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San Giovanni Rotondo è un comune italiano di 26 248 abitanti della provincia di Foggia in Puglia, noto per ospitare le spoglie di Padre Pio, frate cappuccino vissuto a lungo nella città. Il comune fa parte del parco nazionale del Gargano.

San Giovanni Rotondo
comune
San Giovanni Rotondo – Veduta
San Giovanni Rotondo – Veduta
Veduta della chiesa di Santa Maria delle Grazie con il convento di Padre Pio
Localizzazione
Stato Italia
Regione Puglia
Provincia Foggia
Amministrazione
SindacoMichele Crisetti (centro-sinistra) dal 9-6-2019
Data di istituzione1095
Territorio
Coordinate41°42′N 15°44′E
Altitudine566 m s.l.m.
Superficie261,88 km²
Abitanti26 248[1] (31-8-2022)
Densità100,23 ab./km²
FrazioniMatine
Comuni confinantiFoggia, Manfredonia, Monte Sant'Angelo, San Marco in Lamis
Altre informazioni
Cod. postale71013
Prefisso0882
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT071046
Cod. catastaleH926
TargaFG
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 2 004 GG[3]
Nome abitantisangiovannesi, sangiovannari (dialetto)
Patronosan Giovanni Battista[4]
Giorno festivo24 giugno[4]
Cartografia
San Giovanni Rotondo
San Giovanni Rotondo – Mappa
San Giovanni Rotondo – Mappa
Posizione del comune di San Giovanni Rotondo nella provincia di Foggia
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


Il territorio comunale confina a nord e a ovest con San Marco in Lamis e Borgo Celano (frazione di San Marco in Lamis), a est con Monte Sant'Angelo e a sud con Manfredonia e Foggia; esso è il 62º comune in Italia per estensione territoriale e va dalle pendici del Gargano, fino alla pianura del Tavoliere. Il dislivello altimetrico oscilla da 1056 m a 8,5 m. Nel suo territorio troviamo la Grava di Campolato.


Sismicità


Il territorio comunale di San Giovanni Rotondo è parte integrante del distretto sismico del Gargano.


Clima


Il clima di San Giovanni Rotondo, è caratterizzato da inverni piuttosto freddi e da estati abbastanza calde. La temperatura media annua è di 13,6 °C. Nei mesi più freddi, gennaio e febbraio, non sono rare le nevicate; l'accumulo di neve annuo è di 35–30 cm, mentre la piovosità totale annua è in media di 772 mm. Il comune è esposto prevalentemente a venti settentrionali, molto frequenti, e che a volte possono essere anche molto forti, con raffiche che superano i 70 km/h. Le nebbie non sono abituali, ma a volte sono molto intense.


Storia


San Giovanni Rotondo visto dalla Contrada Ornale al crepuscolo
San Giovanni Rotondo visto dalla Contrada Ornale al crepuscolo
San Giovanni Rotondo al crepuscolo
San Giovanni Rotondo al crepuscolo

La città di San Giovanni Rotondo fu fondata nel 1095 sulle rovine di un preesistente villaggio del IV secolo a.C.; di questo borgo restano dei segni visibili, come alcune tombe ed un battistero circolare (l'epiteto "Rotondo" deriva proprio da questo) che, secondo la tradizione, anticamente era destinato al culto del dio Giano bifronte, e in seguito fu consacrato a San Giovanni Battista. Durante il Basso Medioevo ha sempre avuto un ruolo importante nell'organizzazione economica del Meridione.

Nel 1466 il feudo di San Giovanni Rotondo, insieme a quelli di Monte Sant'Angelo e Trani, fu donato da Ferdinando I di Napoli a Giorgio Castriota, detto Scanderbeg, eroe della resistenza albanese contro gli Ottomani e suo vassallo.

Nel 1623 fu eretto a ducato da Filippo IV di Spagna in favore di Pietro Cavaniglia[6].

Sotto il Regno delle Due Sicilie era sede in cui venivani stabiliti i prezzi della mercanzia commercializzata nel Regno [non chiaro].


Storia contemporanea


Il 14 ottobre 1920 San Giovanni Rotondo fu teatro di un grave fatto di sangue. Era il giorno dell'insediamento in municipio dei socialisti che avevano vinto (1 069 voti contro 850) contro una coalizione popolare clerico-fascista, denominata Arditi di Cristo,[7] per paura di sommosse confluirono in paese 40 carabinieri e 82 soldati. La forte tensione nacque a causa della volontà di esporre la bandiera rossa dal balcone del municipio cui si contrapposero fascisti e popolari. Un corteo popolare percorse le vie di San Giovanni Rotondo per accompagnare gli amministratori socialisti che si insediavano nel comune. Ma davanti alle porte del municipio il corteo fu fermato dai carabinieri.

