Bergogna[1][2][3][4][5][6][7] (in sloveno Breginj[6], in friulano Bregogne[senza fonte]) è un paese della Slovenia, frazione del comune di Caporetto.
Bergogna insediamento | |
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(SL) Breginj | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione statistica | Goriziano |
Comune | Caporetto |
Territorio | |
Coordinate | 46°15′46.08″N 13°25′40.08″E |
Altitudine | 576,1 m s.l.m. |
Superficie | 19,08 km² |
Abitanti | 251 (2002) |
Densità | 13,16 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 5223 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
La località è situata nell'alta valle del fiume Natisone a 576.1 metri s.l.m. ed a 2.5 chilometri dal confine italiano.
Al centro del paese c'è la chiesa di S. Nicola (Sv. Nikolaj), mentre a nordovest del paese vi è la chiesa di S. Maria della Neve (Marjia Snežna).
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, e la parentesi del Regno ostrogoto, a seguito della Guerra gotica (553) promossa dall'imperatore Giustiniano I entrò a far parte dei domini bizantini.
Dopo la calata, nel 568, attraverso la Valle del Vipacco nell'Italia settentrionale dei Longobardi, seguiti poi da popolazioni slave, entrò a far parte del Ducato del Friuli.
In seguito alla caduta del regno longobardo e alla sua inclusione nei domini di Carlo Magno, nel 781 il Ducato del Friuli venne riorganizzato su base comitale nel Regnum Italiae affidato da Carlo al figlio Pipino; nell'803 venne istituita la Marchia Austriae et Italiae che comprendeva il Friuli, la Carinzia, la Carniola e l'Istria. Nell'828 l'imperatore Ludovico divise la Marca Orientale (o del Friuli) in quattro contee: Verona, Friuli, Carniola e Istria (comprendente il Carso e parte della Carniola interna); in seguito al Trattato di Verdun, nell'843, le contee di Istria e Friuli (conglobate nella “Marca d'Aquileia”) entrarono a far parte del Regnum Italicum[8] poi, nel 951, della Marca di Verona e Aquileia; dopo un'iniziale sottomissione al Ducato di Baviera dal 952, nel 976 passò al Ducato di Carinzia appena costituito dall'imperatore Ottone II.
Nel 1077 passò al Principato ecclesiastico di Aquileia.
Con la caduta del Patriarcato di Aquileia passò nel 1420 (formalmente nel 1445) alla Repubblica di Venezia.
A seguito del Trattato di Noyon (1516) la Serenissima perse l'alta valle del fiume Isonzo e quindi la Gastaldia di Tolmino, a favore della Contea di Gorizia e Gradisca che già dal 1500 era sotto dominio asburgico; fu così che Bergogna rimase sotto dominio veneziano al confine con i domini asburgici[9][10] facendo parte della cosiddetta Slavia friulana.
Caduta la Serenissima, con la pace di Pace di Presburgo tutti gli ex domini veneziani passarono al Regno d'Italia napoleonico, compresa Bergogna; la successiva Convenzione di Fontainebleau e il trattato di Schönbrunn (1809) confermarono poi tale assegnazione fino al 1814.
Col Congresso di Vienna nel 1815 entrò per la prima volta in mano asburgica nel Regno d'Illiria come comune autonomo, che comprendeva anche il centro abitato di Long (Logje).[11][12] In seguito passò sotto il profilo amministrativo al Litorale austriaco nel 1849, e dal 1866 al confine[13] col Regno d’Italia, sempre comune autonomo che comprendeva anche il comune catastale di Robedischis (Robidišče),[6] oggi sempre nell'attuale comune di Caporetto.
Dopo la prima guerra mondiale, con le medesime frazioni del periodo asburgico, fu comune autonomo della provincia del Friuli[7] per poi passare, nel 1927, alla neocostituita provincia di Gorizia[14]; nello stesso anno vi fu aggregato il soppresso comune di Sedula[15]. Al 1936 dunque il comune di Bergogna includeva, oltre alle già citate frazioni di Loghie/Longo (Logje) e Robidischie/Robedischis (Robidišče), anche i centri abitati di Sedula (Sedlo), Stanovischie/Stanovischis (Stanovišče), Homez (Homec) e Podbela/Sant'Elena al Natisone (Podbela), per una popolazione complessiva di duemila abitanti.[16][17]
Fu soggetto alla Zona d'operazioni del Litorale adriatico (OZAK) tra il settembre 1943 e il maggio 1945 e tra il maggio 1945 e il 1947, trovandosi a ovest della Linea Morgan, fece parte della Zona A della Venezia Giulia sotto il controllo Britannico-Americano del Governo Militare Alleato (AMG); passò alla Iugoslavia e quindi alla Slovenia.
Durante la seconda guerra mondiale il territorio del Comune fu coinvolto dalle attività della Resistenza friulana con la partecipazione delle Brigate Garibaldi e delle Brigate Osoppo[18].
Monte Nizki, 1488 m;[19] Mali Muzec, 1612 m;[20] Gabrovec[21] (Veliki Muzec), 1630 m; Monte Stol, 1673 m.[22]
Fiume Natisone (Nadiža); Rio Nero (Črni potok); torrente Bela.
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