San Lorenzo di Nèbola[1][2][3][4] (in sloveno Šlovrenc, già Sv. Lovrenc pri Neblem[1]) è un paese della Slovenia, frazione del comune di Còllio.
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San Lorenzo di Nèbola insediamento | |
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Šlovrenc | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione statistica | Goriziano |
Comune | Collio |
Territorio | |
Coordinate | 46°00′34.2″N 13°30′52.2″E |
Altitudine | 145,8 m s.l.m. |
Superficie | 1,11 km² |
Abitanti | 94 (2002) |
Densità | 84,68 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 5212 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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La località si trova a 2,4 kilometri a nord-ovest del capoluogo comunale e a 3,8 kilometri dal confine italiano, nella parte centro-occidentale del Còllio sloveno; in essa sono inoltre presenti gli agglomerati di Hrib e C. Gabrielse (Gabrje).
Dopo la caduta dell'Impero romano, e la parentesi del Regno ostrogoto, a seguito della Guerra gotica (553) promossa dall'imperatore Giustiniano I il Còllio entrò a far parte dei domini bizantini.
Dopo la calata, nel 568, attraverso la Valle del Vipacco nell'Italia settentrionale dei Longobardi, seguiti poi da popolazioni slave, entrò a far parte del Ducato del Friuli[5].
In seguito alla caduta del regno longobardo e alla sua inclusione nei domini di Carlo Magno, nel 781 il Ducato del Friuli venne riorganizzato su base comitale nel Regnum Italiae affidato da Carlo al figlio Pipino; nell'803 venne istituita la Marchia Austriae et Italiae che comprendeva il Friuli, la Carinzia, la Carniola e l'Istria. Nell'828 l'imperatore Ludovico divise la Marca Orientale (o del Friuli) in quattro contee: Verona, Friuli, Carniola e Istria (comprendente il Carso e parte della Carniola interna); in seguito al Trattato di Verdun, nell'843, le contee di Istria e Friuli (conglobate nella “Marca d'Aquileia”) entrarono a far parte del Regnum Italicum[6] poi, nel 951, della Marca di Verona e Aquileia; dopo un'iniziale sottomissione al Ducato di Baviera dal 952, nel 976 passò al Ducato di Carinzia appena costituito dall'imperatore Ottone II.
Nel 1077 passò al Principato ecclesiastico di Aquileia; tutto il Collio restò in mani patriarcali fino al 1300[5] quando la sua parte orientale venne annessa dalla Contea di Gorizia, mentre San Lorenzo di Nèbola e le attigue San Lorenzo di Brizza e la maggior parte di Nèbola rimasero ai Patriarchi e passando a sua volta, dopo il 1420, sotto l'autorità della Repubblica di Venezia.
Nel 1500 gli Asburgo s'impossessano della vicina Contea di Gorizia e quindi di territori fortemente ambiti dalla Serenissima la quale mirava ad espandersi ad est dell'Isonzo; l'assetto territoriale tra le due potenze, stabilito dal Trattato di Noyon (a causa del quale la Serenissima perse l'alta valle del fiume Isonzo) e sancito da quello di Worms (1521), diede luogo a una linea di confine tortuosa ed incerta, con enclavi arciducali in territorio veneziano e viceversa[7]; anche la pace firmata a Madrid dopo la sanguinosa Guerra di Gradisca ristabilì con meticolosa precisione il confine preesistente[7]; in particolare San Lorenzo di Nebola si trovava al confine con i territori asburgici[8].
Caduta la Serenissima, con la pace di Pace di Presburgo tutti gli ex domini veneziani passarono al Regno d'Italia napoleonico; la successiva Convenzione di Fontainebleau e il trattato di Schönbrunn (1809) confermarono poi tale assegnazione (San Lorenzo di Nèbola rientrò nel Dipartimento di Passariano) fino al 1814.
Col Congresso di Vienna nel 1815 entrò per la prima volta a far parte dei domini asburgici nel Regno d'Illiria; passò in seguito sotto il profilo amministrativo al Litorale austriaco nel 1849 come frazione del comune di Bigliana[1].
Dopo la prima guerra mondiale rimase frazione del comune di Bigliana, nella Provincia del Friuli[2], per poi passare, nel 1927, alla ricostituita Provincia di Gorizia[9] nel comune di Castel Dobra.
Fu soggetto alla Zona d'operazioni del Litorale adriatico (OZAK) tra il settembre 1943 e il 1945 e tra il 1945 e il 1947, trovandosi a ovest della Linea Morgan, fece parte della Zona A della Venezia Giulia sotto il controllo britannico-americano del Governo Militare Alleato (AMG); passò poi alla Jugoslavia e quindi alla Slovenia.
Rappresentato nella carta IGM al 25.000: 26-III-SO
Kandija, mt 217
Recca (Reka); torrente Cosbana/Cosbaniza (Kožbanjšček); Log; Šebeč
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