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Caviola è una frazione del comune di Falcade.

Caviola
frazione
Caviola – Veduta
Caviola – Veduta
L'antica chiesa della Beata Vergine della Salute di Caviola (1713-1715)
Localizzazione
Stato Italia
Regione Veneto
Provincia Belluno
Comune Falcade
Territorio
Coordinate46°21′51.59″N 11°53′47.18″E
Altitudine1 090 m s.l.m.
Abitanti629[1]
Altre informazioni
Cod. postale32020
Prefisso0437
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiCaviolesi
Cartografia
Caviola

Geografia fisica


Il paese si trova in Valle del Biois nella provincia di Belluno, nella regione Veneto. Sorge a 1090 metri sul livello del mare. Adagiato in una zona prativa, lungo l'ultimo tratto del torrente Tegosa, affluente di sinistra del Biois, è chiuso a nord dalla catena delle Cime d'Auta.


Etimologia


Anticamente il luogo era indicato col nome Maso di Salpian, cioè maso "su al piano". Sul nome successivo, Caviola, sono state proposte diverse etimologie.

Secondo lo studioso Silvio Pellegrini[2]:

Secondo lo studioso Giacomo Magliaretta[3]:


Storia



Le Regole


Dopo il Mille, nella valle del Biois, si costituiscono i primi insediamenti stabili. La popolazione adotta forme di organizzazione sociale democratiche: le Regole. L'assemblea dei capifamiglia, con pari dignità, amministra i beni pubblici. Nel Basso Agordino le Regole erano 13, nell'Alto erano 10. Sappade e Caviola costituivano una Regola autonoma rispetto a quella di Falcade.


La Repubblica di Venezia


Dagli inizi del '400 il territorio passa sotto il governo della Repubblica di Venezia, che legalizza le strutture sociali già esistenti, concedendo ampie autonomie. L'organismo delle Regole dura fino alla caduta della Repubblica di Venezia nel 1797.


Invasioni


Nel Cinquecento e nel Seicento la Valle del Bios è più volte saccheggiata da invasori penetrati nella valle attraverso il valico di San Pellegrino:

Ogni volta sono incendi, carestie, epidemie, morte e distruzione.


L'Austria


Nel 1797 Napoleone cede la Repubblica Veneta all'Austria e la dominazione austriaca dura fino al 1866,


Il Regno d'Italia


Con la Terza Guerra d'Indipendenza il Veneto passa al Regno d'Italia e la Valle del Biois diventa una terra di confine fino alla Prima Guerra Mondiale.


La seconda guerra mondiale


Il 20 agosto 1944 ebbe inizio la strage della valle del Biois, durante la quale i tedeschi incendiarono l'abitato di Caviola. Stessa sorte toccò alle frazioni di Fregona, Fedèr, Tegosa, Tabiadòn, Garés. Furono uccise una quarantina di persone, fra civili e partigiani. Ogni anno una cerimonia commemorativa pubblica ricorda il terribile evento.

Nel 1974 lo scultore Augusto Murer scolpì un monumento ai martiri dell'eccidio che ora è collocato in piazza Sandro Pertini.


Antiche testimonianze


Il villaggio viene citato per la prima volta in un documento del 1358.[4]

"Caviola, con la sua bianca chiesetta isolata più verso Ovest" (pag. 152) e ancora "Caviola (distrutta in parte pochi anni or sono, da un incendio) ove hanno sede la tintoria Cappello e la Società Commerciale, abitanti 440." (pag. 305)


Calamità naturali


La val Biois fu spesso colpita da disastrose alluvioni che devastavano i paesi: le più gravi furono quelle del 1686 e del 1707, 1966 e l'ultima di Vaia nel 2018.


Monumenti


Chiesa parrocchiale di San Pio X
Chiesa parrocchiale di San Pio X

L'antica chiesa della Beata Vergine della Salute domina il paese dall'alto del colle, Colàz, ed è Monumento Nazionale. Venne edificata fra il 1713 e il 1715, per iniziativa del sacerdote veneziano don Giovanni Olmo. La comunità, rappresentata dalla riunione dei capifamiglia, espressione della Regola di Sappade e di Caviola, approvò il progetto con 52 voti a favore e 4 contrari. Tutti gli abitanti collaborarono alla sua realizzazione e nel 1732 si ebbe la cerimonia della Consacrazione. L'interno della chiesa custodisce alcune opere di valore artistico:

La nuova chiesa parrocchiale, dedicata a San Pio X, è stata inaugurata nel 1958. Di pregevole contiene un Cristo di Dante Moro.[7]


Località nei dintorni



Escursioni



Note


  1. circa
  2. Silvio Pellegrini, I nomi locali della Val Biois, Firenze 1977.
  3. Giacomo Magliaretta, Val Biois un nome, come e perché, p. 18.
  4. Bepi Pellegrinon, Falcade attraverso i secoli, p. 121.
  5. Ottone Brentari, Guida storico-alpina di Belluno-Feltre. Primiero-Agordo-Zoldo, p. 152 e p. 305
  6. G. Feruglio,Guida turistica del Cadore Zoldo ed Agordino, Tolmezzo 1910.
  7. Bepi Pellegrinon, Falcade attraverso i secoli, pp.121-122.
  8. Accesso - Jore Archiviato il 5 ottobre 2013 in Internet Archive.
  9. LeMontagne - Da Vallada Agordina al romantico Lac dei Negher
  10. Cima d'Auta Orientale

Bibliografia



Collegamenti esterni


Vista di Caviola - Webcam

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