Il commissario Bevere che dirigeva il servizio d'ordine si opponeva al fatto che i socialisti, nel prendere possesso del municipio, esponessero la bandiera rossa dal balcone dell'edificio, perché diceva, sarebbe stata un'offesa alla patria e alla bandiera nazionale. Gli “arditi” erano decisi anch'essi a impedire l'esposizione della bandiera rossa. Da essi partirono oltraggi e insulti ai dimostranti. Cominciarono così i tafferugli: simultaneamente dal balcone del municipio, dopo l'uccisione del carabiniere Vito Imbriani i carabinieri aprirono il fuoco sulla folla. Si parlò anche del lancio di una bomba che però venne attribuito non alla forza pubblica ma agli “arditi”.[8] Il bilancio finale fu di 14 morti e 85 feriti.[9]

Il deputato socialista Michele Maitilasso accusò in Parlamento la setta degli Arditi di Cristo di aver provocato i manifestanti e il fuoco dei carabinieri.[10][11] Don Giosuè Fini smentì il coinvolgimento di Padre Pio,[12] mentre altri proposero una ricostruzione storica secondo la quale gli Arditi coinvolti nella vicenda sarebbero stati gli Arditi d'Italia, un'associazione d'arma[13] di origine fascista che raccoglieva ex combattenti e mutilati dei Reparti d'Assalto, delle Compagnie Arditi Reggimentali (V. E.) e delle truppe dislocate a Fiume.[14]

A San Giovanni Rotondo dal 4 settembre 1916 al 23 settembre 1968 visse quasi ininterrottamente e morì san Pio da Pietrelcina.

La città ha fatto parte della Comunità Montana del Gargano (soppressa nel 2010). La località fu risparmiata dai bombardamenti che devastarono le aree limitrofe durante la Seconda Guerra Mondiale. Tale fatto è stato attribuito ad una presunta intercessione del frate con le stigmate.[15] Si stima che nel 1943 i bombardamenti causarono più di 20 000 vittime nella sola Foggia.[16]


Monumenti e luoghi d'interesse


Il centro storico è una zona quasi esclusivamente residenziale. Le attività a carattere commerciale-turistico hanno scarso rilievo e questo fa sì che il centro del paese sia solo marginalmente interessato dal grande flusso turistico dovuto al culto di Padre Pio, che si consuma quasi esclusivamente intorno alla zona del convento. Passeggiando per le sue vie si incontrano la chiesa di San Giuseppe Artigiano, la chiesa di San Nicola, caratterizzata da un portale in rame raffigurante alcuni momenti della vita di San Nicola, la chiesa di Santa Caterina, la chiesa matrice di San Leonardo (che sul portale d'ingresso presenta una statua di san Michele Arcangelo), la chiesa di Sant'Orsola (da poco restaurata), la chiesa della Madonna di Loreto (che riproduce le dimensioni reali del sacro luogo natio del Signore a Betlemme), la chiesa di Sant'Onofrio ed infine l'antica chiesa di San Giovanni Battista, detta La Rotonda. Alle chiese vanno aggiunti i reperti archeologici dell'antico Borgo Sant'Egidio e di La Curvara.


Architetture religiose



Chiesa di San Leonardo abate

La Chiesa di San Leonardo abate è la chiesa matrice di San Giovanni Rotondo. Della sua genesi Medioevale restano ben poche tracce dal momento che nella seconda metà del Seicento l'arcivescovo di Manfredonia Vincenzo Maria Orsini, futuro papa Benedetto XIII, ne ordinò l'abbattimento e invitò il popolo sangiovannese a riedificarla a proprie spese e a cessare di praticare usi e costumi superstiziosi. Il popolo sangiovannese ignora l'interdetto e l'arcivescovo con un decreto avente data 9 ottobre 1676 ma vigente dall'undici dello stesso mese, scomunica tutti. In questo frangente si sviluppa un morbo misterioso tra i sangiovannesi e provoca circa 500 vittime su una popolazione di 2690 persone. La popolazione pensa subito ad un castigo di Dio, e l'arcivescovo decide di revocare la scomunica.

Il 16 giugno 1678, dopo aver tenuto una predica sullo splendore dovuto alla casa di Dio, il cardinal Orsini dà lettura del decreto di profanazione e demolizione della chiesa e dell'erezione della nuova, designando la chiesa di Sant'Orsola come sede parrocchiale; dopo la lettura del decreto iniziò la profanazione dell'altare maggiore. Il 26 ottobre 1678 viene posta la prima pietra della nuova chiesa dedicata, come la precedente, a San Leonardo abate.

Il 30 settembre 1684 l'arcivescovo sipontino Tiberio Muscettola la riaprì al culto dedicandola, come la precedente, a San Leonardo abate. La dedicazione della chiesa avvenne il 15 novembre 1818 ad opera dell'allora arcivescovo di Manfredonia Eustachio Dentice, mentre la dedicazione dell'altare risale al 13 maggio 1867 per le mani del vescovo Vincenzo Taglialatela.

Nel 1909 è stata edificata la navata laterale. Numerosi sono stati nel corso degli anni gli interventi di restauro, il più corposo dei quali è stato eseguito nel 1983 per volere del parroco del tempo, Domenico Umberto D'Ambrosio, oggi arcivescovo emerito di Lecce.

La chiesa oggi si presenta a due navate. La facciata principale presenta due scalinate laterali e un portale in legno. Sul portale è incastonata, in una nicchia, la statua in pietra di San Michele arcangelo risalente al 1656. In alto sul cornicione, sono poste ai lati due statue in pietra della Beata Vergine Maria, e al centro si erge una lastra sulla quale c'è scritto D.O.M. e sulla quale posa una croce. Sulla facciata della navata laterale si erge una scalinata monumentale con un portale in legno. Degno di nota è anche il campanile, la cui ricostruzione iniziò nel 1703 protraendosi fino al 1709; al giorno d'oggi ospita cinque campane.

