Castrocielo è un comune italiano di 3 772 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio, e ricade nell'area storica nota come Alta Terra di Lavoro e nella Valle Latina.
Castrocielo comune | |||
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Il Comune di Castrocielo | |||
Localizzazione | |||
Stato | Italia | ||
Regione | Lazio | ||
Provincia | Frosinone | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Giovanni Fantaccione (lista civica Cambiamo Castrocielo) dal 4-10-2021 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 41°32′N 13°42′E | ||
Altitudine | 250 m s.l.m. | ||
Superficie | 27,92 km² | ||
Abitanti | 3 772[1] (30-6-2022) | ||
Densità | 135,1 ab./km² | ||
Comuni confinanti | Aquino, Colle San Magno, Piedimonte San Germano, Pontecorvo, Roccasecca | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 03030 | ||
Prefisso | 0776 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 060022 | ||
Cod. catastale | C340 | ||
Targa | FR | ||
Cl. sismica | zona 2A (sismicità media)[2] | ||
Cl. climatica | zona D, 1 585 GG[3] | ||
Nome abitanti | castrocielesi | ||
Patrono | santa Lucia | ||
Giorno festivo | 13 dicembre | ||
Cartografia | |||
Posizione del comune di Castrocielo nella provincia di Frosinone | |||
Sito istituzionale | |||
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Il paese di Castrocielo si trova sui 250 m s.l.m., delle ultime propaggini del Massiccio del Monte Cairo, che si affacciano sulla piana della valle del Liri, e fa parte della regione storica di Terra di Lavoro.
Il territorio comunale, per la maggior parte compreso nella valle, si presenta pianeggiante e fortemente antropizzato, per la secolare attività agricola dell'uomo. Diventa collinare in prossimità del Massiccio, raggiungendo i 732 metri con la vetta del Monte Castrocielo.
Nel territorio comunale scorre il ruscello Le forme d'Acquino, che si origina sui versanti del Monte Cairo, e confluisce nel Liri, in un tratto tra Pontecorvo e San Giorgio a Liri.
Classificazione climatica: zona D, 1585 GR/G
Le origini di Castrocielo risalgono alla fine del VI secolo d.C., quando gruppi di famiglie Aquinati, dopo la distruzione della loro città ad opera dei Longobardi, si ridussero ad abitare sulla sommità del Monte Asprano.
Il luogo era stato chiamato, sia per l'altezza del sito che per la presenza di fortificazioni, "Castrum Coeli" (lat. Castrum, -i n. "Fortezza" e Coelum, -i n. "cielo")[4]. Quando nel 994, il ventottesimo Abate di Montecassino, Mansone, che da poco aveva avuto il possesso dell'intero territorio, salì sulla montagna per erigervi fortificazioni, vi trovò «nonnulla veterum… aedificia», e diede inizio alla costruzione di un nuovo castrum, in un primo tempo interrotta per mancanza di acqua. Normalmente, si fa risalire a lui la fondazione di Castrocielo, fissata all'anno 996.
Nonostante la posizione arroccata e le difficili condizioni del luogo in cui sorgeva, il pagus- anche a causa delle numerose scorrerie dei saraceni che continuavano ad affliggere la Valle del Liri- si estese sempre più, fino a raggiungere il massimo intorno al 1020/1030.
Terminato il periodo delle incursioni, la popolazione cominciò a scendere a valle, in cerca di condizioni di vita più agevoli e di terre da coltivare: una parte scese a Nord-Est fondando il paese di Colle San Magno con la relativa frazione di Cantalupo; un'altra parte scese invece nella valletta a Sud, formando due abitati: uno, più grande, sulle pendici del Monte Asprano e a nord di un fossato presente nella valletta, cui fu dato il nome di Palazzolo in virtù dei resti di un palacium, attualmente identificato con una delle numerose ville di epoca romana che sorgevano sulla via Casilina; a sud dello stesso fossato, accanto ad un piccolo monastero femminile benedettino- la cui presenza era documentata sin dal 1134[5]- cui fu dato il nome di Campo. Già nel 1603 erano rimaste sulla montagna solo 12 famiglie, che presto scesero a valle.
Il nome del paese, col tempo, venne modificato in Castro Cielo Palazzolo o Palazzolo di Castrocielo: tale denominazione è tuttora richiamata dalle lettere "C C P" presenti nello stemma del comune.
Per tutto il medioevo, Castrocielo fu conteso fra l'Abbazia di Montecassino e i Conti di Aquino- e, negli eventuali vuoti di potere, fu posseduto anche da fedelissimi dei sovrani che si alternarono nel dominio della zona.[6] Nel 1583, Castrocielo fu acquistato dai Boncompagni, che mantennero il feudo fino al 1796, quando passò sotto il controllo regio[6].
