Edam è una cittadina di circa 7.000 abitanti[1] della costa sud-orientale dell'Olanda Settentrionale (Paesi Bassi), situata nella regione del Waterland ed affacciata sul Markermeer[1][2] ("Lago di Marken"), il tratto meridionale dell'IJsselmeer[3] (ex-Zuiderzee, Mare del Nord). Dal punto di vista amministrativo, si tratta di un ex-comune, facente ora parte, insieme al villaggio di Volendam, della municipalità di Edam-Volendam.[4][5][6]
Edam città | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Comune | Edam-Volendam | |
Territorio | ||
Coordinate | 52°30′00″N 5°03′00″E | |
Abitanti | 7 380 (2001) | |
Altre informazioni | ||
Lingue | Olandese | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice CBS | 1315 | |
Cartografia | ||
Sito istituzionale | ||
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La località, un tempo porto di pescatori per la caccia alle balene[1][7], è nota a livello mondiale per l'omonimo formaggio[1][3][7].
Il toponimo Edam, chiamato in origine Yedam[6], significa letteralmente "diga (dam) sull'E o Ye"[3][6].
Edam si trova a circa 3 km[7] a nord di Volendam e a circa 7 km a nord di Monnickendam, nonché a circa 25 km a sud di Hoorn e a circa 22 km[1] a nord-nord-est di Amsterdam.
Il villaggio di Edam fu fondato alla fine del XII secolo[8] e sorse sulla diga di Ee, che collegava il fiume Purmere con lo Zuiderzee[3].
La località divenne un importante centro commerciale a partire dal 1230, quando si iniziò lo sbarramento dei fiumi che sfociavano nello Zuiderzee.[3] In seguito divenne anche sede doganale.[3]
Nel 1357, fu concesso ad Edam dal conte Guglielmo V d'Orange lo status di città.[3][6]
Nel 1573, Guglielmo d'Orange concedette ad Edam di avere una pesa pubblica, per i meriti dei suoi cittadini durante l'assedio di Alkmaar.[3]
La città fu devastata da incendi nel 1587 e nel 1602.[6]
A partire dal XVI secolo e soprattutto dal XVII secolo[6] (e fino al XVII secolo, la località visse il suo periodo di massimo splendore, grazie soprattutto ai cantieri navali, alla pesca delle aringhe e all'industria casearia.[3] Edam fu, in particolare, un importante porto di collegamento per i commerci con le Indie Orientali.[6]
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Nel 1641, si stabilì ad Edam una comunità ebraica, che vi rimase però per breve tempo[9]. Una nuova comunità di Ebrei si stabilì poi nella cittadina a partire dal 1722.[9]
Le principali attività economiche di Edam sono ora l'industria, la pesca, l'agricoltura e l'allevamento.[3]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Edam (formaggio). |
Il formaggio Edam o Edam(m)e si produce sin dal XVI secolo.[7] Si caratterizza per il rivestimento in cera (gialla per i Paesi Bassi e rossa per l'estero[1][3], usata per distinguerlo dal gouda[10]).
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Il villaggio di Edam si caratterizza per i numerosi canali attraversati da ponti levatoi in legno e su cui si affacciano edifici con frontone risalenti al Secolo d'Oro.[1]
La piazza principale è la Damplein: su di essa si affacciano i principali edifici quali il municipio, la pesa pubblica, ecc.[1][8][11]
Il Municipio di Edam fu costruito nel 1737.[8]
Al suo interno si trova una sala consiliare in stile rococò.[8]
La Waag ("pesa pubblica") risale al 1592.[1]
Gli interni ospitano una mostra permanente sul formaggio.[11]
Nella Damplein si trova anche l'Edams Museum ("Museo di Edam"), un museo ospitato nella casa più antica della città[11], un edificio tardogotico del 1540[8] che espone documenti di storia locale, porcellane, stampe, incisioni e altri oggetti antichi[8].
Nella Grotekerkstraat si trova la Grote of Sint-Nicolaaskerk ("Chiesa Grande o Chiesa di San Nicola"), in stile tardo-gotico[8], che risale al XVI secolo[8].
Presenta un carillon del XVI secolo[1][11] e vetrate istoriate realizzate tra il 1606 e il 1624[1][11].
La Speeltoren è una torre campanaria ed è tutto ciò che rimane di una chiesa tardogotica del XV secolo, la Chiesa di Nostra Signora o Kleine Kerk, demolita nel 1883.[8]
Il porto di Edam fu realizzato nel XVII secolo.[1]
Durante i mesi di luglio e agosto si tiene ogni mercoledì mattina in Damplein il kaasmarkt ("mercato del formaggio").[8][11]
Fino agli anni venti del XX secolo, in questo mercatino venivano vendute mediamente 250.000 forme di formaggio l'anno.[11]
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Altri progetti
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