È uno dei borghi della valle Dianese dista da Diano Arentino circa 1km e dal capoluogo di provincia 14km.
La frazione è situata nell'alta valle del torrente San Pietro ed il suo territorio fa parte della Comunità Montana dell'Olivo.
Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003.
Clima
Classificazione climatica: D (i Gradi giorno della città sono 1979, e il limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 12 ore giornaliere, dal 1º novembre al 15 aprile).[1]
Storia
La chiesa parrocchiale di San Michele
La prima citazione si trova, come "villa" negli statuti del Castrum Diani (1363). La fondazione potrebbe, tuttavia, essere più antica, legata all'ordine benedettino e fece forse parte della "communitas Diani", istituita nel 1172 tra gli abitati della valle.
Nel XVII secolo la parrocchia di San Michele aveva circa ottocento abitanti e comprendeva le borgate di "Chiesa" ("a Jèŝa"), "Macary" ("i Macàri"), "" ("i Virjìli"), "Ciappai", "Poggio" ("u Poggiu"), "Villatalla", "Roncagli" ("Runcài") e "Borganzo" ("Burgànsu"). Nel 1797 nella napoleonica "Repubblica ligure" fece parte del mandamento di Diano, suddiviso in nove comuni, tra i quali Diano Arentino e Diano Borello. Nel 1923 fu annesso al comune di Diano Marina e l'anno successivo divenne frazione del neo-istituito comune di Diano Arentino, che comprendeva inoltre la frazione di Evigno.
Monumenti e luoghi d'interesse
Nel suo insieme il paese è un tipico borgo dell'entroterra ligure, collegato da antiche mulattiere ai paesi vicini.
Architetture religiose
Chiesa di San Michele: dedicata al santo patrono, l'attuale edificio, del XV secolo[2], sorse su un precedente impianto medievale. Al suo interno si conserva un fonte battesimale monolitico del XII o XIII secolo, e un polittico dipinto da Antonio Brea nel 1516. Il campanile, di incerta cronologia, è in stile romanico e reca una meridiana"[3].
Chiesa di San Rocco: situata al di sotto del cimitero del paese, risale alla metà del XVII secolo e fu costruita dagli abitanti del borgo come adempimento ad un voto formulato in seguito all'epidemia di peste del 1656-1657[4]. La facciata è preceduta da un porticato di dieci colonne in stile corinzio.
Tra Diano Borello e Diano Roncagli, in fondo alla valle attraversata dal fiume San Pietro, si trova il ponte medievale della Madonnetta. Il ponte prende il nome dal capitello votivo collocato ad una sua estremità, che ospitava una statua in marmo della Mater Misericordiae, di epoca certamente successiva all'innalzamento del ponte.
Cultura
Oratorio di San Rocco.
Eventi e manifestazioni
"Presepe vivente, a Natale presso la chiesa di San Michele e presso l'oratorio di San Rocco. Gli stessi abitanti rappresentano i personaggi della Natività, riportando in vita gli antichi mestieri e costumi locali. Per tradizione l'ultimo nato del comune rappresenta Gesù Bambino nella mangiatoia.
Un'iscrizione sulla facciata attribuisce la costruzione dell'edificio al 1485
L'iscrizione della meridiana dice: "Parte quest'ombra e riede, allor si aggiorna. Ma l'uom qual'ombra fugge, più non torna" ("L'ombra sulla meridiana se ne va con la fine del giorno, e ritorna allorché torna il giorno, ma l'uomo come un'ombra fugge e più non torna".
L'iscrizione sulla facciata recita: "Tempore Pestilentiae, Salus Populi Ego Sum".
Voci correlate
Modifiche territoriali e amministrative dei comuni della Liguria
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