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Cervaro è un comune italiano di 7 737 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio.

Cervaro
comune
Localizzazione
Stato Italia
Regione Lazio
Provincia Frosinone
Amministrazione
SindacoEnnio Marrocco (lista civica Il cervo per Cervaro) dal 22-9-2020
Territorio
Coordinate41°28′58.01″N 13°54′07.85″E
Altitudine250 m s.l.m.
Superficie39,41 km²
Abitanti7 737[1] (30-6-2022)
Densità196,32 ab./km²
Comuni confinantiCassino, San Vittore del Lazio, Sant'Elia Fiumerapido, Vallerotonda, Viticuso
Altre informazioni
Cod. postale03044
Prefisso0776
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT060026
Cod. catastaleC545
TargaFR
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Nome abitanticervaresi
PatronoMaria santissima de Piternis - santo Stefano
Giorno festivo8 settembre - 26 dicembre
Cartografia
Cervaro
Cervaro – Mappa
Cervaro – Mappa
Posizione del comune di Cervaro nella provincia di Frosinone
Sito istituzionale

Geografia fisica



Territorio


Il centro storico di Cervaro è collocato in panoramica sulla piana cassinate; da qui si diparte la strada provinciale Cervaro-Viticuso. Il territorio comunale è ricco di vegetazione e include vette superiori ai 1.000 m che talvolta portano neve anche al paese. Il colle Aquilone, 1.268 m, domina Cervaro: si dice che quando è circondato da nebbia sta per arrivare la pioggia, in dialetto Négghia agl'Aquilone, acqua aglj c_pone[senza fonte]. Si uniscono a quest'ultimo il Monte Rachis, Monte Porchio (284 m), Monte Chiaia (452 m) e Monte Trocchio (428 m).

Numerosi sono i corsi d'acqua che solcano il territorio di Cervaro, come il Rio Ascensione e S. Stefano che discendono dal Monte Aquilone. Mentre, dal Monte Rachis sorge il torrente Acquacandida, le cui acque vengono ancora oggi utilizzate dagli abitanti dell'omonima località e da tutti i cervaresi[senza fonte]. A est della Casilina, infine, troviamo il Torrente del Faio che da Santa Maria di Trocchio va poi a sfociare nel Garigliano.


Clima


Classificazione climatica: zona D, 1527 GR/G


Storia



Origini leggendarie


Una leggenda vuole che Enea, approdato presso Gaeta, si sia diretto verso l'interno fondando varie città, tra le quali spiccava Cervaro.

Ci sono giunte due tradizioni popolari che spiegano l'origine del toponimo: la prima racconta del giovane patrizio Tertullo che nel VI secolo, cercando di difendere la città, fu ucciso dai Goti; il giovane fu sepolto presso un altare per sacrifici posto in una zona aspra, chiamato l'Acerba ara, espressione trasformatasi poi in Cervaro. La seconda racconta di un cervo bianco che usava pascolare sul monte Pesculum, dove nacque l'acropoli e poi il castello; il cervo è effigiato sullo stemma comunale.


Vicende storiche


Nell'alto medioevo, l'abate di Montecassino Petronace fece erigere un castello detto Castrum Cerbari.

Nel 757 vi si ritirò come monaco benedettino il re longobardo Rachis, che vi fondò una piccola comunità monastica ispirata al culto mariano e alla coltivazione dell'ulivo.

I Saraceni, stabilitisi alle foci del Garigliano (880), assaltarono e diedero alle fiamme il monastero di Montecassino il 4 settembre dell'883. Per anni, fino alla battaglia del Garigliano (915) in cui gli infedeli furono rigettati in mare, tutto rimase incolto e devastato.

I monaci tornarono nel 949, trovando le terre deserte e disabitate dato che le incursioni saracene non risparmiarono nulla. La popolazione contadina era fuggita o era stata massacrata dalle scorribande degli infedeli. Solo piccoli gruppi erano sopravvissuti: uno di quelli si era dato una difesa inespugnabile sulla rocca "Torroculum", l'odierno monte Trocchio sul quale cocuzzolo si vedono i resti della fortezza.