All'interno della chiesa è possibile ammirare la volta a capriate della navata centrale e sui lati sei altari votivi dedicati all'Immacolata Concezione, a San Giovanni Battista (con statua lignea del XV secolo di ignoto scultore meridionale), a San Giuseppe (con statua lignea del XX secolo), a San Leonardo abate (con statua lignea del XX secolo), a San Michele Arcangelo (con statua lignea del XVII secolo di ignoto intagliatore pugliese) e al Sacro Cuore di Gesù (tela ad olio di Natale Penati del 1936).

Nella navata laterale è posto il fonte battesimale chiuso da un pregevole coperchio bronzeo fuso nel 2013. Nel 1694 la chiesa venne fornita di organo, come attesta una lapide sul pilastro desto dell'arco dell'organo stesso. La chiesa è oggi sede dell'omonima parrocchia.


Chiesa di Sant'Orsola

La Chiesa di Sant'Orsola, una delle più antiche chiese di San Giovanni Rotondo
La Chiesa di Sant'Orsola, una delle più antiche chiese di San Giovanni Rotondo

Edificata a partire dalla fine del Cinquecento, e quasi del tutto riedificata tra Seicento e Settecento, sorse per volontà del sacerdote don Giovanni Donato Verna che voleva affiancarvi anche un monastero per suore. La chiesa di Sant'Orsola è situata nel centro storico di San Giovanni Rotondo ed è l'edificio sacro più ricco di arte e di storia. Sorta come "Chiesa del Purgatorio", dall'8 dicembre 1638 la chiesa è sede dell'Arciconfraternita dei Morti. L'arciconfraternita in seguito acquistò molte case intorno alla chiesa, per soddisfare il desiderio del Verna, senza però riuscire a realizzare il monastero.

All'esterno, la facciata curvilinea in stile barocco rococò, è impreziosita dal portale di breccia e da finestre e nicchie, dove trovano posto due statue in pietra raffiguranti San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio di Padova. L'interno, totalmente restaurato negli anni scorsi, custodisce diverse tele di pregio di scuola napoletana, quella dei Santi Vescovi, quella della Madonna col Bambino, San Gaetano da Thiene e Anime del Purgatorio. La tela del purgatorio, posta al centro del Coro, è opera del Pittore Nunzio De Nunzi ed è datata 1707. Al Cinquecento risale la tela della Deposizione, di scuola veneta posta a sinistra dell'ingresso. Pregevoli gli apparati lignei, l'organo cinquecentesco, i pulpiti di legno dorato e il Coro. Nel 1928 il pittore milanese Natale Penati realizzò i dipinti del soffitto e dei cornicioni, raffiguranti il Martirio di Sant'Orsola e Episodi della vita di Sant'Antonio da Padova.

Rovine dell'antica chiesa di Sant'Egidio
Rovine dell'antica chiesa di Sant'Egidio

Chiesa di San Nicola

La chiesa di San Nicola fu edificata nel XVI secolo. All'interno della chiesa si può vedere la statua della "Madonna dei Sette Dolori", fatta venire da Napoli nel 1726.


Chiesa di Santa Caterina

La chiesa, anticamente detta di Santa Maria Maggiore, risale al 1176. Solo nel XVII secolo fu dedicata a Santa Caterina. Pur essendo la chiesa più antica, non conserva il suo aspetto originale.


Chiesa e Convento di Santa Maria Maddalena

Il convento sorse per volontà dell'arciprete Bernardino Galassi. Fu costruito nel Seicento dopo la sua morte, vendendo tutti i suoi averi per seimila scudi d'oro. La chiesa del monastero è crollata alcuni decenni fa a causa di un forte terremoto. Il convento ospitava suore appartenenti all'ordine delle Clarisse. Esse dedicavano all'educazione delle figlie del ceto civile. Esse inoltre accoglievano all'interno del proprio convento, ragazze del basso ceto, sottratte dalla strada. Ogni sabato i poveri della città, si radunavano nel parlatorio del convento e, secondo un'antica tradizione, ricevevano un'elemosina di pane. Dal 1925 al 1938, nei locali del convento, ebbe sede uno dei primi ospedaletti cittadini intitolato a San Francesco d'Assisi, voluto da Padre Pio per i poveri della città.


Chiesa di San Giacomo Apostolo

La chiesa di San Giacomo Apostolo era di proprietà dell'antico ospedale di San Giovanni Rotondo, della cui esistenza si ha certezza fin dal 1304. Nel 1718 essa venne assegnata ai Gesuiti. I Fratelli provvidero subito ad ingrandire la chies a, demolendo alcune case di proprietà dell'ospedale. Il 6 novembre 1860 in questa chiesa si insediò un "Consiglio subitaneo di guerra" del nuovo Governo unitario, che vi emise una feroce sentenza di condanna a morte nei confronti di tredici cittadini sangiovannesi, riconosciuti colpevoli di eccitamento alla guerra civile durante la reazione borbonica del mese di ottobre del 1860, culminata con l'uccisione di ventiquattro cittadini liberali. La chiesa è situata a pochi metri dalla Chiesa Matrice.


Chiesa della Madonna di Loreto

La chiesetta di piccole dimensioni fu costruita extra moenia nel XV secolo da pellegrini marchigiani in visita al vicino Santuario di San Michele Arcangelo. La chiesetta riproduce le dimensioni reali della casa natia di Gesù. La chiesa è situata in Piazza del Carmine, a pochi metri dalla chiesa di Sant'Onofrio.


