Parete è un comune italiano di 12 097 abitanti della provincia di Caserta in Campania.
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Parete comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 40°57′35.57″N 14°09′53.87″E |
Altitudine | 62 m s.l.m. |
Superficie | 5,61 km² |
Abitanti | 12 097[1] (31-3-2022) |
Densità | 2 156,33 ab./km² |
Comuni confinanti | Giugliano in Campania (NA), Lusciano, Trentola Ducenta |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 81030 |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 061054 |
Cod. catastale | G333 |
Targa | CE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 166 GG[3] |
Nome abitanti | paretani |
Patrono | san Pietro, Maria SS della Rotonda |
Giorno festivo | lunedì in Albis |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Le origini storiche di Parete sono da ricercare nelle prime popolazioni osche che abitavano il territorio della Liburia, che anticamente si estendeva dal golfo di Pozzuoli ai monti Aurunci, su quello che in epoca romana era l'Ager Campanus. Il paese sarebbe potuto essere un centro di notevole importanza storica se alcune tombe costruite dagli Osci in epoca pre-romana non fossero state saccheggiate e distrutte da ignoti all'inizio degli anni settanta[4].
Il paese sorgeva all'incrocio tra l'antica via Campana, che da Pozzuoli conduceva a Capua, e la via Antica che portava alla colonia di Liternum, sul lago di Patria, rifugio di Scipione l'Africano, il vincitore di Annibale. Successivamente nell'età feudale il borgo raggiunse il rango di ducato e fu proprietà di varie nobili famiglie del regno di Napoli, tra cui i Caracciolo, i Cossa o Coscia ed i Moles. Testimonianza di quel periodo è appunto il Palazzo Ducale che, prima torre militare e poi residenza signorile, rappresenta ancora oggi la testimonianza di un periodo florido del territorio.
L'odierna estensione territoriale è stata configurata a metà Settecento, quando fu istituito il catasto borbonico di re Carlo III.
Fin da epoche remote il paesaggio locale è stato contrassegnato dalla predominanza della pratica agricola. La decisa fertilità dei suoli, in particolare, ha consentito la presenza in uno stesso fazzoletto di terra di coltivazioni arboricole (come la vite maritata ai pioppi) e di seminativi di terra (come il grano); cogli anni Sessanta del Novecento, peraltro, ha cominciato a prender piede la coltivazione della fragola.
Ai giorni d'oggi, tuttavia, il paese, rientrante oramai a pieno titolo nella conurbazione Napoli-Caserta, tende a mantenere con estrema difficoltà la propria integrità territoriale. Si registra, infatti, un diffuso processo di erosione degli spazi agricoli, dovute anzitutto a lottizzazioni di natura residenziale.
Malgrado ciò, si è cercato in tempi recenti di perseguire un modello di valorizzazione economica del territorio paesano che ponesse nuovamente al centro il settore primario dell'economia. A tal riguardo va segnalata l'inaugurazione, nell'aprile 2017, del Museo della Fragola, il primo del genere in Italia, all'interno del restaurato Palazzo Ducale.
«Stemma: di azzurro, a tre bande d'argento, al covone di grano, legato d'oro, attraversante. Ornamenti esteriori da Città.» |
![]() | Titolo di Città |
«Decreto del Presidente della Repubblica» — 7 giugno 1985 |
Questa costruzione sorge sul suolo prima occupato da un altro edificio di culto risalente agli albori del Cristianesimo ed è intitolata al santo patrono del paese, san Pietro. L'odierno impianto, a croce latina, presenta uno stile romanico tipico del periodo compreso tra il 1100 e il 1250. Diversi, tuttavia, i rimaneggiamenti succedutisi nel tempo: i capitelli, le cornici e i fascioni a spicchio della cupola, infatti, giungono dal Cinquecento, mentre la gran parte dei dipinti abbraccia il XVIII secolo[4]. Gli ultimi lavori in ordine cronologico hanno invece avuto luogo all'inizio degli anni Novanta del XX secolo e hanno interessato il portale, le vetrate e la facciata dove spicca un mosaico in vetro del santo discepolo a cui è intitolata la chiesa.
A destra della costruzione sorge il campanile, il quale è dotato di un orologio costruito nel 1906 dalla ditta De Vita di Napoli a spese della locale amministrazione comunale. Nella parte superiore si notano tre campane. Quella di mezzo, la più grande, è stata realizzata dalla ditta Marinelli di Agnone (IS) ed è stata aggiunta in occasione dell'ultimo Giubileo del 2000; sulla sua superficie appare un'immagine del sommo pontefice nell'atto di aprire la Porta Santa.
La chiesa è stata consacrata in vista dell'Incoronazione di Maria SS. della Rotonda nel 1920. Essa è, inoltre, assieme al palazzo ducale monumento nazionale fin dal 1939[4][5].
Questo edificio è stato inaugurato il 22 novembre 1970. Sorto sopra un terreno appartenente al sac. Carmine Sabatino, il suo progetto fu elaborato dall'architetto Ugo Santoli di Aversa. L'interno si presenta con impianto a croce greca ed è orlato da 14 finestroni istoriati. Il pavimento, invece, è in marmo di Baveno, mentre al di sopra dell'altare maggiore spicca un mosaico della SS. Trinità realizzato dalla ditta Michele Mellini di Firenze.[6].
