Melicuccà (Μελικοκκᾶς in greco, Melikukià in greco-calabro) è un comune italiano di 833 abitanti[1] della città metropolitana di Reggio Calabria in Calabria.
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Melicuccà comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Città metropolitana | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Vincenzo Oliverio (lista civica Insieme) dal 4-10-2021 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 38°18′11.2″N 15°52′53.51″E | ||
Altitudine | 273 m s.l.m. | ||
Superficie | 17,4 km² | ||
Abitanti | 833[1] (31-3-2022) | ||
Densità | 47,87 ab./km² | ||
Comuni confinanti | Bagnara Calabra, San Procopio, Sant'Eufemia d'Aspromonte, Seminara | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 89020 | ||
Prefisso | 0966 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 080048 | ||
Cod. catastale | F105 | ||
Targa | RC | ||
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] | ||
Cl. climatica | zona C, 919 GG[3] | ||
Nome abitanti | melicucchesi | ||
Patrono | san Giovanni Battista | ||
Giorno festivo | 24 giugno | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
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Sulle origini storiche di Melicuccà, piccolo centro situato in una valle formata dalle pendici settentrionali dell'Aspromonte, si possiedono scarse notizie (Padre Fiore lo definisce “terra non molto antica, sicché non oltrepassa di là del Mille” e Taccone-Gallucci afferma: “Melicuccà credesi fondata verso il sec. X”. Nel territorio del comune, il complesso delle grotte di S. Elia speleota, con i resti del contiguo cenobio basiliano e delle fabbriche annesse (cantina, mulino, necropoli, palmento, ecc.), risalenti al X secolo, rappresenta oggi una delle più cospicue testimonianze archeologiche della grecità bizantina nella Calabria meridionale. Le origini del paese possono essere, forse, rintracciate proprio nell'altissima densità di insediamenti basiliani esistenti in epoca bizantina su questo territorio che si trovava al centro della Turma delle Saline. Le biografie dei Santi Italo-greci parlano di un centro commerciale (emporion), la cittadina di Sicri, oggi contrada disabitata nei pressi di Melicuccà (Sìcari). Da Sicri, di cui si è persa ogni memoria storica (forse distrutta dai Saraceni durante le scorrerie dell'emiro Hasan 950-52) i profughi scampati all'eccidio si spostarono probabilmente nella valle di Melicuccà, dove vegetava il bagolare (in greco melikokkos) e dove scaturivano abbondanti sorgenti, incrementando il preesistente insediamento agro-pastorale e dando così inizio al primo consistente nucleo abitato del paese. Un indizio di questo trasferimento si rintraccia nel bios dello Speleota, dove si narra di popolazioni che, fuggendo i Saraceni, accorrevano verso la grotta del Santo.
«D'azzurro, alla coppa doppiamente ansata, di verde, colma di miele d'oro, il bordo sostenente due api d'oro affrontate, dello stesso, essa coppa sostenuta dalla pianura di nero e sormontata da altre cinque api d'oro, rovesciate, poste tre, Ornamenti esteriori da Comune.[4][5][6]» |
«Drappo di giallo, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in argento recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo e i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.[5][6]» |
Lo stemma, già attestato all'inizio del XVIII secolo, e il gonfalone sono stati concessi con D.P.R. del 3 novembre 2009.[4][6][5]
Tra le chiese scomparse vi era la chiesa dell'Assunta (o della Motta), che era la sede della confraternita dell'Assunta, ma non aveva un suo oratorio ed i confratelli dovevano fare gli esercizi spirituali nella vicina chiesa di Santa Maria di Loreto. Fu distrutta dal terremoto de 1783. I suoi resti si trovano in contrada Motta. La chiesa è conosciuta come Santa Maria della Motta per via della sua ubicazione o come Santa Maria dello "schiccio" poiché, un tempo, nelle sue vicinanze scorreva una piccola cascatella.
Il compositore e maestro di cappella Michelangelo Falvetti nacque a Melicuccà il 29 dicembre 1642.
Abitanti censiti[7]
La religione più diffusa è quella cattolica di rito romano. Il comune fa parte della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi e del vicariato di Palmi. Il territorio comunale appartiene attualmente ad un'unica parrocchia, quella di San Giovanni Battista.[8] Sempre in ambito del cattolicesimo sono presenti a Melicuccà due congregazioni laiche, l'Arciconfraternita di Maria Santissima Assunta e la Confraternita di Maria Santissima del Rosario.[9]
Le tradizioni di Melicuccà sono legate soprattutto a festeggiamenti religiosi. La più importante di esse è la festa di San Giovanni Battista, celebrata il 23 e 24 giugno con solenne processione della statua del santo per le vie cittadine. L'elenco completo delle celebrazioni cattoliche che vengono svolte durante l'anno, nel territorio comunale, è il seguente:
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Melicuccà è raggiungibile tramite una strada interna che parte dallo svincolo S.Elia-Melicuccà sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria (uscita) e tramite la strada statale 18 tra Bagnara Calabra e Palmi.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Emanuele Antonio Oliveri | lista civica di centro-sinistra | sindaco | |
13 maggio 2001 | 29 maggio 2006 | Giuseppe Genua | lista civica | sindaco | |
29 maggio 2006 | 16 maggio 2011 | Emanuele Antonio Oliveri | lista civica | sindaco | |
16 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Emanuele Antonio Oliveri | lista civica "Popolari Liberali" | sindaco | |
5 giugno 2016 | 4 ottobre 2021 | Emanuele Antonio Oliveri | lista civica "Progetto in Comune" | sindaco | |
4 ottobre 2021 | in carica | Vincenzo Oliverio | lista civica "Insieme" | sindaco | |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 236592085 · GND (DE) 7531452-6 |
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