Coltano è una frazione del comune italiano di Pisa, in Toscana.
Coltano frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 43°38′18″N 10°23′33″E |
Altitudine | 2 m s.l.m. |
Abitanti | 125[1] (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 56121 |
Prefisso | 050 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | coltanesi |
Cartografia | |
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Il borgo è noto, oltre che per numerose testimonianze archeologiche, per ospitare, in parte del suo territorio (a cavallo tra i comuni di Pisa e Collesalvetti), il più lungo viadotto autostradale d'Italia con i suoi 9 619 m di lunghezza[senza fonte].
In passato, è stato sede, nei primi quarant'anni del XX secolo, del più importante centro radio d'Europa per comunicazioni transcontinentali progettato e inaugurato nel 1911 da Guglielmo Marconi, ed ha ospitato nei mesi successivi alla seconda guerra mondiale un campo di concentramento, allestito dagli Alleati come centro di raccolta per prigionieri della ex Repubblica Sociale Italiana.
La località è posizionata a sud di Pisa, e comprende un'ampia area di campi coltivati, ed una vasta pineta, inclusa nel Parco di San Rossore. È compresa tra l'Aeroporto di Pisa-San Giusto a nord, il Camp Darby (Tirrenia, Pisa) ad ovest, le frazioni di Collesalvetti Guasticce e Stagno a sud e la SR206 "Via Emilia", località Arnaccio, ad est. Il centro del territorio, in posizione leggermente rialzata, è nella località Palazzi.
Numerosi canali attraversano o delimitano il territorio, in quanto l'intero areale, in origine paludoso, è stato bonificato a partire dal 1922 dall'Opera Nazionale Combattenti attraverso un sistema di idrovore e canalizzazione, tuttora ben presenti.
Il clima è mediterraneo ma, a causa della posizione in aperta campagna e della suddetta origine paludosa, l'area è soggetta nei periodi di tempo stabile a maggiori inversioni termiche e a formazione di banchi di nebbia rispetto alla vicina città di Pisa.
La tabella sottostante riporta i valori medi che si registrano in città nel corso dell'anno:[2]
Mese | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 11,0 | 11,6 | 15,1 | 18,8 | 22,7 | 26,4 | 29,8 | 29,6 | 26,2 | 21,3 | 16,5 | 12,4 | 11,7 | 18,9 | 28,6 | 21,3 | 20,1 |
T. min. media (°C) | 1,9 | 2,3 | 4,8 | 7,9 | 10,9 | 14,1 | 16,6 | 16,5 | 14,0 | 10,2 | 6,3 | 3,0 | 2,4 | 7,9 | 15,7 | 10,2 | 9,0 |
Coltano è stata dal XVI secolo centro di una vasta tenuta di allevamenti equini e bovini e bandita di caccia medicea inserita nel complesso di bandite venatorie che da Migliarino Pisano, San Rossore e Tombolo arrivava fino a Livorno e Ponsacco. La zona allora prevalentemente paludosa (padule di Stagno maggiore, della Ballerina, ecc) venne dotata da Ferdinando I di un casino di caccia (Villa medicea di Coltano), posto su un'altura sabbiosa, poi rinnovato ed ampliato sotto gli ultimi Lorena. Una parte della tenuta era organizzata, dati i fertili pascoli che si trovavano intorno alle zone umide, un rinomato centro di allevamento e riproduzione di cavalli, muli e bovini.
La tenuta si estendeva ad ovest fino al tracciato del canale dei Navicelli, a nord fino a San Piero a Grado, presso il ponte di S. Maria degli Angioli, per seguire lo scolo di Pisa fino alle prata delle Venticinque e ad est alle prata delle Tredici a sud di S. Giusto in Cannicci e le prata di Callestro confinanti con la tenuta di Montacchiello e di Campo d'Olmo fino al fosso del Caligi e a sud fino alla fossa Chiara, confinando con le fattorie granducali di Nugola e Collesalvetti. Vi si accedeva dallo stradone sulla via Livornese presso l'antica osteria di San Piero a Grado. In direzione sud, si passava il ponte delle alture di Castagnolo, circondate dal palude distinto in padule di Castagnolo, della Ballerina, della Fossa al Pino, della Pantera, del Campo all'orzo, Campo d'Olmo, delle Giuncaie e Stagno Maggiore, ove si gettavano le acque di colmata dei fossi: scolo di Pisa, di S. Giusto, di S. Ermete, delle Bocchette, di S. Maria degli Angioli, della Sofina. A Castagnolo si trovavano i ricoveri degli animali e dei lavoranti; il viale rettilineo proseguiva superando l'altro ponte che attraversava il Sofina e il padule della Ballerina e s'inoltrava nella fitta bandita boschiva, poi il viale piegava verso est attraversando ampie praterie aperte ed arrivava ai "Palazzi", centro direzionale e palazzo mediceo per andare in direzione del fosso del Caligi. A sud un altro vialone conduceva al capannone della lavoria, sede di allevamento dei muli. Con le bonifiche dei terreni, la zona fu ceduta all'Ordine di Santo Stefano, eccetto la bandita intorno ai Palazzi che rimase di proprietà granducale fino all'unità d'Italia.
