Valera è una piccola frazione del comune di Parma, appartenente al quartiere San Pancrazio.
Valera frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°47′57.59″N 10°17′03.19″E |
Altitudine | 62 m s.l.m. |
Abitanti | 33[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43126 |
Prefisso | 0521 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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La località è situata 3,76 km a ovest del centro della città.[1]
La frazione sorge in posizione pianeggiante alla quota di 62 m s.l.m.,[1] tra le campagne racchiuse all'interno della tangenziale ovest di Parma.
Nel 962, secondo un atto di dubbia autenticità, l'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I di Sassonia riconobbe al vescovo di Parma Oberto l'autorità, oltre che sulla città, anche su 3 miglia di contado intorno a essa, comprendenti tra le altre la zona di Valera;[3] la più antica testimonianza dell'esistenza della cappella del borgo risale però al 979.[4]
Nel 1079 Folco di Tedaldo donò al Capitolo della Cattedrale di Parma tutte le terre da lui possedute a Valera.[5]
Il 29 giugno del 1734 alla Crocetta di Valera si svolse la battaglia di San Pietro, che contrappose gli eserciti franco-piemontese e austriaco, come parte della Guerra di successione polacca.[6]
In epoca napoleonica, per effetto del decreto Nardon del 1806[7] Valera divenne frazione dei nuovi comuni (o mairie) di Golese a nord della via Emilia, corrispondente all'odierna zona della Crocetta, e San Pancrazio Parmense a sud.[8]
Grazie alla vicinanza con la città, nel 1870 fu fondato nel territorio di Valera il pastificio Braibanti,[9] acquistato nel 1986 dalla Barilla.[10]
Nel 1915 ai Prati di Valera, prossimi alla città, fu avviata la costruzione dell'Ospedale Maggiore di Parma, completato nel 1926;[11] due anni prima un'ampia fascia del territorio municipale di San Pancrazio, comprendente anche il nosocomio, era stata ceduta al comune di Parma, che nel 1943 assorbì completamente il comune di San Pancrazio.[12]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine (Parma). |
Menzionata per la prima volta nel 979, la cappella medievale fu elevata a sede parrocchiale nel 1619; ampliata e modificata in stile neoclassico nella prima metà del XVIII secolo, fu profondamente ristrutturata nel 1952 e restaurata tra il 2003 e il 2005; gli interni, arricchiti da sei cappelle laterali, sono decorati con affreschi sulle volte.[4]
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