In seguito alla Spedizione dei Mille (1860) e con l'ufficializzazione della nascita del Regno d'Italia (17 marzo 1861) Castrocielo è entrato a far parte dello Stato Italiano. Confluito originariamente nella Provincia di Caserta, nel 1927 venne attribuito alla neofondata Provincia di Frosinone[7].
L'attuale nome di Castrocielo è stato attribuito definitivamente al paese da un Regio Decreto di Umberto I, controfirmato dal Guardasigilli Zanardelli, emesso a S. Anna di Valdieri il 16 agosto 1882, nel quadro di un riordino delle denominazioni dei comuni italiani. Tale rinominazione è entrata in vigore a partire dal 1º settembre del medesimo anno[8].
Come molti paesi dell'Italia centro-meridionale, Castrocielo ha conosciuto una forte emigrazione, sia verso l'estero che verso il nord Italia.
Durante l'occupazione tedesca nel corso della Seconda guerra mondiale (luglio 1943 – maggio 1944), Castrocielo e la sua popolazione hanno sofferto soprusi e devastazioni di ogni genere, data la vicina alla Linea Gustav (meno di 20 km); circa il 50% degli edifici venne danneggiato. Le colline e le montagne intorno al paese si sono prestate a fungere da rifugio a molti civili inermi.
Medaglia d'argento al merito civile | |
«Centro strategicamente importante, durante l'ultimo conflitto mondiale, subì ogni sorta di violenza dalle truppe tedesche occupanti e continui e devastanti bombardamenti da parte alleata che causarono la morte di numerosissimi cittadini e la totale distruzione dell'abitato. Splendido esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio.» — Castrocielo (FR), 1943 - 1944 |
Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, con decreto in data 10 marzo 2004, ha concesso l'alta onorificenza della "Medaglia d'argento al merito civile" da lui personalmente apposta sul Gonfalone il 15 marzo 2004, a Cassino, in occasione della ricorrenza del 60º anniversario della distruzione di Montecassino ad opera degli alleati.
Questa è la descrizione ufficiale dello stemma del Comune di Castrocielo: “d'argento, al Castello di rosso, murato e chiuso di nero, torricellato da tre pezzi, il centrale più elevato, merlati alla guelfa”, con sovraimpresse le lettere CCP a ricordare l'antico nome di Castro Cielo Palazzolo.
Abitanti censiti[9]
La popolazione professa per la maggior parte la religione cattolica nell'ambito della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero di addetti delle imprese locali attive (valori medi annui).[10]
2015 | 2014 | 2013 | ||||||||
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Numero imprese attive | % Provinciale Imprese attive | % Regionale Imprese attive | Numero addetti | % Provinciale Addetti | % Regionale Addetti | Numero imprese attive | Numero addetti | Numero imprese attive | Numero addetti | |
Castrocielo | 232 | 0,69% | 0,05% | 788 | 0,74% | 0,05% | 239 | 794 | 244 | 796 |
Frosinone | 33 605 | 7,38% | 106 578 | 6,92% | 34 015 | 107 546 | 35 081 | 111 529 | ||
Lazio | 455 591 | 1 539 359 | 457 686 | 1 510 459 | 464 094 | 1 525 471 |
Nel 2015 le 232 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,69% del totale provinciale (33 605 imprese attive), hanno occupato 788 addetti, lo 0,74% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato poco più di tre addetti (3,4).
L'attività industriale di Castrocielo è stata, per lungo tempo, connessa alla produzione di sapone per la Scala. Nel 2003 il gruppo Deco Industrie acquista lo stabilimento e il marchio. Nel 2010 lo stabilimento viene chiuso, attualmente ė adibito a complesso industriale per aziende medio-piccole.
Nel 2015, la multinazionale Nestlé ha aperto un nuovo stabilimento per la produzione di acqua minerale a marchio Nestlè vera poi ceduto al gruppo Quagliuolo.
Castrocielo rientra nella zona di produzione della mozzarella di bufala campana.
Castrocielo è servita dall'Autostrada A1, che attraversa il territorio comunale, tramite l'uscita Castocielo - Pontecorvo. La strada provinciale 628 Leuciana (SP 628) collega Castrocielo a Pontecorvo.
La più vicina stazione ferroviaria è quella di Roccasecca, posta sulla ferrovia Roma-Cassino-Napoli e origine della linea per Avezzano.
Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Frosinone, Castrocielo passò dalla provincia di Caserta a quella di Frosinone.
Altri progetti
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