Privas (Privàs in occitano vivaro-alpino) è un comune francese di 8.846 abitanti, capoluogo del dipartimento dell'Ardèche della regione Alvernia-Rodano-Alpi.
Privas comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | Alvernia-Rodano-Alpi | ||
Dipartimento | ![]() | ||
Arrondissement | Privas | ||
Cantone | Privas | ||
Territorio | |||
Coordinate | 44°44′N 4°36′E | ||
Altitudine | 294 m s.l.m. | ||
Superficie | 12,14 km² | ||
Abitanti | 8 846[1] (2009) | ||
Densità | 728,67 ab./km² | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 07000 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice INSEE | 07186 | ||
Targa | 07 | ||
Nome abitanti | Privadois/Privadoises | ||
Cartografia | |||
Sito istituzionale | |||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
A Privas è tipica la produzione di marrons glacés e di crema di marroni. In aprile vi si svolge il festival nazionale di archeologia.
La città è stata per secoli un semplice insediamento rurale, sorto in epoca merovingia.
Nel X secolo era proprietà dei conti di Tolosa, che cedettero il territorio ai signori di Poitiers, conti di Valentinois, nell'XI secolo. Questi trasformarono il villaggio in un piccolo forte feudale e affrancarono la città, garantendo diritti economici, fiscali e militari, soprattutto grazie a Aymar di Poitiers nel 1281 e a suo figlio nel 1309.
La Riforma protestante fu particolarmente sentita nella città, dove molta della borghesia e della nobiltà aderirono alle nuove idee di Martin Lutero. La città è stata un punto centrale delle guerre di religione, rappresentando la resistenza alla monarchia. Nonostante una forte repressione (che provocò anche la fuga di molti cittadini a Ginevra), la lotta del movimento perdurò per 70 anni, durante i quali il culto cattolico non fu più celebrato a Privas. Un pastore svizzero organizzò la Chiesa riformata di Privas, che la fece diventare una specie di Ginevra francese.
Nel maggio del 1629 le forze del re Luigi XIII e del cardinale Richelieu iniziarono a stringere l'assedio alla città di Privas e al forte di Toulon.
Le operazioni militari erano comandate dai marescialli Bassompierre, Schomberg e Montmorency, con la presenza diretta del cardinale Richelieu. Dall'altra parte vi erano i 500 uomini della guarnigione, più miliziani giunti al seguito di alcuni nobili protestanti. Il 26 maggio l'assedio iniziò con un pesante bombardamento della piazzaforte, a cui seguì la conquista di alcune opere di difesa esterne. Il giorno seguente le truppe del re aprirono una breccia nelle mura e dilagarono nella città. Nel giro di poche ore la città fu presa e segnò la fine delle lotte contro gli ugonotti.
Di lì ad un mese, il 28 giugno 1629 venne firmata la pace di Alés che, pur mantenendo in vigore i principi dell'Editto di Nantes, impone di radere al suolo i castelli e le mura delle città calviniste.
Lo stemma comunale, documentato dal 1629, è stato ufficialmente riconosciuto nel 1809.
«D'argento, alla quercia terrazzata di verde, ghiandifera d'oro; al capo d'azzurro, caricato di tre gigli d'oro. Motto: Quam vis ruit, robur resurrexit ("Ciò che la violenza ha distrutto, è stato ricostruito dalla sua stessa energia").» |
La quercia rappresenta la forza e i tre gigli la Corona di Francia; la corona con tre torri merlate che sormonta lo scudo ricorda che Privas era una città fortificata.[2]
Abitanti censiti
Altri progetti
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