Ai piedi della collina sulla quale si estende l'attuale cittadina si trovava una volta, durante il corso dell'occupazione romana dell'Aquitania (55/56 a.C. - 419 d.C.) una cittadella fortificata (oppidum) chiamata Beneharnum che divenne una città vera e propria nel III secolo, capitale del Béarn. Essa fu rasa al suolo nell'841 dai Vichinghi e Morlaàs la sostituì come capitale del Béarn. La nuova città di Lescar si sviluppò sulla collina a partire dal XII secolo. Il suo vescovo presiedeva gli Stati generali del Béarn ed i re di Navarra del ramo degli Albret ne scelsero la cattedrale per ospitare le loro tombe.
La diocesi di Lescar sostituì nel 980 quella di Beneharnum.[2] La diocesi di Lescar comprendeva l'arcidiaconato omonimo (archidiaconatus Lascurrensis), quello di Soubestre (archidiaconatus Silvestrensis), quello di Larbaig (archidiaconatus Larvallensis), e quello di Batbielle[3] (archidiaconatus de Begbielle) e quello di Vic-Bilh (archidiaconatus de Bigbilh).
Il vescovado di Lescar fu soppresso nel 1793 per essere riunito a quello di Oloron ed infine incorporato nel 1802 in quello di Bayonne.
Nel 1385, Lescar dipendeva dal baliato di Pau e contava 187 "focolari".[4] Nel 1643 la città era divisa in quattro quartieri: la Ciutat, il Parvis, il Debat l'Arriu e il Vialer.
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