Oberbüren (toponimo tedesco) è un comune svizzero di 4 272 abitanti del Canton San Gallo, nel distretto di Wil.
Oberbüren comune | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Cantone | ![]() | |
Distretto | Wil | |
Amministrazione | ||
Lingue ufficiali | Tedesco | |
Data di istituzione | 1803 | |
Territorio | ||
Coordinate | 47°27′00″N 9°09′59″E | |
Altitudine | 500 m s.l.m. | |
Superficie | 17,71 km² | |
Abitanti | 4 272 (2015) | |
Densità | 241,22 ab./km² | |
Frazioni | Niederwil, Sonnental, Ufhofen | |
Comuni confinanti | Flawil, Gossau, Niederbüren, Niederhelfenschwil, Oberuzwil, Uzwil, Zuzwil | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 9245 | |
Prefisso | 071 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice OFS | 3424 | |
Targa | SG | |
Nome abitanti | Oberbürer | |
Cartografia | ||
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Sito istituzionale | ||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
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Presso l'abbazia di Sankt Gallenberg si trovano tracce d'insediamenti protoceltici; qui, a Sonnental e a Ufhofen furono anche rinvenute monete romane[1]. Oberbüren risulta citata nel 745 come Chiperativilare, Gebertschwil (l'odierna frazione Niederwil) nell'817 come ad Purias[1] e la frazione Glattburg come Clataburuhc, secondo documenti originali dell'abbazia di San Gallo[senza fonte].
L'attuale comune fu costituito con la fondazione del Canton San Gallo, nel 1803, attraverso l'unione delle parrocchie di Oberbüren e Niederwil e della località di Durstudlen (o Thurstude, rimoniata Sonnental nel 1880), fino ad allora appartenente alla parrocchia di Henau (l'odierno comune di Uzwil)[1]. La stazione termale di acque fredde di Bad Buchental, che fu costruita nel 1843 e che attirava ospiti da tutte le zone circostanti[senza fonte], fu distrutta da un incendio nel 1912[1].
A nordest[senza fonte] della foce della Glatt sorge l'abbazia di Sankt Gallenberg, benedettina[1], popolarmente nota anche come Kloster Glattburg ("convento della Glattburg"). Presso l'abbazia sono conservati un cucchiaio di legno, che la tradizione vuole sia appartenuto a santa Viborada di San Gallo, rivestito d'argento successivamente alla morte della santa, e una coppa di argento, dalla quale con il cucchiaio veniva prelevato il cosiddetto "vino benedetto di Santa Viborada" nel giorno anniversario del martirio della santa[senza fonte].
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