Il paese di Montecchio (Montécc in dialetto camuno[1]), frazione di Darfo Boario Terme, giace sulla sponda sinistra dell'Oglio.
Montecchio frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 45°53′08″N 10°11′44″E |
Abitanti | 1 445 (2006) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25047 |
Prefisso | 0364 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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Il paese è costruito in un punto strategico della valle, a ridosso del Monticolo una collina presente nel fondovalle della Valle Camonica: a causa di tale rilievo il fondo valle in quel punto ha una strettoia naturale, da cui è facile controllare l'accesso alla media e alta valle.
Anticamente chiamato Monticulus, in seguito Montegio o Montigio.[2]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Valle Camonica. |
La storia di Montecchio è strettamente legata al castello. Le origini di tale castello sono oscure: secondo alcuni autori (Odorici e Rosa) risalirebbe al X secolo e fu costruito come riparo dalle incursioni ungariche. Alessandro Sina lo fa invece risalire per lo meno al secolo VIII e lo considera costruito come difesa per i mercatores. Tale castello divenne dei Federici solo nel XII secolo e fu il nucleo da cui essi partirono per espandersi in valle.
Nel 1415, occupato da Pandolfo Malatesta, viene affidato alle cure di Ziletto di Londres ed a seguito a Maimosio Foresti.[3]
Il castello fu demolito nel 1455, per ordine della Repubblica di Venezia, assieme alle altre rocche camune.
Il paese fu quasi integralmente distrutto nel 1471 da una frana alluvionale.
Importante in passato per le comunicazioni: vi si riscuotevano le gabelle e vi era presente l'unico ponte esistente tra Cividate Camuno e Pisogne. Il ponte costruito nel 1686 sostituì un più antico ponte in legno. Nei pressi del ponte si teneva il mercato franco. Probabilmente aveva anche un porto (esiste ancora la Piazza del Porto).
Le chiese di Montecchio sono:[4]
Rimane questa lapide:
(LA)
« Paroecia torrentis impetu rupe superna ruentis »
pene omnibus submersis incolis ehu! depopolata anno Domini MCDLXXI A Corna sejuncta cui unita fuerat iterum in pristinum statum et ad parochialitatis fastigium evescta est reparatae salutis anno MDCCCXLI laesta canens - Resurrexi alleluja |
(IT)
« La parrocchia fu ahimè devastata dall'impeto del torrente precipitato dalla cima del monte e quasi tutti gli abitanti sono stati sommersi nell'anno 1471 »
Nuovamente separata da Corna alla quale era stata unita, fu rimessa in primitivo stato e con pieno titolo di parrocchia nell'anno della riacquistata salute 1841, lieta cantando sono risorta alleluja |
(Iscrizione sinistra[5]) |
Abitanti censiti
Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Montecchio è Gàcc (gatti) oppure Maia Müscol[6] (mangia muschio).
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio comunale di Darfo Boario Terme. |
In località Isola sorge lo Stadio Comunale, dove disputa le proprie partite casalinghe la squadra di calcio del Darfo Boario.
Altri progetti
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