Villavallelonga (La Vìlla in dialetto locale[4]) è un comune italiano di 832 abitanti[1] della provincia dell'Aquila in Abruzzo. È incluso nel territorio del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
«Chi vuol farsi un'idea esatta del mio luogo d'esplorazione, vada a porsi sul segnale trigonometrico della "Marcolana" se è alpinista, s'intende... Osservi, e vedrà, dalle giogaie della Meta, il patrio Appennino starsi semplice e vera spina dorsale tra i due opposti bacini del Sangro e del Liri; poi, ai "Tre Confini", dividersi in due branche, per chiudere in un amplesso l'ampia valle di Villavallelonga»
Il paese è adagiato sul Colle dei Cerri, nel versante meridionale della Vallelonga. La catena montuosa della Serra Lunga lo separa ad ovest dalla valle Roveto, mentre i monti Marsicani a sud est disegnano il confine dell'area del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise con la Marsica fucense. Situato a 1.005 ms.l.m. confina a sud con il territorio comunale di Pescosolido, a nord con Collelongo e la valle di Amplero, ad est con la località montana La Guardia di Lecce nei Marsi, ad ovest con Balsorano. Il valico dell'Aceretta mette in comunicazione i territori montani di Villavallelonga e Pescasseroli.
Storia
Carta topografica di Villavallelonga del 1877
Secondo alcune testimonianze archeologiche i primi abitatori del territorio di Villavalleonga sarebbero stati alcuni pastori che giunti intorno al 1600 a.C. entrarono a far parte del popolo italico dei Marsi[6].
Da alcuni rinvenimenti, frutto di ricerche e scavi effettuati nella zona della valle di Amplero e lungo le falde di San Castro, si è potuto stabilire che il territorio fece parte del municipium di Lucus Angitiae (noto nell'Alto Medioevo con il nome di Anxa), unitamente ai centri di Collelongo, Luco dei Marsi e Trasacco. Tombe funerarie, terrazzamenti, resti di costruzioni e di strade antiche, nonché stele e sculture rinvenute da alcuni studiosi dell'università di Pisa risalirebbero al I secolo d.C. e farebbero parte di alcune fortificazioni marse, come l'ocre situato nei pressi dell'Aceretta[7], poste a difesa del confine con i Volsci[8].
Il borgo veniva chiamato durante il Medioevo Rocca di Cerro (da non confondere con Roccacerro) o anche Rocca d'Acero dal nome dell'antico incastellamento in cui si trovava la chiesa scomparsa dell'XI secolo[6].
Villavallelonga ha acquisito successivamente il nome contemporaneo che richiama la sua posizione geografica, in quanto costruita sulle pendici del monte Quaresima nella Vallelonga. Il centro urbano originario si sviluppò intorno all'anno mille. Fu feudo dei conti dei Marsi nel XII secolo, dei Piccolomini conti di Celano nel XVI secolo, dei duchi di Belforte, patriziromani, sino al 1720, infine dei duchi Pignatelli[6].
Nel 1873 una parte dei suoi rilievi, e segnatamente le montagne ex-feudali di proprietà privata denominate Pratillo, Fossetta e Macchiatavana, comprese nell'area della Serra Lunga, formarono il primo nucleo della riserva reale Alta Val di Sangro, antesignana storica e geografica del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise[6][9].
Il brigantaggio è stato al centro delle vicende storiche del territorio prima e dopo l'Unità d'Italia[10].
Il terremoto della Marsica del 1915 segnò profondamente il paese distruggendo il nucleo urbano primordiale e causando un alto numero di morti, come avvenne in tutta l'area fucense-rovetana. A Villavallelonga si contarono circa 70 vittime e 200 feriti[11].
Successivamente all'inaugurazione del parco nazionale avvenuta ufficialmente nel settembre del 1922, Villavallelonga fu tra gli enti fondatori della Condotta forestale marsicana, prima condotta del genere in Italia, costituita nell'ottobre del 1922, di cui fu artefice e primo presidente Erminio Sipari.
Monumenti e luoghi d'interesse
Statua bronzea di don Gaetano Tantalo a VillavallelongaVeduta verso l'Aceretta e i prati d'Angro
Architetture religiose
Chiesa di San Leucio e Nicola.
Chiesa della Madonna delle Grazie, custodisce le reliquie di don Gaetano Tantalo.
