Chiquinquirá è un comune della Colombia facente parte del dipartimento di Boyacá.
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Chiquinquirá comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Dipartimento | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Luis Fernando Sanabria Martínez | ||
Territorio | |||
Coordinate | 5°37′08″N 73°49′12″W | ||
Altitudine | 2,711 m s.l.m. | ||
Superficie | 149[1] km² | ||
Abitanti | 54 949[2] (2005) | ||
Densità | 368,79 ab./km² | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 154640 – 154648 | ||
Fuso orario | UTC-5 | ||
Nome abitanti | Chiquinquireño | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
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Il centro abitato venne fondato da Catalina de Irlos nel 1586, mentre l'istituzione del comune è del 1810.
La Basilica della Vergine di Chiquinquirá è una basilica minore della Chiesa cattolica. La sua facciata è in pietra arenaria, la cui ricostruzione, dopo il terremoto del 1785, fu progettata e supervisionata da Domingo de Petrés, frate cappuccino che costruì numerosi edifici religiosi tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX.
La costruzione è lunga 80 m e larga 36 e ricopre un'area di 2.880 m². La navata centrale è larga 10,50 m e alta 18 m, si eleva su 12 colonne che sono la base di 5 archivolti.[3]
L'interno della basilica è luminoso anche grazie al bianco dei pilastri, dotati di contorni dorati. Ha una cupola decorata in azzurro e l'altare contiene il quadro originale che rappresenta la Vergine di Chiquinquirá, dipinto da Alonso de Narváez de Andalucía verso il 1560; all'immagine la tradizione attribuisce fenomeni soprannaturali, che si sarebbero verificati nel 1586 durante il restauro[4]. I chiostri del lato nord della basilica furono restaurati dopo un terremoto.
Il Palazzo della Cultura Rómulo Rozo, dichiarato monumento nazionale nel 2000 dal Ministero dell'Educazione nazionale, è quello dell'antica stazione ferroviaria di Chiquinquirá. Essa fu opera dell'architetto Joseph Martens, iniziata nel 1926 e inaugurata nel 1928 e si compone di un solo corpo coperto da un tetto unico in mansarda di stile francese del secolo XVIII e tre grandi porte delle stesse dimensioni; ha una tettoia di ferro che fa risaltare l'entrata principale su quelle laterali. Dalla metà del 1975, alla chiusura della ferrovia la stazione di Chiquinquirá cadde in disuso e fu abbandonata. Fu restaurata in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1986. Al secondo piano ha una mostra permanente di artigianato di Boyacá e si prevede l'installazione del Museo delle Arti e Tradizioni.[5][6]
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