Chiesa di Sant'Onofrio Anacoreta

La Chiesa di Sant'Onofrio
La Chiesa di Sant'Onofrio

La chiesa di Sant'Onofrio è un edificio sacro di origini medievali, ispirato alla severa essenzialità degli Ordini Mendicanti in capitanata a cavallo tra i secoli XIII e XIV. Fu edificata come "opera regia" da Federico II di Svevia che già aveva proclamato la città di San Giovanni Rotondo "luogo regio" affrancandola nei confronti dell'Abazia di San Giovanni in Lamis. La Facciata è a capanna in stile romanico-gotico, è arricchita da un portale ogivale, da un doppio oculo e da un coronamento ad archetti pensili. All'esterno sopra il portale, l'epigrafe in caratteri gotici tardi chiarisce la genesi dell'edificio, risalente agli anni attorno alla metà del Duecento, precisamente nel 1231. Non e però escluso che la chiesa possa essere, nella redazione originale, ancora più antica e risalente agli anni del primo Medioevo, quando poteva essere compresa all'interno di un polo religioso, del quale faceva parte anche il Battistero di San Giovanni Battista (La Rotonda).

Da tempo immemorabile la piazza di San Giovanni Rotondo era importante per i commercianti di cereali di tutta la Puglia, poiché vi si svolgeva una fiera i cui prezzi erano presi a riferimento per la vendita in altri luoghi. Questa consuetudine spinse i sovrani del Regno delle Due Sicilie a emanare disposizioni che resero obbligatori tali prezzi in tutte le terre del regno. Il prezzo dei cereali veniva proclamato proprio nella chiesa di Sant'Onofrio, alla presenza di molti sindaci. La "voce" del prezzo veniva resa pubblica da un banditore, che nel giorno dedicato a S. Onofrio (11 giugno) emetteva le sue "grida" in tutte le strade della città. Nell'anno 1575 una pragmatica del viceré spostava la fiera di Sant'Onofrio e la data delle "grida" al giorno 29 giugno, festa dei SS. Pietro e Paolo, poiché a mese inoltrato si aveva più certezza della qualità e della quantità del raccolto.

Con la venuta del Regno Napoleonico, la chiesa cadde in completo disfacimento. Soltanto nel 1914, per interessamento dell'arciprete Giuseppe Prencipe, la chiesa poté essere riaperta al culto. Nel 1955 è stata riportata alle sue linee primitive riportando alla luce resti di affreschi trecenteschi.

Nella chiesa è venerata la Madonna del Monte Carmelo ed il 16 luglio vi è anche una festa in suo onore. Recentemente sono stati costruiti a ridosso della chiesa, degli uffici Parrocchiali e delle aule per la catechesi. Oggi la chiesa di Sant'Onofrio ospita l'omonima parrocchia.


Chiesa di San Giovanni Battista o della Rotonda

La Chiesa di San Giovanni Battista, nota anche con il nome di "Rotonda", risale al VI-VII secolo, ed è l'edificio religioso più antico e ricco di storia, da cui prese il nome la città. La leggenda dice che la chiesa sia sorta sulle rovine di un antichissimo tempio dedicato al dio Giano, tuttavia non esistono ad oggi motivazioni storiche che sostengano questa ipotesi. La chiesa era tappa obbligatoria dei longobardi perché sita lungo il percorso della Via Sacra Longobardorum, che conduceva alla grotta di San Michele Arcangelo. Si pensa, inoltre, sia stata per un lungo periodo un Battistero, dato il ritrovamento di una vasca battesimale di forma circolare che, con gli ultimi lavori di restauro, è stata riporta alla luce assieme ai resti degli affresti lungo tutte le pareti della chiesa.
La chiesa è situata nella zona est della città, in prossimità della chiesa di sant'Onofrio. Oggi la chiesa è sconsacrata.


Chiesa di San Giuseppe Artigiano

La Chiesa di San Giuseppe Artigiano è situata nel centro della città, in Piazza Europa (Villa Comunale), e vi ha sede l'omonima parrocchia. Venne edificata per volontà di don Michele Di Gioia , parroco della parrocchia di San Donato , per venire incontro alla esigenze della crescente popolazione parrocchiale. La posa della prima pietra, risale al 1º maggio 1958, e avvenne in presenza di Padre Pio,il quale firmò anche una pergamena ricordo, che fu chiusa nelle fondamenta. La chiesa fu inaugurata il 12 settembre 1965 e venne dedicata il 15 settembre 1990.[17] La chiesa si presenta come un edificio moderno a pianta centrale; L'interno è formato da: una grande aula liturgica, gravante in dodici punti; due navate laterali e la cappella del Santissimo Sacramento. L'aula liturgica è arricchita inoltre da decorazioni tra cui il mosaico raffigurante la Deesis con Cristo Pantocratore al centro, e la madre di Dio e San Giuseppe ai lati in atteggiamento orante, l'ambone con le icone dei quattro Evangelisti, l'altare marmoreo, il ciborio nella cappella del Santissimo Sacramento e le vetrate istoriate che rappresentano il ciclo cristologico. Adiacenti alla chiesa vi sono gli uffici parrocchiali, gli spazi dedicati al catechismo e all'oratorio e l'auditorium "Pier Giorgio Frassati" ,che ospita alcune importanti iniziative parrocchiali e cittadine. La parrocchia di San Giuseppe Artigiano rappresenta una delle parrocchie più popolate della città, data la sua estensione territoriale.


