Castiglione dei Turchi è una piccola frazione del comune di Bore, in provincia di Parma.
Castiglione dei Turchi frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°42′39.8″N 9°50′34.9″E |
Altitudine | 443 m s.l.m. |
Abitanti | 5 |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43030 |
Prefisso | 0525 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | santa Felicita |
Cartografia | |
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La località dista 4,18 km dal capoluogo.[1]
La località sorge su un colle che si erge sul versante nord della valle del torrente Cenedola,[2] affluente sinistro del Ceno.
La frazione, nota anticamente come Castiono o Castione Turcarum, deve il suo nome al borgo fortificato originario, in cui probabilmente si stabilì nel Basso Medioevo la nobile famiglia dei Turchi.[3]
Nel VI secolo, prima della conquista da parte dei Longobardi, sul colle di Castiglione sorse probabilmente un nucleo abitato bizantino;[4] grazie alla sua collocazione all'ingresso della val Cenedola, il centro nacque quasi sicuramente come baluardo difensivo.[2]
La chiesa originaria fu edificata nel borgo fortificato medievale forse già nel X secolo, anche se la prima notizia della sua esistenza risale alla metà del XIII.[5]
La località, dipendente dalla vicina Metti,[6] risultava ancora indicata come corte murata anche nel Catasto Farnesiano del 1576, ma successivamente le mura e le torri caddero lentamente in rovina tanto da scomparire in gran parte.[3]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Oratorio di Santa Felicita. |
Edificato originariamente forse già prima del X secolo sulla cima del colle, l'oratorio romanico, esistente sicuramente nel 1234, fu successivamente restaurato nel 1808 e nel 1930; interamente intonacato, all'interno è ornato con dipinti sulle pareti e sul catino absidale; il luogo di culto conserva una pregevole statua seicentesca in legno policromo raffigurante Santa Felicita con le sette teste dei figli, oltre a un confessionale seicentesco e alcuni quadri.[7][5]
Originariamente sviluppato secondo uno schema a corte fortificata sulla cima del colle, il borgo conserva solo alcune tracce delle mura e delle torri che fino almeno al XVI secolo lo circondavano; anche gli antichi edifici in pietra, a causa del parziale abbandono, risultano a tratti diroccati.[3]
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