Lama Mocogno (La Lama in dialetto frignanese) è un comune italiano di 2 667 abitanti della provincia di Modena in Emilia-Romagna, situato a sud del capoluogo. Fa parte dell'Unione dei Comuni del Frignano, che ha il proprio capoluogo a Pavullo nel Frignano.
Lama Mocogno comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Giovanni Battista Pasini (lista civica) dal 26-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 44°18′26.15″N 10°43′54.4″E |
Altitudine | 842 m s.l.m. |
Superficie | 63,91 km² |
Abitanti | 2 667[1] (31-5-2022) |
Densità | 41,73 ab./km² |
Frazioni | Barigazzo, Borra, Cadignano, La Santona, Mocogno, Montecenere, Piane di Mocogno, Pianorso, Sassostorno, Vaglio, Valdalbero |
Comuni confinanti | Montecreto, Palagano, Pavullo nel Frignano, Polinago, Riolunato |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 41023 |
Prefisso | 0536 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 036018 |
Cod. catastale | E426 |
Targa | MO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 388 GG[3] |
Nome abitanti | lamèsi |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Situata in posizione dominante le valli dei torrenti Scoltenna e Mocogno e con ampia vista sul monte Cimone, si trova a 842 m di altitudine sul livello del mare, in una posizione privilegiata grazie al passaggio di importanti vie di comunicazione tra i paesi della montagna. L'ambiente, costituito da vasti boschi di castagne, querce, faggi e abeti, rappresenta una risorsa importante. La ricca fauna comprende dalle volpi ai cinghiali, dalle civette ai falchi. I prati ed i pascoli del crinale sono ricchi di vegetazione con la presenza di gigli, narcisi, arbusti di rododendro, specie floreali protette.
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Nel tardo Medioevo erano presenti alcune famiglie notabili, gli Scalabrini, i Torelli e un ramo dei conti Boschetti, nel 1400 e nel 1500 la zona di Mocogno divenne Podesteria dei Pio di Savoia di Carpi Signori di Sassuolo. ma la famiglia più potente della zona che spadroneggiava incontrastata era quella dei Montecuccoli. Nell'area dove ora si trova il vecchio campo sportivo c'era un piccolo stagno che fu prosciugato nel 1904 e che ha dato il nome al paese; Lama, infatti, ha il significato di luogo paludoso. L'essere crocevia delle strade che univano i paesi del medio e dell'alto Frignano ne ha fatto nel passato un luogo particolarmente favorevole al commercio. L'antico nucleo di Lama si sviluppò attorno all'attuale piazza Cesare Battisti, e la sua importanza crebbe ulteriormente con la costruzione delle vie Vandelli e Giardini nel Settecento. L'abitato originario si chiamava Mocogno ed è stato rappresentato su affresco all'interno del castello di Spezzano nella Sala delle Vedute dipinte da Cesare Boglione nel 1500. Nel 1717 marchese Conte Achille Tacoli e sua moglie Camilla Tassoni vengono in possesso del Feudo Contea di Valdalbero ora frazione di Lama Mocogno un'area vasta ma ben determinata dove la Famiglia Tacoli esercitava il suo potere. In quanto entità autonoma da Mocogno e con compiti podestarili propri. Il podestà del feudo era il marchese e conte Achille Tacoli nobili di Reggio Emilia, Modena, Ferrara, San Possidonio e Mirandola. Il feudo era composto da una entità agricola territoriale che il marchese esercitava il suo potere, dove non si trova la presenza di una villa o residenza come castello o palazzo, ma dove in una ipotesi la residenza della famiglia Tacoli poteva essere il castello di Sasso Storno che si trova nelle vicinanze di Valdalbero, ora ne rimane solo la Torre mozza. Ma nel 1723 il marchese Tacoli acquista il feudo marchesato di San Possidonio rinunciando al feudo contea di Valdalbero, legandosi al duca di Mirandola Pico, e dando il feudo al duca di Modena ed a Isabella d'Este che a sua volta diede alla famiglia Rossetti di Ferrara, divenendo conti di Valdalbero. Presso la Chiesa ricostruita su precedente oratorio di Proprietà delle Famiglie Tacoli poi Rosselli al suo interno si trova la campana con le insegne delle due famiglie.
Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, Antonio Lorenzini nelle sue funzioni di impiegato all'anagrafe comunale fu in grado di aiutare molte persone, tra le quali la famiglia ebrea dei Colorni. Vittore Colorni, che fino alla promulgazione delle leggi razziali fasciste del 1938 era stato professore di giurisprudenza all'Università di Ferrara, l'8 settembre 1943 si trovava in vacanza con la famiglia nella frazione di La Santona, in grave ed incombente pericolo di deportazione. Grazie ai documenti di identità falsificati da Lorenzini, i Colorni poterono rifugiarsi in relativa sicurezza a Roma fino alla Liberazione. Per questo impegno disinteressato di solidarietà, il 15 gennaio 2001 l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito ad Antonio Lorenzini l'alta onorificenza dei Giusti tra le nazioni.[4]
Abitanti censiti[5]
Secondo l'ultimo censimento ISTAT Lama Mocogno è il paese della provincia di Modena con il maggior calo demografico rispetto alla rilevazione precedente.[6]
Le tradizioni locali, come le varie sagre nel corso delle quali riaffiorano gli antichi usi e costumi, rimangono ancora presenti nella vita degli abitanti. Sono infatti attivi numerosi gruppi culturali, che con le proprie iniziative raccolgono l'interesse e la partecipazione non solo dei cittadini residenti nel comune ma da diverse provenienze.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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12 maggio 1985 | 5 maggio 1990 | Geminiano Vedovelli | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [7] |
6 maggio 1990 | 22 aprile 1995 | Enzo Madrigali | PCI, PDS | Sindaco | [7] |
23 aprile 1995 | 11 giugno 2004 | Giovanni Battista Pasini | Partito Democratico della Sinistra | Sindaco | [7] |
12 giugno 2004 | 24 maggio 2014 | Luciana Serri | Lista Civica "La Scalinata" (Centrosinistra) | Sindaco | [7] |
25 maggio 2014 | 25 maggio 2019 | Fabio Canovi | Lista Civica "La Scalinata" (Centrosinistra) | Sindaco | [8] |
26 maggio 2019 | in carica | Giovanni Battista Pasini | Lista Civica "La Scalinata" (Centrosinistra) | Sindaco | [9] |
Il paese offre una piscina scoperta, campi da tennis, bocce e ruzzola, piste per motocross e go-kart. Nel comune si può praticare la pesca sportiva in due laghetti attrezzati.
La località delle Piane di Mocogno, distante 10 km dal capoluogo, dispone di diverse pista da sci, con impianti di risalita e di innevamento artificiale. Il centro fondo di Piana degli Amorotti ha ospitato dal 26 al 28 febbraio 2010 i campionati italiani allievi, maschili e femminili, di sci nordico.[10] Inoltre Lama Mocogno ha ospitato in diverse occasioni il ritiro della Nazionale Italiana di sci di fondo.[11]
Da ricordare la presenza alle Piane dell'osservatorio astronomico del Frignano, dismesso qualche anno fa. La località infatti è nota per la purezza dell'atmosfera che permette una visibilità ottimale, non solo per le osservazioni astronomiche ma anche per quelle panoramiche in quanto da qui, e in particolar dal Monte Cantiere, è possibile ammirare gran parte dell'Appennino nord occidentale.
Presso le Piane di Mocogno si trova la Caserma Militare Gaetano Tavoni, base logistica e di addestramento per l'Esercito Italiano e l'Accademia Militare di Modena; viene anche utilizzata come luogo di ricezione per dipendenti dell'esercito, essendo vicino agli impianti sciistici locali. La caserma apparteneva originariamente al Duca di Modena ed era utilizzata nel periodo estivo, poi divenne di proprietà del Regio Demanio Militare, diventando una base militare negli anni trenta per particolari esercitazioni, data la sua vicinanza all'ex aeroporto militare "Giulio Paolucci" di Pavullo nel Frignano per la formazione di allievi per la scuola di volo a vela.
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