Chiesa di San Donato

La chiesa è situata nel centro storico di San Giovanni Rotondo. Secondo un'iscrizione sarebbe stata edificata nel XIV secolo ad opera dei Germani (Non è chiaro se si tratti del nome di una famiglia) .Il suo aspetto venne più volte modificato fino al XX secolo. Il restauro più consistente fu eseguito nel 1878, quando il soffitto fu sostituito da una volta con mattoni. Negli anni trenta viene fatto un altro restauro ad opera del pittore milanese Natale Penati, che esegui il ciclo di affreschi sulla volta, dedicati alla Vergine Maria e ai misteri del rosario. La chiesa custodisce le statue lignee della Vergine e di Sant'Aniello e quelle in cartapesta leccese di San Donato ,titolare della Chiesa, Sant'Elia e San Ciro. Un tempo sede parrocchiale , è oggi parte della parrocchia di San Giuseppe Artigiano.[18]


Chiesa di Santa Croce

La chiesa è stata costruita nel 1960 ed è sita nel quartiere "Santa Croce". Dal 1988 è sede della parrocchia San Francesco d'Assisi[19],affidata alla cura dei frati minori cappuccini. Negli anni 2000 la chiesa ha subito un'importante opera di rinnovamento, con la realizzazione nel presbiterio dell'affresco della Crocifissione, ispirato ai modelli dell'iconografia orientale, con l'aggiunta , sotto la croce , delle figure dei santi Francesco d'Assisi e Pio da Pietrelcina. Di fianco la chiesa si trova l'ex sede dei centri di riabilitazione "Padre Pio" . Oggi la struttura ospita gli uffici parrocchiali e le aule catechistiche ed inoltre la sede della Famiglia Francescana Secolare[20] e la Casa Papa Francesco , opera di carità e accoglienza dei frati cappuccini[21].


Chiesa della Trasfigurazione del Signore

La parrocchia della Trasfigurazione del Signore è stata eretta canonicamente il 1º ottobre 2001 con decreto dell'Arcivescovo di Manfredonia-Vieste, mons. Vincenzo D'Addario. La parrocchia nasce davanti allo sviluppo territoriale e abitativo della città, in cui le periferie risultavano poco presenti nelle comunità parrocchiali. Il territorio parrocchiale si è avuto sottraendo del territorio alle parrocchie di San Leonardo Abate, San Giuseppe Artigiano e San Francesco d'Assisi. Il 5 aprile 2008, è stata posta la prima pietra per il nuovo complesso parrocchiale e per la nuova chiesa i cui lavori di costruzioni sono terminati nel 2010.

La chiesa è stata aperta al culto dall'Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, mons. Michele Castoro il 15 dicembre 2010 e solennemente dedicata dallo stesso arcivescovo, il 14 giugno 2014.


Complesso conventuale di Santa Maria delle Grazie

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria delle Grazie e Convento di Padre Pio.
Il vecchio convento di Padre Pio (1953)
Il vecchio convento di Padre Pio (1953)

Il complesso conventuale di Santa Maria delle Grazie, noto ormai in tutto il mondo per San Pio da Pietrelcina, è formato dal convento dei cappuccini, da una chiesa antica ed una chiesa nuova entrambe dedicate a Santa Maria delle Grazie.

La chiesa antica

Circa cinque secoli fa un tale di nome Antonio Landi, donò ai Frati Minori Cappuccini il suo podere situato su un poggio a nord-ovest dalla città di San Giovanni Rotondo. I Cappuccini innalzarono le mura della chiesa nel 1540. Prima di San Pio la chiesa ospitò un altro santo; nella celletta nº 5 del convento, infatti, dormì San Camillo de Lellis. La chiesa fu restaurata negli anni dopo il 1930 da Natale Penati.

Veduta del piccolo convento di Padre Pio e della chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Veduta del piccolo convento di Padre Pio e della chiesa di Santa Maria delle Grazie.

La chiesa nuova

La nuova chiesa fu costruita per esplicito desiderio di Padre Pio, con l'intenzione di poter ospitare in modo consono il notevole afflusso di migliaia di pellegrini che affluivano sempre più numerosi a San Giovanni Rotondo. La chiesa, progettata dall'architetto Giuseppe Gentile, fu iniziata il 2 luglio 1956 e fu consacrata il 1º luglio 1959. La navata centrale è dominata da un mosaico raffigurante La Madonna delle Grazie. Nel piano sottostante, è situata la cripta dove riposa il corpo di San Pio da Pietrelcina, sotto un monolito di 30 quintali. Nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2008 è stata riaperta la bara che conteneva il corpo di San Pio, per poi essere esposto, in una teca di cristallo, alla venerazione dei fedeli il 24 aprile 2008 fino al 23 settembre 2009.

Monastero e Chiesa della Resurrezione

Fu edificato nel 1975, per volere di Padre Pio e di fra Daniele Natale, su un terreno donato dal dottor Pietro Melillo alle Clarisse Cappuccine. La prima pietra del complesso religioso fu posata il 23 settembre 1975. Al suo interno, sorge la chiesa della Resurrezione, il "fulcro di preghiera" di tutto il Monastero. Custodisce, inoltre, un ampio e capiente auditorium, nel quale hanno luogo seminari e convegni.

Santuario di San Pio da Pietrelcina

Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario di San Pio da Pietrelcina.
Veduta aerea dell santuario di San Pio da Pietrelcina, con il complesso del vecchio convento e di Santa Maria delle Grazie
Veduta aerea dell santuario di San Pio da Pietrelcina, con il complesso del vecchio convento e di Santa Maria delle Grazie

Architetture civili



Palazzo Cavaniglia

Situato in Corso Regina Margherita, Fu edificato tra il 1615 e il 1630. Fu sede del barone don Michele Cavaniglia, feudatario di San Giovanni Rotondo.


