Šahy (fino al 1927 Ipolské Šiahy, in ungherese Ipolyság, in tedesco - raro - Eipelschlag) è una città della Slovacchia facente parte del distretto di Levice, nella regione di Nitra.
Šahy città | ||
---|---|---|
| ||
![]() | ||
Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Distretto | Levice | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Štefan
Gregor | |
Territorio | ||
Coordinate | 48°04′11″N 18°56′54″E | |
Altitudine | 135[1] m s.l.m. | |
Superficie | 42,73 km² | |
Abitanti | 7 906[2] (31 dicembre 2009) | |
Densità | 185,02 ab./km² | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 936 01 | |
Prefisso | 036 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Targa | LV | |
Cartografia | ||
Sito istituzionale | ||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Šahy è situata sulla riva destra del fiume Ipeľ, che segna il confine slovacco-ungherese ed appartiene amministrativamente al distretto di Levice, facente parte a sua volta della regione di Nitra. La popolazione della città, che ammonta a 8.061 abitanti, è composta per il 62,2% da ungheresi, per il 34,6% da slovacchi e per il resto da cechi e rom.
Citata per la prima volta nel 1237 con il nome di Saag, la città appartenne per secoli al Regno d'Ungheria e da ultimo funse da capoluogo del comitato di Hont; in seguito allo smembramento dell'Impero austro-ungarico (1919) passò alla neonata Cecoslovacchia. Nel 1938, per effetto del primo arbitrato di Vienna, tornò all'Ungheria e durante la Seconda guerra mondiale i cittadini di religione ebraica (circa 1/4 della popolazione) vennero deportati nei campi di sterminio. Nel 1945 Šahy fu restituita allo stato cecoslovacco e dal 1993 fa parte della Slovacchia indipendente.
La città si è gradualmente estesa fino ad inglobare gli abitati di Preseľany nad Ipľom (1980) e Tešmák (1986).
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 129759380 · GND (DE) 4822940-4 · J9U (EN, HE) 987007535667205171 (topic) |
---|
![]() |