Pigge è una frazione del comune di Trevi, in provincia di Perugia.
Pigge frazione | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 42°51′20″N 12°45′19″E |
Altitudine | 297 m s.l.m. |
Abitanti | 463 (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 06039 |
Prefisso | 0742 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il paese (297 m s.l.m.) è immerso in un vasto bosco di olivi (circa 50.000 piante), che ricopre tutta la fascia pedemontana del monte Serano (1.426 m) tra i 300 ed i 600 m s.l.m.; secondo i dati del censimento Istat 2001, è abitato da 463 residenti.
Il curioso nome sembra derivare dal latino Pons Lapideus, ponte di pietra, poi corrotto in Lapideus, Lapigge, La Pigge e, infine, Pigge. In effetti, nei pressi si trovava un antico ponte in muratura (a differenza degli altri che erano generalmente in legno)[senza fonte] che attraversava il fiume Clitunno; su di esso passava (e passa tuttora) la strada che congiunge Trevi alla località di Torre di Azzano. Addirittura Plinio cita, in una sua opera, un ponte che delimitava le sacre sorgenti del Clitunno, verso sud, dalla parte a nord, considerata profana.
All'inizio del XIII secolo apparteneva al Ducato di Spoleto, ma tornò poco dopo a Trevi.
Un fatto curioso avvenne nel XIX secolo, quando il mons. Andrea conte Pila Carocci trasformò la sua casa di campagna in un castello merlato, con tanto di torre, orologio e finti cannoni sugli spalti; la casa venne fatta saltare in aria dalle truppe tedesche in ritirata, dopo essere stata occupata dalle stesse a seguito dell'armistizio del 1943; II guerra mondiale.
L'economia si basa, fondamentalmente, sulla coltivazione dell'olivo e sulla trasformazione delle drupe in olio.
![]() |