Palazzo San Francesco

Edificato nel 1470, fu in principio convento dei francescani fino al 1815, quando venne adibito a Palazzo di Città. Il palazzo, sede del comune, si trova in Piazza dei Martiri.


Palazzo del Capitano della Piazza d'Armi

Edificato nel Seicento, fu sede del gran Capitano Consalvo Ferrante di Cordova "utile Signore della Terra di San Giovanni Rotondo" (via Besalemme).


Palazzo Verna

Risale al XVII-XVIII secolo e fu sede di una delle famiglie della borghesia di San Giovanni Rotondo. I suoi componenti furono sindaci ed ecclesiastici, contribuirono con donazioni alla costruzione di chiese ed edifici pubblici, fra cui il Palazzo di Città.


Casa dell'Università

In età angioina e aragonese (XIV-XV secolo), era la sede dell'Università e delle assemblee popolari di San Giovanni Rotondo. La facciata del palazzo è arricchita da un portale con un arco a sesto acuto, e due bifore.


Casa natale di Celestino Galiani

In questa casa, risalente al XVII secolo, nacque Celestino Galiani, arcivescovo di Taranto, Tessalonica, Cappellano maggiore del Regno di Napoli, Ministro dei regi studi e Riformatore della regia Università degli studi di Napoli. Definito "uomo dottissimo in tutte le scienze".


Palazzo Bramante-Giuliani (XVIII secolo)

Situato in via Galiani, fu edificato nel XVIII secolo, è uno dei palazzi simboli della città. Vi abitarono nei secoli Decurioni, Mastrogiurati, Sindaci, Podestà, Arcipreti.


Palazzo Lecce

È situato in Corso Giacomo Matteotti, fu edificato tra il 1930-1935 ed è sede di una delle famiglie benestanti della città.


Ex Palazzo Cavalli-Massa

Edificato tra il 1930-1935, il palazzo presenta interessanti rilievi architettonici e fregi sulla facciata principale. Il palazzo si trova in Viale Kennedy.


Scuola Elementare "Michele Melchionda"

Edificato in piena era fascista, come è nella sua forma uguale a tanti altri edifici scolastici sorti in quell'epoca. L'edificio è intitolato al SottoTenente Michele Melchionda, medaglia d'oro al valor militare, caduto in Africa il 6 aprile 1938.


Architetture militari


San Giovanni Rotondo, nel Medioevo, era circondato da mura possenti, con 15 Torri e 4 porte, edificate tra XII e XIV secolo; oggi restano ben poche tracce della fortificazione e delle torri.


Porte


Torri e tracce murarie



Monumenti pubblici



Società


Veduta della facciata della Casa Sollievo della Sofferenza
Veduta della facciata della Casa Sollievo della Sofferenza

Evoluzione demografica


Abitanti censiti[22]


Religione


Il credo religioso maggiormente praticato in città è il cattolicesimo. Il comune appartiene all'arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. Vi si trova inoltre una comunità di Testimoni di Geova.


Istituzioni, enti e associazioni


Nel comune ha sede la Casa Sollievo della Sofferenza, struttura sanitaria fondata ed inaugurata da Padre Pio nel 1956.


Cultura


Ritratto di San Pio da Pietrelcina
Ritratto di San Pio da Pietrelcina

È la città Natale del poeta Giovanni Scarale, che qui vi nacque il 6 marzo 1933. Giovanni Scarale è anche noto come "poeta di Padre Pio". Sua è la lirica "Ora Padre Pio è in noi" posta di fianco alla statua di Padre Pio che è all'inizio della Via Crucis di Francesco Messina.


Eventi


La tradizione religiosa di San Giovanni Rotondo si coglie anche in alcune delle feste e dei riti cittadini. Il 19 marzo, festa di San Giuseppe, si accendono i tradizionali falò chiamati fanoje (dal verbo greco faino-fainomai,apparire).[23]

La settimana santa sangiovannese vede la presenza, accanto ai riti liturgici, di alcuni momenti legati alla pietà popolare. Ruolo centrale nella settimana santa sangiovannese occupano i riti e le tradizioni delle confraternite dei "Sette Dolori" e delle "Anime del purgatorio". La sera del Giovedì Santo viene celebrato l'Ufficio delle tenebre seguito dal cosiddetto "terremoto", un fragore che descrive lo sconvolgimento delle forze della natura dopo la morte di Gesù. La sera del Venerdì Santo si svolge la processione con le statue della Madonna dei Sette dolori e del Cristo Morto custodite nella chiesa di San Nicola.[24]

Nel periodo estivo vengono organizzate una serie di manifestazioni artistiche e culturali che animano il centro cittadino. La stagione si apre con la festa del santo patrono San Giovanni Battista, da cui prende il nome la città, che si tiene nei giorni del 23-24-25 giugno. Il 24 giugno, solennità della Nascita del Battista, viene portata in processione la statua del santo custodita nella Chiesa Madre. La festa religiosa è accompagnata dai festeggiamenti civili che comprendono la tradizionale fiera, le giostre ed una serie di concerti e manifestazioni.