Per lo spirito battagliero ed indomito i tenutari della fortezza che dopo il 915 si insediarono sulla collina di "castrum cerbarii", poi Cerbarium e quindi Cervaro, furono sempre una spina nel fianco della Badia di Montecassino. La comunità monastica ristabilitasi a Montecassino ritenne poco opportuno lasciare le terre di sua proprietà infruttuose ed incolte e così pensò di ripopolare le zone del cassinate chiamando agricoltori dalle regioni vicine che non avevano terre da coltivare.

Per maggiormente invogliarli, data la miseria dilagante, concessero a quelli disposti a venire grandi appezzamenti di terreno a condizioni assai vantaggiose. Si inserisce così nella storia l'Abbazia benedettina di Calena con annessa una chiesa, chiamata appunto Santa Maria di Calena che nel 1059, durante il Concilio di Melfi, il principe normanno Riccardo d'Aversa donò al potente abate Desiderio di Montecassino.

Successivamente, Cervaro fu importante centro artigianale, rinomato in particolare per l'oreficeria.

Alla fine dell'Ottocento nel territorio si sviluppò il fenomeno del brigantaggio, e numerose furono le ribellioni e saccheggi.

Nel 1927 Cervaro entrò a far parte della neonata provincia di Frosinone, venendo anche talvolta denominato come Cervaro di Frosinone, per differenziare il comune laziale da altri posti in Italia con lo stesso nome.[senza fonte]

Cervaro nel corso della seconda guerra mondiale venne liberata il 12 gennaio 1944 dalla 34 divisione americana. Costituì l'avamposto dei generali delle forze alleate durante la battaglia di Montecassino, ospitando i generali statunitensi Clark, Devers, Alexander, Eaker e Freyberg). In seguito ai bombardamenti venne distrutto al 98% e fu insignito della medaglia d'argento al merito civile.


Onorificenze


Medaglia d'argento al merito civile
«Centro strategico sulla linea Gustav, occupato dalle truppe tedesche impegnate a bloccare l'avanzata alleata, veniva sottoposto a violenti bombardamenti ed efferate azioni di guerra, che provocavano numerose vittime civili e la quasi totale distruzione dell'abitato. La cittadinanza sopportava con indomito coraggio e dignitosa fierezza la rappresaglia e la violenza nazista e dava testimonianza di numerosi episodi di solidarietà e di eroica resistenza all'oppressore.»
 Cervaro (FR), novembre 1943

Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose



Architetture medievali



Aree naturali



Altro



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[3]


Religione


La popolazione professa per la maggior parte la religione cattolica e afferisce alla diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, ma fino all'anno 2014 faceva parte dell'abbazia territoriale di Montecassino.


Lingue e dialetti


Il dialetto di Cervaro si caratterizza per alcune peculiarità[4]. Dopo che i Saraceni assaltarono e diedero alle fiamme il monastero di Montecassino il 4 settembre del 883, tutto rimase incolto e devastato: pertanto, la comunità monastica ristabilitasi a Montecassino ritenne poco opportuno lasciare le terre di sua proprietà infruttuose ed incolte e così pensò di ripopolare le zone del cassinate chiamando agricoltori dalle regioni vicine che non avevano terre da coltivare.

A causa del collegamento tra le due comunità benedettine di Montecassino e dell’ex monastero benedettino di Calena, presso Peschici - il cui possesso da parte della Badia cassinese è attestato da numerose bolle papali datate dal 1097 al 1474 - alcuni nuclei familiari di contadini dell'entroterra pugliese attraversarono la gola tra monte Sammucaro e l'Aquilone ed approdarono nelle terre promesse dal monastero di Montecassino, trovando terre collinari simili alla Murgia coltivabili a oliveti, prive di umidità e nebbia che soffocava il cassinate; Cervaro e la sua signoria ebbero così nuovi contadini, che contribuirono al ripopolamento dell’area.

