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Marzano è una frazione del comune di Terenzo, in provincia di Parma.

Marzano
frazione
Marzano – Veduta
Marzano – Veduta
Chiesa di San Martino
Localizzazione
Stato Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Comune Terenzo
Territorio
Coordinate44°37′54.7″N 10°08′17.8″E
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale43040
Prefisso0525
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Marzano

La località dista 5,13 km dal capoluogo.[1]


Geografia fisica


La frazione è costituita dalle piccole località montane di Chiesa, Riolo, Carrara, La Riva, Marsanello, Groppo, Case dei Gallani, Auriga e Casa Riposo, sparse tra il versante destro della val Sporzana e quello sinistro della val Baganza.[2]


Origini del nome


Il toponimo ha probabilmente origine latina; pare infatti che la località corrisponda al Fundus marcianus menzionato nella Tabula alimentaria traianea di Velleia.[2]


Storia


Secondo varie ipotesi Marzano fu fondata in epoca romana, in quanto corrisponderebbe al Fundus marcianus della Tabula alimentaria traianea.[2][3]

In epoca medievale a presidio della zona fu edificato a Palmia un castello, per volere di una delle casate de Comitatu Parmensi;[4] nel 1054 Rodolfo da Viarolo lo acquistò dal suo familiare Alberto da Viarolo, figlio di Magnifredo.[5]

Entro il 1230 fu costruita a Marzano la cappella, dipendente dalla pieve di Bardone.[6]

In seguito il feudo passò ai nobili da Palmia, che nel 1343 lo alienarono a Rolando, Ugolino e Andreasio de' Rossi.[7]

Agli inizi del XVII secolo Giuseppe Machirelli fu investito dai duchi di Parma del titolo comitale, con l'assegnazione dei feudi di Cella di Palmia e Carrara,[8] da cui all'epoca dipendeva Marzano;[2] i suoi eredi ne mantennero i diritti fino alla loro abolizione sancita da Napoleone per il ducato di Parma e Piacenza nel 1805.[9][10]

All'inizio dell'anno seguente Marzano e Carrara divennero frazioni del nuovo comune (o mairie) di Selva del Bocchetto, dopo pochi mesi ribattezzato Lesignano Palmia, ma con sede tra il 1811 e il 1914 a Boschi di Bardone; nel 1924 il comune fu rinominato Terenzo, dal centro abitato in cui fu spostata definitivamente la sede municipale.[11]

L'abitato di Carrara subì nel tempo un inesorabile declino, fino a spopolarsi completamente e ridursi a una sola casa colonica abbandonata.[2]


Monumenti e luoghi d'interesse



Chiesa di San Martino


Chiesa di San Martino
Chiesa di San Martino
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Martino (Terenzo).

Menzionata per la prima volta nel 1230, la chiesa, elevata a parrocchia autonoma nel 1564, fu lievemente modificata negli interni tra il 1755 e il 1778; dotata del campanile nel 1873, fu sottoposta a importanti restauri tra il 1919 e il 1950. Il luogo di culto dalle forme romanico-neoclassiche, esternamente rivestito in pietra, conserva in facciata un archivolto risalente al XIII secolo; al suo interno sono custodite un'acquasantiera duecentesca in arenaria e una statua seicentesca rappresentante la Madonna dei sette dolori.[2][6]


Note


  1. La Frazione di Marzano, su italia.indettaglio.it. URL consultato l'8 ottobre 2018.
  2. Regolamento Prinzera (PDF), su parchidelducato.it. URL consultato l'8 ottobre 2018.
  3. Cattelani, p. 193.
  4. Affò, 1793, p. 61.
  5. Affò, 1793, p. 324.
  6. Chiesa di San Martino "Marzano, Terenzo", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato l'8 ottobre 2018.
  7. Affò, 1795, p. 325.
  8. Mezamici, p. 539.
  9. Zuccagni-Orlandini, p. 477.
  10. L'eredità napoleonica. Il Codice (PDF), su treccani.it. URL consultato il 7 ottobre 2018.
  11. Comune di Terenzo, su archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato l'8 ottobre 2018.

Bibliografia



Voci correlate



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