Altomonte giace sopra un promontorio a circa 455m s.l.m.. Il suo fertile territorio è parte in pianura, bagnato dai fiumi Esaro, Grondi e Fiumicello e parte in collina con ampie vedute panoramiche. Confina a settentrione con Lungro, a levante con Firmo, Castrovillari e San Lorenzo del Vallo, a mezzogiorno con Roggiano, Mottafollone e San Sosti, a ponente con San Donato di Ninea e Acquaformosa.
La superficie del territorio di Altomonte è di circa 65,29km² di cui la maggior parte è suscettibile di colture come grano, orzo, legumi e ortaggi, agrumi e frutteti. Vi abbondano uliveti e vigneti autoctoni producenti i vini balbini, tanto decantati da Plinio il Vecchio.[senzafonte]
Storia
La cittadina si chiamò dapprima Brahall, poi Bragalla, Antifluvius sino al 1343 ed infine Altomonte, per volere della regina Giovanna II di Napoli.
Altomonte fu un feudo dapprima della potente famiglia dei Sangineto e poi del casato Sanseverino.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 161 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano[6]:
Romania 104 2,32%
Bulgaria 25 0,56%
Economia
Artigianato
Tra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelle artigianali, che si distinguono per la lavorazione delle terrecotte, caratterizzate da elementi popolari[7].
l comune è associato al club I borghi più belli d'Italia.
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