Santa Maria del Piano è una frazione del comune di Lesignano de' Bagni, in provincia di Parma.
Santa Maria del Piano frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°39′18.4″N 10°18′50.2″E |
Altitudine | 204 m s.l.m. |
Abitanti | 959[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43037 |
Prefisso | 0521 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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La località dista 1,88 km dal capoluogo.[1]
La località sorge in posizione pianeggiante a nord di Lesignano de' Bagni, sulla sponda destra del torrente Parma.[3]
Le più remote tracce della presenza dell'uomo nella zona di Santa Maria del Piano, rivenute nei pressi del torrente Parma, risalgono all'incirca al 200 000 a.C., durante il Paleolitico inferiore.[4]
Dopo l'occupazione romana del territorio e il successivo abbandono in seguito al crollo dell'impero, tra il VII e l'VIII secolo i Longobardi iniziarono il recupero delle colline circostanti[5] e in epoca medievale vi sorse un borgo dotato di cappella, menzionata per la prima volta nel XII secolo.[6]
La zona, controllata dal castello di Lesignano, nel 1405 risultava appartenere ai Rossi; in seguito alla disastrosa guerra dei Rossi avviata agli inizi del 1482, il territorio fu requisito da Ludovico il Moro,[5] ma, dopo la conquista del ducato di Milano da parte del re di Francia Luigi XII, fu restituito alla famiglia; tuttavia, nel 1539 Giulio Cesare fu condannato alla confisca delle sue terre parmensi dal papa Paolo III, che assegnò il feudo, unitamente alle vicine Lesignano de' Bagni, Basilicanova, Pariano e Mamiano, al nipote Sforza I Sforza di Santa Fiora.[7]
Nel 1707 le terre furono ereditate con gli altri beni della famiglia dal duca di Onano Federico III Sforza, che dal 1673 aveva aggiunto al proprio il cognome della moglie Livia, dando origine alla famiglia Sforza Cesarini.[8]
In seguito all'abolizione napoleonica dei diritti feudali sancita nel 1805 nell'ex ducato di Parma e Piacenza,[9] Santa Maria del Piano divenne inizialmente frazione del comune di Parma, ma l'anno successivo fu aggregata al costituendo comune di Lesignano, rinominato nel 1837 Lesignano de' Bagni.[10]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa della Purificazione di Maria Vergine (Lesignano de' Bagni, Santa Maria del Piano). |
Menzionata per la prima volta nel 1141, la chiesa romanica fu quasi completamente demolita nel 1887 e riedificata in stile neoclassico; ampliata nel 1893 con la costruzione delle navate laterali, fu restaurata nel 1966; il luogo di culto conserva il campanile medievale, in parte inglobato nel tiburio sulla cupola; gli interni sono decorati con affreschi eseguiti nel 1894 da Agostino Tagliaferri.[6]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Villa Lanfranchi. |
Costruita nella seconda metà del XVI secolo probabilmente per volere dei conti Sforza di Santa Fiora, la villa rinascimentale fu alienata successivamente ai nobili Fusari, che la trasmisero, per via ereditaria, dapprima ai nobili Balestra, successivamente ai Balestra Toschi e infine al regista Mario Lanfranchi, che tra il 1996 e il 1997 fece realizzare il giardino all'italiana anteriore; l'edificio conserva dell'originaria funzione difensiva numerose feritoie sulla torre posteriore, mentre all'interno si trova un ambiente affrescato da Giovan Battista Borghesi; a fianco del parco, ricco di statue seicentesche e settecentesche, sorge l'oratorio di Santa Maria Maddalena, edificato tra il 1669 e il 1670 per volere di Giovanni Fusari.[11]
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