La località era un piccolo villaggio agricolo di antica origine della Pieve di Nesso.
Piazza Sant'Antonio
Molina fu annessa a Torno su ordine di Napoleone, ma gli austriaci annullarono la decisione al loro ritorno nel 1815 con il Regno Lombardo-Veneto.[1]
Dopo l'unità d'Italia, il paese non diede segni di crescita demografica. Fu il fascismo a decidere la soppressione del comune unendolo a Lemna.[2]
Monumenti e luoghi d'interesse
La vecchia chiesa parrocchiale di Santa Margherita[3][4] è dotata di un campanile medievale[5] in stile romanico[3] (risale infatti al tardo[3] XI secolo[6]). Da un punto di vista architettonico, la torre campanaria ha molti elementi in comune con quella della chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Rezzago.[7]
Elementi ricondicubili all'architettura romanica si trovano anche nella parte inferiore del campanile della chiesa di Sant’Antonio Abate[8][9]. L'aspetto attuale della chiesa si deve invece a radicali interventi architettonici avvenuti nel XVIII secolo[9].
RomaniCOMO, su romanicomo.it. URL consultato il 22 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2016).
Bibliografia
Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN88-365-1325-5.
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