Golferenzo (Gulfrèns in dialetto oltrepadano[4]) è un comune italiano di 175 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova sulle colline dell'Oltrepò Pavese, nell'alta val Versa.
Golferenzo comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Claudio Scabini (lista civica) dal 14-6-2004 |
Territorio | |
Coordinate | 44°58′N 9°18′E |
Altitudine | 464 m s.l.m. |
Superficie | 4,42 km² |
Abitanti | 175[1] (31-12-2021) |
Densità | 39,59 ab./km² |
Frazioni | Casa Guastoni, Casa Pegorini, Casa Scagni, Chiappeto, Gerbidi, Molinello |
Comuni confinanti | Alta Val Tidone (PC), Montecalvo Versiggia, Santa Maria della Versa, Volpara |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 27047 |
Prefisso | 0385 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018074 |
Cod. catastale | E081 |
Targa | PV |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 003 GG[3] |
Nome abitanti | golferenzesi |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Golferenzo è elencato tra le terre che l'imperatore Federico I pose nel 1164 sotto il dominio pavese; questo dovrebbe indicare che questo luogo dovesse avere un proprio castello con autonoma giurisdizione. In epoca successiva, con il vicino Volpara, condivise le sorti di Montecalvo Versiggia, posseduto dal XIV secolo dai Beccaria di un ramo locale, disceso da Messer Fiorello, e passato poi al ramo di Montebello. Dopo la loro estinzione nel 1629, fu acquistato dai Dal Pozzo, che erano anche feudatari di Soriasco. Nel 1690 Golferenzo fu venduto ai Belcredi, sempre insieme a Montecalvo; tuttavia la frazione Pizzofreddo, che apparteneva a Golferenzo, in quel frangente passò con Soriasco ai Gambarana, restando definitivamente staccata da Golferenzo. Il feudo di Montecalvo con Volpara e Golferenzo durò fino al 1797, quando il feudalesimo fu abolito. Tuttavia fino alla fine della seconda guerra mondiale gran parte del territorio comunale rimase di proprietà della famiglia Belcredi, i quali si avvalevano di mezzadri per la lavorazione dei fondi agricoli. Il castello rimase di proprietà della famiglia Varesi, per 3 generazioni, fino agli anni novanta.
Ancora oggi è possibile, visitando il piccolo centro storico, osservare dall'esterno (poiché sono proprietà privata) l'antico palazzo dei signori, le prigioni e la suggestiva chiesa di San Nicola (solitamente aperta la domenica mattina).
Abitanti censiti[5]
Caratteristica predominante dell'economia di questo piccolo comune è l'agricoltura, più specificatamente la viticultura. Dai suoi vigneti nascondono vini pregiati: ci si trova infatti in una zona fortemente vocata nella coltivazione di pinot nero, pinot grigio, moscato.
Fa parte della fascia bassa della Comunità Montana Oltrepò Pavese.
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