Nei giorni del ferragosto si svolge la "Vestizione delle Madonne", tradizione che si lega alla devozione alla Madonna dei Sette Veli. Vengono esposti alla venerazione dei fedeli preziosi quadri contenenti un frammento dei veli che avvolgevano la preziosa icona della Madonna, patrona dei foggiani.[25]

Altra festa importante è quella di Santa Maria delle Grazie che ricorre nei giorni 8-9-10 settembre. Per questa occasione il quadro, di pregiata fattura, della Madonna delle Grazie sito presso l'omonimo Convento dei frati Cappuccini viene portato in paese presso la Chiesa Matrice il 31 agosto e vi rimane fino al 10 settembre. Come per la festa di San Giovanni, anche la festa di Santa Maria è accompagnata dai festeggiamenti civili con la fiera, le giostre ed il concerto conclusivo, che solitamente si tiene la sera del 10 settembre.

Solenni celebrazioni segnano i giorni della festa di San Pio da Pietrelcina (23 settembre). Momento centrale della festa è la veglia di preghiera che si tiene nella notte tra il 22 e il 23 settembre, durante la quale si fa memoria del transito del santo stimmatizzato. Questo evento vede confluire presso il sagrato della nuova chiesa migliaia di pellegrini. Il 23 settembre, dopo la Messa vespertina, si tiene la processione con il simulacro del Santo, che si chiude con lo spettacolo dei fuochi d'artificio.

La sera del Venerdì Santo si svolge la processione con le statue della Madonna dei Sette dolori e del Cristo Morto custodite nella chiesa di San Nicola.


Media



Televisione


Geografia antropica


Denominazione DialettaleZonaDescrizione
Ammèze lu chjanePiano del MarcheseZona a sud della Città
BasulataCorso Umberto ICosì denominato perché fino agli anni cinquanta la sua pavimentazione era fatta in basole di cemento.
BucheCorso Matteotti-Via Santa CaterinaStrettoia che collega C.so Matteotti a Via Santa Caterina
CappaddeVia Sant'Orsola-Via Santa Caterina= = =
Chjazza La BiffaVia Biffa= = =
Chjazza Lu CampanareVia GalianiCosì denominato perché vi sorge il Campanile della Chiesa Madre
Chjazza lu FurneVia PlacentinoIn questa strada vi erano tre forni a legna
Chjazza RannaVia PirgianoÈ la strada più importante del centro storico
Chjazza de SantacatarènaVia Santa CaterinaDenominata così perché vi è la chiesa di Santa Caterina
Chjazza de SantedunateVia San DonatoDenominata così perché vi è la chiesa di San Donato
Chjazza de SantenecolaVia San NicolaDenominata così perché vi è la chiesa di San Nicola
ChjazzettaVia al MercatoQui veniva allestito il mercato del pesce
GerestèrneC.so Matteotti-C.so NazionaleRappresentava il confine della città, fino agli anni '50
GiallechèraVia CastellanaLo spiazzo antistante il vecchio mulino Massa
Lu LemmetonePiazza BelvedereCosì nominato perché esisteva un grosso cumulo (Lèmmete, in dialetto) di terra
Larie de li monnachepiazza De MattiasQui sorgeva un convento di monache, dell'ordine delle Clarisse
PurtèddaVia Castellana ang. C.so Matteotti= = =
Puscine/PuscinoneLargo Piscine-Via Regina ElenaQui vi sorgono delle cisterne (Piscine, in dialetto), dove prima si attingeva l'acqua.
Santa CrociaRione Santa CroceZona compresa tra: Via San Francesco, Via Santa Chiara, Via Sant'Antonio fino a via San Paolo

Economia


Dalla sua fondazione fino alla prima metà del Novecento, l'economia era prevalentemente dedita alla pastorizia e all'agricoltura. Ma dalla fondazione dell'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza l'economia del paese si è incentrata sempre più sul terziario; oggi, anche grazie al turismo che vede milioni di pellegrini ogni anno raccolti attorno alla figura del Santo di Pietrelcina, l'economia della città è al 95% incentrata sul terziario.


Amministrazione


Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
25 luglio 1989 22 dicembre 1989 Lazzarino Fini Partito Socialista Italiano Sindaco [26]
10 febbraio 1990 26 giugno 1991 Matteo Cappucci Partito Socialista Democratico Italiano Sindaco [26]
26 giugno 1991 14 luglio 1992 Gaetano Cusenza Democrazia Cristiana Sindaco [26]
12 settembre 1992 3 aprile 1993 Domenico Placentino Partito Democratico della Sinistra Sindaco [26]
3 aprile 1993 11 febbraio 1994 Felicia Baldinetti Partito Democratico della Sinistra Sindaco [26]
11 febbraio 1994 14 marzo 1994 Agostino Ricucci Commissario prefettizio [26]
14 marzo 1994 28 giugno 1994 Salvatore Tropea Commissario straordinario [26]
28 giugno 1994 19 dicembre 1995 Nicola Placentino Partito Popolare Italiano Sindaco [26]
19 dicembre 1995 28 marzo 1996 Pasquale Santamaria Commissario straordinario [26]
28 marzo 1996 24 giugno 1996 Mario Tafaro Commissario straordinario [26]
24 giugno 1996 1º maggio 2000 Davide Pio Fini Lista Civica Movimento per la Città Sindaco
1º maggio 2000 30 settembre 2004 Antonio Squarcella Forza Italia Sindaco [26]
30 settembre 2004 19 aprile 2005 Michele Di Bari Commissario straordinario [26]
19 aprile 2005 22 ottobre 2007 Salvatore Mangiacotti centro-sinistra Sindaco [26]
25 ottobre 2007 29 aprile 2008 Michele Di Bari Commissario straordinario [26]
29 aprile 2008 24 dicembre 2010 Gennaro Giuliani centro-sinistra Sindaco [26]
24 dicembre 2010 1º giugno 2011 Graziella Palma Maria Patrizi Commissario prefettizio [26]
1º giugno 2011 22 giugno 2016 Luigi Pompilio centro-destra (PdL poi Forza Italia) Sindaco [26]
22 giugno 2016 14 febbraio 2019 Costanzo Cascavilla liste civiche Sindaco [26]
15 febbraio 2019 9 giugno 2019 Antonio Incollingo Commissario prefettizio [26]
9 giugno 2019 In carica Michele Crisetti PD e civiche Sindaco [26]