Agli inizi degli anni Ottanta del XX secolo, l'edificio fu affidato in vicaria curata ai Padri Oblati di San Giuseppe, costretti ad allontanarsi da Solofra (AV) dopo il terremoto del 1980. Accanto al luogo di culto, in particolare, gli stessi religiosi hanno poi costruito un seminario minorile da loro gestito.
In seguito al nuovo Concordato fra Santa Sede e Stato Italiano (18 febbraio 1984), la chiesa paretana della SS. Trinità è stata, infine, riconosciuta giuridicamente come parrocchia[7].
Abitanti censiti[10]
L'immagine di Maria SS. della Rotonda è raffigurata su un quadro rinvenuto, secondo una "leggenda" del posto, nella località detta "la Rotonda" da un contadino il Lunedì dell'Angelo, ossia il giorno seguente a Pasqua. I primi documenti storici certi fanno risalire il culto della Madonna della Rotonda almeno al 1500. Il quadro è stato solennemente incoronato dal Capitolo Vaticano nel 1920.[11]
Gli appuntamenti liturgici ruotano essenzialmente attorno alle processioni del lunedì in Albis (per tutte le vie del paese) e della domenica successiva, con grande risalto dello storico "Volo dell'Angelo", manifestazione che attira molti spettatori, che si riuniscono nella piazza di fronte alla Parrocchia dove viene allestita una torretta, che viene collegata tramite un cavo alla chiesa, e permette agli angeli (due bambine) di "volare". Gli eventi folcloristici, invece, sono in genere legati alle luminarie, che addobbano le strade del centro, alle esibizioni di bande musicali e di complessi canori, nonché all'esecuzione di spettacolari fuochi d'artificio.
Parete, è una cittadina che vanta numerosi imprenditori agricoli, che si impegnano nella coltivazione e produzione di fragole. Nel paese troviamo anche commercianti, con i loro siti commerciali che esportano in tutta Italia e anche all’estero, il famoso oro rosso. Inoltre, nella Città di Parete è presente una Società Cooperativa Agricola, nata grazie all'impegno di vari imprenditori agricoli negli anni '60, prima produttrice di fragole in Italia, denominata "Coop Sole".
All'apostolo pescatore, protettore di Parete, è intitolata la più antica chiesa parrocchiale del paese che è sita in piazza Papa Giovanni Paolo II. L'origine del culto pietrino in Parete è fatto risalire ad una "leggenda" del posto secondo cui l'Apostolo, in viaggio verso Roma lungo la via Campana, avrebbe brevemente soggiornato e predicato in quello che allora era un piccolo villaggio. A questo avvenimento "leggendario" sarebbe così collegato anche il primitivo nome del paese: "Sancti Petrus ad parietes", cioè "(la chiesa di) S. Pietro presso le case (pareti)" per distinguere la chiesa da altre cappelle sparse nelle campagne e isolate da centri abitati.
La festa in suo onore era svolta annualmente agli esordi dell'autunno, alla fine della stagione agraria. Originariamente fissata alla terza domenica di ottobre, fu poi anticipata alla prima domenica dello stesso mese. Festa che coinvolgeva l'intero paese, ruotava essenzialmente attorno a due eventi: la processione domenicale e l'esibizione di un concerto bandistico il giorno successivo. Tale kermesse non si svolge più dalla fine degli anni Novanta.
Svolta presso l'omonima chiesetta di via Garibaldi (piazza Berlinguer), nel cuore del paese. Fissata all'ultima domenica di maggio, aveva un carattere spiccatamente di ritrovo popolare. Scomparsa coi primissimi anni Novanta.
Svolta presso l'omonima chiesetta privata di via Marconi nella seconda metà di giugno. A differenza delle due manifestazioni precedenti essa si distingueva per il suo carattere spiccatamente rionale (l'area ruotante fra via Marco Polo e piazza Guido Rossa). Scomparsa pur essa coi primissimi anni Novanta.
È vicino all'uscita dell'Asse Mediano (ex SS 162 NC) "Giugliano-Parete-Villaricca". Vicino, inoltre, all'uscita "Aversa sud-Lusciano-Parete" della SP 335 ex SS 265 dei Ponti della Valle (Giugliano - Marcianise).
Il comune è servito dalle linee della CTP e della CLP.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1993 | 1997 | Pietro Paolo Ciardello | PDS | Sindaco | [14] |
1997 | 2001 | L'Ulivo | [15] | ||
2001 | 2006 | Pietro Volpe | Csx | Sindaco | [16] |
2006 | 2011 | Luigi Aurelio Ennio Verrengia | Lista civica | Sindaco | [17] |
2011 | 2016 | Raffaele Vitale | Lista civica di Csx | Sindaco | [18] |
2016 | 2021 | Vito Luigi Pellegrino | Lista civica | Sindaco | [19] |
2021 | in carica |
Altri progetti
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