Titi è una frazione del comune di Placanica in provincia di Reggio Calabria. La frazione dista 3,23 km da Placanica. Titi sorge a 529 metri sul livello del mare.[2] Nella denominazione Titi generalmente si intende un insieme di località (Agliastreto, Titi Tuffarelli, Titi Convento, Costa Pirara, Tigliuso, Mortà, Ceresara, Molinaro) che partono da Agliastreto fino ad arrivare al cimitero, passando per la strada comunale che da Placanica e Stignano si ricongiunge con la strada provinciale, che unisce le strade statali 106 e 110.
Titi frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | |
Altitudine | 529 m s.l.m. |
Superficie | 7,99 km² |
Abitanti | 300[1] |
Densità | 37,55 ab./km² |
Sottodivisioni | Agliastreto, Titi Tuffarelli, Titi Convento, Costa Pirara, Tiglliuso, Mortà, Ceresara, Molinaro |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 89040 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | RC |
Nome abitanti | Titaroti |
Patrono | Maria Ss. Della Consolazione |
Giorno festivo | 16 luglio e 4ª domenica di agosto |
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A Titi nasce il Torrente Fiorello che poi si immette nella fiumara Precariti.
Titi e i suoi territori fanno parte del parco culturale Tommaso Campanella[3]: La fuga di Campanella... nel 1598 Campanella ritorna in Calabria dopo un decennio di assenza. Qui, interpretando segni naturali e celesti, testi profetici e l'aspirazione diffusa ad un mutamento, Campanella diventa la figura ispiratrici e la guida di una vasta cospirazione antispagnola e antiecclesiastica, con il proposito di instaurare una repubblica conforme alla libertà naturale. tra il febbraio e l'aprile 1599, Campanella, nel corso di infiammate prediche nella Chiesa di Stilo, annuncia l'imminenza di rivolgimenti profondi. Dal Giugno del 1599 i contratti tra i congiurati si inflittiscono, ma in Agosto due di essi denunciano alle autorità spagnole la cospirazione, facendo anche il nome del filosofo. Sbarcato in Calabria l'esercito del Viceré, e cominciata una durissima repressione, Campanella iln 17 Agosto fugge dal Convento di Stilo e si nasconde in una casa amica a Stignano, da dove muove il 2 Settembre verso il convento francescano di Santa Maria di Titi (Placanica) e, il giorno seguente, verso Roccella, dove si nasconde, travestito da contadino, nella capanna di Antonio Mesuraca, che aveva verso di lui un grosso debito di gratitudine. Tuttavia , dopo avergli promesso di procurargli un imbarco verso la salvezza, Mesuraca lo tradisce, consegnandolo, il 6 Settembre, alle truppe del Viceré.Tradotto nelle carceri di Castelvetere ( l'attuale Caulonia), Campanella viene indotto dall'auditore fiscale spagnolo a mettere per iscritto la parte da lui avuta nella congiura : si tratta della Dichiarazione di Castelvetere.
Il territorio di Titi è nel cuore della zona del D.O.C. Bivongi[4].
A Titi è presente una fonte d'acqua chiamata Morzidara. L'acqua lì è gratuita e priva di calcio.
A Titi ci sono vari monumenti e luoghi d'interesse. Da Titi partono vari sentieri di trekking che arrivano fino a Timpa perciata, i Piani di rufo e Monte Mammicomito.
Il convento domenicano di Santa Maria della Consolazione (dove ha vissuto Tommaso Campanella)[6].
Il piatto tipico di Titi sono i “maccarruni ca carni i crapa” (pasta fatta in casa con sugo e carne di capra): piatto degustabile alla festa di Titi alle "barracche" (chiosco funzionante solo in tale occasione).
Nella tradizione culinaria di Titi la carne di capra e la carne di maiale sono le più utilizzate.
È ancora presente la tradizione del maiale fatto e allevato in casa ("u porcu") con la quale si fanno profumati salumi come salsicce, soppressate, capocollo, pancette, lardo e inoltre è tipica la produzione di frittole e il soffritto di maiale. In tutta Titi sono presenti alberi di ulivo anche secolari da cui si ricava ottimo olio extra vergine e olive da mensa ("alivi cumbitè, alivi n’taccati, alivi rutti e alivi mpurnati") Nei boschi di Titi si trovano funghi, asparagi selvatici e corbezzolo.
A Titi si festeggia: