Lavezzola (pronuncia "Lavezzóla", Lavzóla in romagnolo) è una frazione di circa 3.000 abitanti del comune di Conselice, in provincia di Ravenna.
Lavezzola frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°33′55″N 11°52′23″E |
Altitudine | 7 m s.l.m. |
Abitanti | 3 000[1] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 48017 |
Prefisso | 0545 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | lavezzolesi |
Patrono | san Sebastiano [2] |
Giorno festivo | 20 gennaio |
Cartografia | |
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Il paese prese il nome dai conti Lavezzoli, che edificarono la prima chiesa locale nel 1500 come oratorio della famiglia.
Nell'anno Mille il territorio dove sorse Lavezzola faceva parte del plebato di San Giorgio e della contea di Argenta. Alla metà dell'XI secolo tutto il plebato passò sotto la giurisdizione dell'Arcidiocesi di Ravenna. Da allora la chiesa di Lavezzola fa parte di tale arcidiocesi[3].
Le origini del centro abitato risalgono al tardo Medioevo. Nel 1443 un terreno sulla riva destra del fiume Santerno, e a pochi km dal Po di Primaro (oggi Reno), venne dato in feudo alla famiglia dei conti Lavezzoli. All'epoca il Santerno non terminava il suo corso in maniera naturale, ma spagliava nelle valli. L'area era paludosa.
Verso il 1460 fu attuata l'opera di bonifica, su ordine del Duca d'Este, Borso. Il Santerno fu condotto nel Po di Primaro e le terre circostanti, tra cui il feudo dei Lavezzoli, furono prosciugate.
Intorno alla metà del Cinquecento, la famiglia Lavezzoli fece edificare una chiesa ad uso di oratorio privato. La chiesa, dedicata a San Maurelio (originario santo protettore della località), era gestita da una comunità di religiosi che aveva la sua sede centrale a San Biagio di Argenta, il primo paese al di là del Po di Primaro.
Intorno alla piazza dell'oratorio si sviluppò il centro abitato. Nel 1609 avvenne l'elezione della chiesa a parrocchia, per volontà di Alfonso Lavezzoli[4]. Nel 1628 il paese fu risparmiato da un'epidemia di peste grazie alle invocazioni a San Sebastiano. Da allora la parrocchia, pur rimanendo ufficialmente intitolata a Maurelio, riconobbe San Sebastiano come suo patrono[4].
Nel 1620 il casato Lavezzoli rimase senza eredi maschi, così il feudo passò alla famiglia bolognese dei Bentivoglio. I Bentivoglio furono i primi a fornire di arginature durevoli il paese, contro le piene del Santerno.
Il governo dei Bentivoglio si concluse ai primi dell'Ottocento. Dopo alcuni anni di autonomia amministrativa, nel 1814 il paese fu inglobato nel comune della vicina Conselice, di cui tuttora fa parte.
Dall'innesto col canale di scolo Zaniolo, nasce nel territorio di Lavezzola il Canale di bonifica in Destra Reno, un canale artificiale che raccoglie tutte le acque "basse" delle pianure imolese, faentina e ravennate[8]. Il canale termina la propria corsa dopo 36 km gettandosi nel mare Adriatico utilizzando l'antica foce del Lamone.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Lavezzola. |
La stazione ferroviaria di Lavezzola è posta sulla linea Ferrara–Rimini, ed è capolinea della linea per Faenza.
Lavezzola è al crocevia tra due importanti arterie romagnole:
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