Le tracce dei vici italici e di epoca romana si trovano in località Aceretta-Prati d'Angro, il cui toponimo medievale era Angre, e nelle zone di San Leucio, Castelluccio, Ricanale-Morge dei Monaci e San Totaro. Tracce delle necropoli sono emerse dalle località di Morge dei Monaci e Cona Rovara a ridosso dell'area montuosa denominata La Difesa[13].
È stata riconosciuta nel 2017 patrimonio dell'UNESCO, unitamente ad altre faggete italiane ed europee[14]. I boschi di faggio, situati nella val Cervara, ricadono nell'area protetta del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Sono classificati tra le più importanti foreste vetuste dell'emisfero boreale. Analisi e studi, portati avanti dall'Università della Tuscia di Viterbo, hanno permesso di classificare la val Cervara come una delle faggete più antiche d'Europa con alcuni faggi che superano i 560 anni di età[15]. L'area è popolata da animali protetti come l'orso bruno marsicano, il lupo appenninico, il camoscio[16][17].
Chiesa dei santi Leucio e NicolaChiesa della Madonna della Lanna
17 gennaio: in occasione della festa di sant'Antonio abate si celebra l'antico rito della Panarda[19].
2 settembre: festa patronale in forma solenne in onore di san Leucio. Un antico rito prevede la distribuzione dei frascareje, piccoli granelli di pasta fatta in casa[20].
Cultura
Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO
Nel 2017 i cinque nuclei di faggete vetuste ricadenti in una superficie di oltre 1000 ettari inclusa tra i comuni di Lecce nei Marsi (Selva Moricento), Opi (Cacciagrande e Valle Jancino in Val Fondillo), Pescasseroli (Coppo del Principe e Coppo del Morto) e Villavallelonga (Val Cervara), in parte databili intorno ai 560 anni, sono stati dichiarati patrimonio mondiale dell'umanità nel contesto delle foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa. Si tratta del primo riconoscimento UNESCO per l'intera regione abruzzese[14][21].
Archivi e biblioteche
Fondazione "Loreto Grande"
Fondata nel 2008 la fondazione è intitolata al botanico e naturalista Loreto Grande, originario di Villavallelonga. Iniziative culturali di ogni genere vengono ospitate nella sala polivalente. La sede è dotata di una biblioteca con archivio video-fotografico e cartoteca d'interesse storico, artistico e scientifico[22].
Musei
Museo Loreto Grande
Il museo, inizialmente ospitato all'interno del centro visite del parco nazionale e intitolato all'orso bruno marsicano, è dedicato dal 15 agosto 2021 al botanico e naturalista Loreto Grande. Lo spazio museale, rivisitato dal comune di Villavallelonga e ampliato con arredi realizzati attraverso l'utilizzo di materiali ecosostenibili, è rivolto alla storia, alle tradizioni locali e alla natura[23].
Infrastrutture e trasporti
Strade
La strada provinciale n. 19 Ultrafucense collega il paese con il comune limitrofo di Collelongo.
Amministrazione
Sul sito del Ministero dell'interno sono disponibili i dati di tutte le elezioni amministrative di Villavallelonga dal 1985 ad oggi[24][25].
Periodo
Primo cittadino
Partito
Carica
Note
21 novembre 1993
15 novembre 1997
Maria Pia Salsini
PSI
Sindaco
16 novembre 1997
26 maggio 2002
Pasquale Lippa
Lista civica
Sindaco
27 maggio 2002
27 maggio 2007
Lucia Ferrari
Lista civica
Sindaco
28 maggio 2007
6 giugno 2012
Martorano Di Cesare
Lista civica
Sindaco
7 giugno 2012
10 giugno 2017
Leonardo Lippa
Lista civica Per Villavallelonga
Sindaco
11 giugno 2017
12 giugno 2022
Leonardo Lippa
Lista civica Per Villavallelonga
Sindaco
13 giugno 2022
in carica
Leonardo Lippa
Lista civica Per Villavallelonga
Sindaco
Sport
Calcio
La A.S.D. Vallelonga, nata dalla fusione tra la Folgore Collelongo e il Villavallelonga Calcio, milita nei tornei dilettantistici abruzzesi[26].
La società calcistica del Villavallelonga è stata rifondata nel 2015; i colori sociali sono il verde e il nero[27].
L'età Romana, su comune.villavallelonga.aq.it, Comune di Villavallelonga. URL consultato il 10 gennaio 2016.
Lorenzo Arnone Sipari, Dalla riserva reale dell'Alta Val di Sangro alla costituzione del Parco Nazionale d'Abruzzo, in La lunga guerra per il Parco Nazionale d'Abruzzo, Rivista Abruzzese, Lanciano, 1998, pp. 49-66.
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