Pedrignano è una frazione del comune di Parma, appartenente al quartiere Cortile San Martino.
Pedrignano frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°49′52.2″N 10°22′37.8″E |
Altitudine | 37 m s.l.m. |
Abitanti | 18[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43122 |
Prefisso | 0521 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
La località è situata 4,85 km a nord-est del centro della città.[1]
La frazione sorge in posizione pianeggiante alla quota di 37 m s.l.m.,[1] tra le campagne a nord-est di Parma; la località è situata a ovest della strada provinciale 62 R della Cisa,[3] in prossimità dell'autostrada A1 e della linea ferroviaria ad alta velocità Milano-Bologna.
La zona di Pedrignano risultava popolata già durante l'età del ferro, come testimoniato dal rinvenimento dei resti di un villaggio di capanne,[4] con annessa fornace per la produzione di oggetti in bucchero; intorno all'abitato il territorio era solcato da una rete di canali per drenare le acque.[5]
L'area risultava occupata anche in epoca romana, come dimostrato dal ritrovamento nel 2002 di una fornace per la produzione di ceramica.[6]
In età medievale il territorio, divenuto paludoso dopo l'abbandono causato dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente, fu bonificato dai benedettini dell'abbazia di San Giovanni Evangelista.[7]
In seguito fu costruita nel piccolo borgo di Pedregnano una cappella, menzionata per la prima volta nel 1028 in un atto di vendita.[8]
Nel 1334 l'abitato fu saccheggiato dai ribelli di Parma.[9]
In epoca napoleonica, per effetto del decreto Nardon del 1806, Pedrignano divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Cortile San Martino,[10] che nel 1943 fu sciolto e inglobato in quello di Parma.[11]
Nel 1969 la Barilla aprì a Pedrignano, nelle vicinanze dell'autostrada A1, un ampio stabilimento di produzione di 55 000 m²,[12] affiancato nel 2013 dal più grande magazzino automatizzato al mondo, esteso su una superficie di 40 000 m².[13]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Giovanni Battista (Parma). |
Menzionata per la prima volta nel 1028, la cappella medievale di San Giovanni Battista fu elevata al rango di pieve nel 1506, e tra il 1507 e il 1509, per volere dei benedettini dell'abbazia di San Giovanni Evangelista, fu completamente ricostruita in forme romanico-gotiche nelle strutture e rinascimentali nelle decorazioni, su progetto dell'architetto Bernardino Zaccagni. La chiesa è caratterizzata dalle facciate in laterizio ornate con lesene, motivi a candelabra e cornici in cotto; all'interno l'abside poligonale, coperta dal catino con spicchi a vela ad arco acuto, conserva un affresco raffigurante la Crocifissione di Gesù Cristo, risalente ai primi anni del XVI secolo; l'edificio accoglie alcuni dipinti cinquecenteschi e secenteschi e un fonte battesimale poggiante su un antico capitello corinzio di reimpiego.[14][15][16]
Altri progetti
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