Ciò ha fatto sì che il dialetto locale acquisisse alcune caratteristiche riconducibili ai dialetti pugliesi e molisani: esso pertanto differisce in parte dal vicino cassinate per la presenza dei cosiddetti ”frangimenti vocalici”.


Istruzione



Biblioteche



Musei



Economia


Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero di addetti delle imprese locali attive (valori medi annui).[5]

2015 2014 2013
Numero imprese attive % Provinciale Imprese attive % Regionale Imprese attive Numero addetti % Provinciale Addetti % Regionale Addetti Numero imprese attive Numero addetti Numero imprese attive Numero addetti
Cervaro 332 0,99% 0,07% 747 0,70% 0,05% 331 724 327 742
Frosinone 33.605 7,38% 106.578 6,92% 34.015 107.546 35.081 111.529
Lazio 455.591 1.539.359 457.686 1.510.459 464.094 1.525.471

Nel 2015 le 332 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,99% del totale provinciale (33.605 imprese attive), hanno occupato 747 addetti, lo 0,70% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato poco più di due addetti (2,26).

Vi viene prodotto l'olio di oliva extravergine ed il vino rosso.[senza fonte]


Infrastrutture e trasporti



Ferrovie


Cervaro è servita dalla stazione di Stazione di Fontanarosa-Cervaro. La stazione non viene utilizzata dal pubblico da almeno il 1991.


Amministrazione


Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Frosinone, Cervaro passò dalla provincia di Caserta a quella di Frosinone.


Altre informazioni amministrative


Il comune fa parte dell'Unione dei comuni delle Mainarde e della Comunità montana Valle del Liri


Sport



Calcio



Tennis


È presente un circolo affiliato alla Federazione Italiana Tennis: ASD Le Querce Tennis Club.[7]


Impianti sportivi


Campo da calcio "Luigi Canale" con pista di atletica e due campi, uno da tennis e uno da calcetto.

Palazzetto dello sport in località medaglia d'oro, abilitato per eventi sportivi a carattere nazionale (ad es. campionato universitario di scherma, edizioni 2012 e 2013; campionato mondiale di box)[senza fonte].

Campo di bocce. In prossimità della piazza principale e della villa comunale.


Note


  1. Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  4. L.Fabiani, La terra di S. Benedetto, 1968 - S.De Micco, Eulogimenopoli-S.Germano-Cassino, 1994- V.Tivalotti - I miei ricordi, 1960 coll.priv P.Tiv. - A.Pacitti - CERVARO Mondanara e dintorni (1920-1940), 1989
  5. Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato il 20 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).
  6. La squadra sul sito Tuttocampo
  7. I circoli sul sito della Federtennis

Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Frosinone
Portale Lazio

На других языках


[de] Cervaro

Cervaro ist eine italienische Stadt in der Provinz Frosinone in der Region Latium mit 8107 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019). Sie liegt 138 km südöstlich von Rom und 60 km südöstlich von Frosinone.

[en] Cervaro

Cervaro is a town and comune (municipality) in the Province of Frosinone in the Italian region Lazio. It is located in the Liri valley, about 130 kilometres (81 mi) southeast of Rome and about 50 kilometres (31 mi) southeast of Frosinone.

[es] Cervaro

Cervaro es una localidad y comune italiana de la provincia de Frosinone, región de Lacio, con 7.182 habitantes. El famoso pintor de género Vincenzo Petrocelli nació en Cervaro.

[fr] Cervaro

Cervaro est une commune italienne de la province de Frosinone dans la région Latium en Italie.
- [it] Cervaro (comune)

[ru] Черваро

Черваро (итал. Cervaro) — коммуна в Италии, располагается в регионе Лацио, подчиняется административному центру Фрозиноне.



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