Fiumefreddo Bruzio (Jiumifriddu in calabrese) è un comune italiano di 2 880 abitanti[1] della provincia di Cosenza in Calabria.
Fiumefreddo Bruzio comune | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Fortunato Rosario Barone (Barone Sindaco) dal 27-5-2019 | |
Territorio | ||
Coordinate | 39°14′N 16°04′E | |
Altitudine | 220 m s.l.m. | |
Superficie | 32,06 km² | |
Abitanti | 2 880[1] (30-11-2019) | |
Densità | 89,83 ab./km² | |
Frazioni | Marina (comprendente anche località Stazione, contrada Regio, contrada Scaro, località Scornavacca e località Vardano), San Biase | |
Comuni confinanti | Cerisano, Falconara Albanese, Longobardi, Mendicino | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 87030 | |
Prefisso | 0982 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 078055 | |
Cod. catastale | D624 | |
Targa | CS | |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] | |
Nome abitanti | fiumefreddesi | |
Patrono | SS. Immacolata | |
Cartografia | ||
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Sito istituzionale | ||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Fiumefreddo Bruzio è ubicata lungo la costa del mar Tirreno nella parte meridionale della provincia di Cosenza e confina a nord con Falconara Albanese ed a sud con Longobardi Marina.
Il comune conta su una superficie di circa 30 km² la quale, pur essendo prevalentemente collinare, è caratterizzata da una spiccata differenza morfologica. Infatti parte dal livello del mare e sale prima bruscamente, poi sempre più gradatamente, fino a sfiorare i 1500 metri, poco prima della cima di Monte Cocuzzo, il monte più alto della Catena Costiera, che si erge a quota 1541. Il territorio è costituito da un massiccio montuoso-collinare. nell'interno, è ricco di boschi di querce, castagni e mortella nel cui sottobosco crescono spontanee piante officinali e aromatiche come: menta, origano, felci, e radure dove pascolano liberi ovini e bovini. Dal massiccio partono due falangi collinari divise da una stretta valle fluviale alla base della quale scorre una tipica fiumara appenninica e caratterizzate prima da sommità tondeggianti per finire poi, nella parte più succedanea al mare, in forma di pianori, su uno dei quali è edificato il borgo medievale che costituisce il centro storico di Fiumefreddo; in questa zona è dominante la macchia mediterranea e numerosi sono gli uliveti e i vigneti oltre ai frutteti. Infine, dalle pareti dei due pianori che cadono a strapiombo fino al livello del mare, parte una lingua di terra pianeggiante di natura prevalentemente alluvionale che si estende per poche centinaia di metri tra le colline e la spiaggia e sulla quale in tempi relativamente recenti sono sorte le frazioni della "stazione", dello "scaro" e del "regio" le quali sono prevalentemente vocate ad accogliere e promuovere il turismo balneare.
Nel 1975 il pittore siciliano Salvatore Fiume si offrì gratuitamente di rivitalizzare il centro storico del paese. Tra il 1975 ed il 1996 dipinse alcune pareti interne ed esterne del castello semidiroccato e nel 1977 la cupola della cappella di San Rocco. Successivamente collocò, durante gli anni novanta, una statua di bronzo in ognuna delle due piazze fiumefreddesi rivolte verso il mare.
Abitanti censiti[3]
Importante è anche la gastronomia locale, la quale insieme alle attrattive paesaggistiche e balneari e a quelle artistiche e archeologiche, è anch'essa una forte attrattiva turistica. Come in generale tutta la cucina meridionale e soprattutto quella calabrese, la cucina locale è caratterizzata da pietanze semplici, ma molto speziate: immancabili in qualunque campo o aiuola del paese sono il peperoncino, il prezzemolo, il basilico, il rosmarino, l'aglio e la cipolla.
I piatti tipici che caratterizzano particolarmente la cucina di Fiumefreddo Bruzio sono soprattutto due: il primo è la Filiciata, cioè un formaggio tenero appena cagliato posto su delle felci, un piatto che inizialmente veniva preparato il 15 agosto in occasione della festa ormai secolare in onore dell'Assunzione di Maria V. e che ora sta riscoprendo il successo; l'altro è la frittata di patate, una sorta di torta rustica preparata con le patate fornite in magna copia dai campi circostanti la quale nonostante sia così chiamata, non annovera tra i suoi ingredienti le uova.
Tra le altre pietanze tipiche dell'area cosentina che è possibile gustare a Fiumefreddo si ricordano: i cuddurieddri o grispeddre, le polpette di melanzane e le alici imbottite. Non meno importante è la produzione di formaggi tipici artigianali come la grana calabrese, la provola casareccia, il pecorino, il caprino, la ricotta nonché di salumi anch'essi tipici quali la soppressata calabrese, la salsiccia piccante, il guanciale, il prosciutto crudo, la pancetta e il capocollo. Infine altrettanto fiorente nell'agro fiumefreddese è la produzione di olio extravergine d'oliva e di vini locali.
Diverse scene del film La moglie del sarto sono state girate a Fiumefreddo Bruzio.
L'economia si basa essenzialmente sulle attività turistiche. La località dal 2005 è associata a I borghi più belli d'Italia.[4]
Altri progetti
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