A Guglielmo Marconi, Premio Nobel per la Fisica nel 1909, è dovuta la prima trasmissione radiotelegrafica effettuata il 1903 con un trasmettitore a scintilla. Marconi individuò nella zona di Coltano tra Pisa e Livorno il luogo adatto per costruire la prima stazione radio italiana a onde lunghe. Quest'area infatti, che originariamente era di proprietà di Casa Savoia, si prestava molto bene alle trasmissioni ad onde lunghe, in quanto zona acquitrinosa che minimizzava le dispersioni del segnale; era inoltre sul Tirreno e cioè in ottima posizione per trasmettere sia con l'Africa, dove allora l'Italia aveva alcune colonie, che con l'America dove vivevano molte comunità di immigrati italiani. Il centro fu inaugurato ufficialmente da Guglielmo Marconi alla presenza del re Vittorio Emanuele III con una trasmissione verso Glace Bay, nella Nuova Scozia, il 19 novembre 1911[3]. Nel 1931 da qui partì il segnale radio che accese le luci, a Rio de Janeiro, del Cristo Redentore, quale dimostrazione di Marconi dell'affidabilità e dell'importanza delle comunicazioni radio intercontinentali.
Durante la seconda guerra mondiale, il centro radio fu minato e distrutto dai tedeschi in ritirata. Con la distruzione del ponte Solferino fu anche tranciato il cavo che collegava Coltano con la ricevente di Nodica.
Nel 1952 furono costruiti a Coltano un centro di produzione della Rai, oggi chiuso, e due trasmettitori in onde medie.[4] Oggi è ancora in funzione soltanto un trasmettitore in onde medie della potenza di 120 kilowatt che trasmette Rai Radio 1 sulla frequenza di 657 kilohertz.[5][6]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Villa medicea di Coltano. |
Un tempo riserva di caccia dei Medici, ospita al suo interno la Villa medicea di Coltano.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Centro radio di Coltano. |
Dal 1911 fino al 1940 fu attivo il Centro Radio, progettato da Guglielmo Marconi e gestito dalla Regia Marina italiana. Fu uno dei primi centri di trasmissione radio italiani per le comunicazioni intercontinentali.
Attualmente (2014) sono presenti, oltre all'impianto di trasmissione Rai ancora funzionante, la palazzina Marconi, in stato di completo abbandono, ed i basamenti in cemento delle antenne, facilmente visibili dall'alto, la "Casermetta" (allora alloggio dei marinai addetti alla manutenzione delle antenne), la "Palazzina", alloggio di impiegati, la "Casa dell'ingegnere".
All'inizio del 2018, dopo che la proprietà della Palazzina Marconi è passata al Comune di Pisa, sono iniziati dei lavori di recupero.[7]
La Palazzina Marconi è stata in passato sede della stazione radioamatoriale IY5PIS, che è stata sede, nel 2001, dell'International Marconi Day italiano.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Campo di concentramento di Coltano. |
Alla 92ª Divisione «Buffalo» della V armata USA, fu affidata, tra il maggio e il settembre 1945, la gestione del campo di prigionia in cui furono rinchiusi circa 32.000 ex militari della Repubblica Sociale Italiana.
Nei campi, non lontano dal Centro Radio Marconi, è tuttora visibile e in stato di abbandono la base di telecomunicazioni (nota come Site 13/9L), concessa alla Forze Armate Americane sin dal dopoguerra e molto attiva ai tempi della Guerra Fredda. Al 1962 erano presenti due antenne in configurazione troposcatter funzionanti in onde corte, una antenna da 1 kW per le comunicazioni con la Germania e una da 10 kW per il collegamento con la Spagna, Grecia e Turchia. Al 1965 Coltano era diventato uno dei nodi della rete 486L MEDiteranean COMmunications[8], catena di comando a servizio delle divisioni SETAF e EUCOM. Dopo la metà degli anni 70 iniziò la sostituzione delle antenne con collegamenti satellitari e trasmissioni digitali. Infine nel 1991, il 509° Signal Battalion Headquarters si spostò presso la base di Vicenza, quindi il sito venne disattivato e successivamente passato alla gestione demaniale.[9]
All'interno dell'area recintata con doppio cordone di rete con fili spinato, sono ancora visibili le palazzine. Nel 2011 il luogo era stato individuato dal Ministero dell'Interno come adatto ad ospitare i profughi sbarcati a Lampedusa.[10] Il fatto provocò un'indignazione popolare che portò a giornate di presidio nella zona. Ancora nel 2019 il luogo era candidato per ospitare il CPR (Centro di permanenza per i rimpatri) per l'intera Toscana.[11]
Coltano è un'ex area paludosa bonificata, sia in epoca medicea grazie alla costruzione del Fosso delle Bocchette, sia in epoca fascista grazie alle opere di canalizzazione ed alla costruzione di idrovore per il pompaggio delle acque. Il territorio risulta per buona parte coltivato e per una parte minore boscato con prevalenza di piante mediterranee quali il pino domestico, il leccio, l'alloro.
Coltano è costeggiata dalla Via Aurelia ad ovest. A pochi chilometri si trova l'Aeroporto di Pisa-San Giusto "Galileo Galilei", che in passato includeva anche la piccola Stazione di Pisa Aeroporto. Un servizio di autobus di linea urbana operato dalla Autolinee Toscane, collega il centro di Pisa con la frazione, in località Palazzi.
A Coltano esisteva anche un casello dell'autostrada A12 denominato Pisa Sud e situato in località Salviati, chiuso negli anni '80 e attualmente dismesso.[12]
Altri progetti
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