Treviso Bresciano (Trevìs in dialetto bresciano[5][6]) è un comune italiano sparso di 507 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia.
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Treviso Bresciano comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Mauro Piccinelli (lista civica Comunità trevigiana) dal 26-5-2014 |
Territorio | |
Coordinate | 45°42′44.59″N 10°27′40.92″E |
Altitudine | 687 m s.l.m. |
Superficie | 17,73 km² |
Abitanti | 507[1] (30-11-2021) |
Densità | 28,6 ab./km² |
Frazioni | Facchetti, Trebbio (sede comunale), Vico[2] |
Comuni confinanti | Capovalle, Idro, Lavenone, Provaglio Val Sabbia, Vestone, Vobarno |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25070 |
Prefisso | 0365 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 017191 |
Cod. catastale | L406 |
Targa | BS |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona F, 3 192 GG[4] |
Nome abitanti | trevigiani bresciani |
Patrono | San Martino di Tours |
Giorno festivo | 11 novembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Treviso Bresciano appartiene alla Comunità Montana della Valle Sabbia.
L'antico appellativo del paese era Caeys, termine longobardo che significa "bosco". Negli scritti più antichi il paese viene indicato con più nomi: Caci o Cazzi dal latino "Cassizio", "Cuzzi" o "Cazzarium"; solo il 24 maggio del 1532 venne deliberato il nuovo nome dal paese: Treviso Bresciano. A differenza della radice celtica alla base del toponimo dell'omofona città veneta (tarvos, cioè "toro"), l'origine di Treviso Bresciano pare abbia etimologia dal latino tresvici ovvero “tre villaggi”. Tra i primi documenti storici rinvenuti si parla infatti, dell'esistenza di tre villaggi: Vico (Vicus) la sua denominazione antica era “Cazzi di sopra”; Trebbio (Traes Viae) il cui nome antico era “Cazzi di sotto” e Facchetti, chiamata così perché abitata da nuclei familiari con il medesimo cognome[7].
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con D.P.R. del 27 dicembre 1990.[8]
«Semipartito troncato: nel primo, di rosso, alle cinque spighe di grano, impugnate, d'oro, legate d'argento; nel secondo, d'azzurro, al daino d'oro, fermo sulla pianura di verde; nel terzo, d'oro, alle tre torri di rosso, poste una, due, merlate di tre alla guelfa, mattonate di nero, aperte e finestrate del campo, le finestre poste due, una. Ornamenti esteriori da Comune.» |
Le tre torri richiamano la probabile derivazione latina del nome del paese, tres vici, cioè "tre villaggi". Il daino ricorda l'estensione boschiva del territorio circostante e la sua destinazione a riserva di caccia dei monasteri di Leno, Santa Giulia e del vescovo di Brescia e in cui erano frequenti, tra il X e XV secolo, le battute di caccia all'orso, al daino, al capriolo e allo stambecco. Le spighe di grano simboleggiano l'attività agricola.
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di verde.
Abitanti censiti[9]
Gli extracomunitari risultano 34, ovvero il 5,9% della popolazione[10].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 giugno 2004 | 18 giugno 2009 | Duilio Rosina | Lista civica | Sindaco | |
18 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Alessandro Bontempi | Lista civica | Sindaco | |
Altri progetti
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