il fatto che è attraversato da vari canali e che un tempo vi passava anche il Bacchiglione, prima della rotta del fiume che i Vicentini perpetrarono a danno dei Padovani. In alcune mappe del XVI secolo, il paese viene riportato come Lagugiaro.
Il toponimo non consente di intravedere alcunché circa il castello, che pur dev'essere un tempo qui esistito; qualche indizio forse potrebbe essere rinvenuto nell'area delle antiche residenze dei Fracanzan e dei Pigafetta.[7][8]
L'unico documento che afferma l'esistenza del castello è un atto di investitura, fatta dal vescovo Altigrado nel 1306 e confermata nel 1316 dal suo successore Sperandio, in favore di Donnino da Parma. Dal documento appare chiaro non solo che esisteva un antico castello con cinta, ma anche che tale castello era posto all'estremità del paese, ai confini con i possedimenti di Nicolò da Lozzo, in un centro primitivo di 23 casette, poi abbandonato forse a causa del fatto che il luogo era soggetto a frequenti inondazioni.[8][9]
È anche difficile stabilire l'ubicazione esatta del castello; in ogni caso esso doveva sorgere a sud est del centro attuale, ai confini con Lozzo Atestino, dove anche il Pagliarino[10] cita la presenza di un antico insediamento.
Pur ricadendo anch'esso nell'ambito del territorio che ora fa parte del comune di Agugliaro, non dovrebbe aver niente a che vedere con quello precedente il castello di Fojascheda, del quale esistono minime tracce negli atti d'investitura vescovili dei secoli XIII e XIV, dove si legge spesso fossatum castelli. Tale castello, presumibilmente già scomparso nel XII secolo, doveva sorgere a sud ovest di Agugliaro ai confini con Noventa; nelle fonti storiche non se ne trova traccia, e si può solo ipotizzare che si trattasse di un'opera sorta nel X secolo e posta a protezione dell'antica chiesa di San Marco.[8]
Verso la metà del Trecento, durante la dominazione scaligera, il territorio di Agugliaro fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo, al Vicariato civile di Orgiano e tale rimase sino alla fine del XVIII secolo.[11]
Lo stemma e il gonfalone del comune di Agugliaro sono stati concessi con il decreto del Presidente della Repubblica del 13 gennaio 2003.[12]
«Stemma di azzurro, al dio Nettuno, ignudo, di carnagione, capelluto e barbuto di nero, posto parzialmente in profilo, la testa e il tronco in maestà, la gamba sinistra protesa verso il lembo destro, assiso sul terreno scosceso di verde, uscente dal lembo sinistro, desinente in fascia e unito al lembo destro, il dio Nettuno con la mano destra afferrante il tridente di nero, posto a destra in banda alzata e poggiato sul piede destro, e con la mano sinistra indicante la massa d'acqua, di argento, fluttuosa di azzurro, fondata in punta e uscente dai lembi, fluente dalla cavità rotondeggiante, colma d'acqua, dello stesso, posta a sinistra sotto il terreno scosceso. Ornamenti esteriori da Comune.» |
Il gonfalone è un drappo di bianco.
Agugliaro è conosciuto per le sue ville di notevole valore architettonico, in particolare:
Il paese ha conosciuto un discreto sviluppo urbanistico negli ultimi anni. Nel piccolo centro storico annovera alcune abitazioni Liberty (residenze Usinabia, Beggiato, Prando), l'oratorio di San Bartolomeo (che un tempo faceva parte delle pertinenze delle Barchesse Pigafetta). Degne di nota le residenze Franchin in località San Marco e Andriolo a Sopralacqua.
Abitanti censiti[15]
Frazioni del comune di Agugliaro sono Finale e Sopralacqua.
Altre località o contrade sono Calliana, Capitello e Ponticelli.
Il territorio comunale è attraversato dall'autostrada Valdastico che collega le province di Vicenza e Rovigo, e ospita il casello autostradale di Agugliaro.
Il paese è inoltre attraversato dalla ex strada statale Riviera dei colli Berici; sulla rete stradale il trasporto pubblico è garantito da autocorse svolte dalla Società Vicentina Trasporti (SVT).
Fra il 1887 e il 1979 la località fu servita dalla stazione Ponticelli di Agugliaro della tranvia Vicenza-Noventa-Montagnana, gestita dalle Ferrovie e Tramvie Vicentine (FTV).
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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9 giugno 2009 | 26 maggio 2019 | Roberto Andriolo | Lista civica Uniti per Agugliaro | Sindaco | |
27 maggio 2019 | in carica | Massimo Borghettini | Lista civica Rinnova Agugliaro | Sindaco | |
Nel 2012 il comune di Agugliaro ha aderito alla lista dei comuni gemellati con la fondazione "Città della Speranza"[16].
Il territorio comunale risulta dall'unione amministrativa fra l'antico comune di Fojascheda, che si trovava nell'attuale località San Marco, ed il comune di Agugliaro.
Altri progetti
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