Gemellaggi



Sport



Atletica leggera


Dal 2010 ad agosto si tiene la San Giovanni Rotondo Muntain Running, una gara di corsa in montagna, alla quale partecipano anche alcuni nazionali di atletica leggera. Il comune è sede dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Atletica Padre Pio, fondata nel 1985.


Pallavolo


Una società di pallavolo presente nel paese è l'A.S.D Volley San Giovanni, la quale ha raggiunto l'obiettivo di competere nella Serie D femminile nella stagione 2018/2019.[27]


Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. San Giovanni Rotondo, su Tuttitalia. URL consultato il 18 giugno 2022.
  5. Classificazione sismica dei comuni italiani (XLSX), su Protezione Civile. URL consultato il 13 gennaio 2018.
  6. Giosuè Fini, Don Garsia Cavaniglia, Foggia, Leone Editrice, 1994, p. 186.
  7. Antonio Vigilante, Padre Pio e l'eccidio di San Giovanni Rotondo, Microstorie
  8. Giancarlo Smidile (L'Avanti!, 2 aprile 1961)
  9. Relazione d'inchiesta sull'eccidio di San Giovanni Rotondo, prot. n. 27601 del 15 dicembre 1920 sottoscritta dall'Ispettore generale di Pubblica Sicurezza comm. Trani.
  10. Avv. Michele Maitilasso, Atti parlamentari della prima sessione di discussioni, tornata del 3 febbraio 1920 (PDF), su storia.camera.it, p. 642. URL consultato il 2 novembre 2020. Ospitato su archive.is.
  11. Giulio Siena, Il massacro di San Giovanni. Le falsità su Padre Pio per l'eccidio del 1920, in Avvenire, 25 ottobre 2020.
  12. Don Giosuè fini e Antonio Ripoli, Precisazioni sull'eccidio a San Giovanni Rotondo, 14 ottobre 1920 : la verità al di sopra dei partiti : saggio storico, 1989, p. 207, OCLC 955538657.
  13. elenco delle associazioni combattentistiche e d'arma (PDF), su Ministero della Difesa. URL consultato il 2 novembre 2020 (archiviato il 4 marzo 2016).
  14. anno 1923- le associazioni e l'ossatura del consenso, su storiologia.it. URL consultato il 2 novembre 2020.
  15. Edoardo Frittoli, 50 anni fa moriva Padre Pio, il frate con le stigmate, in Panorama, 21 settembre 2018.
  16. I Comuni - Foggia, su Provincia di Foggia.
  17. ...alla nuova chiesa di San Giuseppe Artigiano, su www.pantocrator.it. URL consultato il 1º giugno 2022.
  18. Dalla chiesetta di San Donato..., su www.pantocrator.it. URL consultato il 1º giugno 2022.
  19. Parrocchia San Francesco, su parrocchiasanfrancescosgr.it (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2016).
  20. San Giovanni Rotondo: Inaugurazione nuova sede OFS, su www.cappuccinifoggia.it. URL consultato il 1º giugno 2022.
  21. (EN) Finocchietti Davide, Casa Papa Francesco, su Mensa dei Poveri San Pio da Pietrelcina - Onlus. URL consultato il 1º giugno 2022.
  22. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  23. Garganistan, Garganistan: La Fanoja: tra storia e tradizione, su Garganistan, 20 marzo 2011. URL consultato il 23 novembre 2022.
  24. LA SETTIMANA SANTA A SAN GIOVANNI ROTONDO, su San Giovanni Rotondo Free, 13 aprile 2022. URL consultato il 23 novembre 2022.
  25. La tradizione sangiovannese della "Vestizione delle Madonne"., su San Giovanni Rotondo Free, 14 agosto 2022. URL consultato il 23 novembre 2022.
  26. http://amministratori.interno.it/
  27. A.S.D Volley San Giovanni.

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[de] San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo ist eine italienische Stadt in der Provinz Foggia in Apulien mit 27.011 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019). Sie liegt am Südfuß des Vorgebirges Gargano nordnordöstlich von Foggia.

[en] San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo is the name of a town and comune in the province of Foggia and region of Apulia, in southern Italy.

[es] San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo es una localidad y comune italiana de la provincia de Foggia, región de Apulia, con 27.100 habitantes.

[fr] San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo est une ville de la province de Foggia dans les Pouilles en Italie. La ville est marquée par la personnalité de Padre Pio qui y vécut de 1916 à sa mort en 1968.
- [it] San Giovanni Rotondo

[ru] Сан-Джованни-Ротондо

Сан-Джованни-Ротондо (итал. San Giovanni Rotondo) — коммуна в Италии, располагается в регионе Апулия, в провинции Фоджа.



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