Casaltone è una frazione di 349 abitanti,[1][2] divisa in due comuni dalla strada della Croce: Sorbolo Mezzani a nord e Parma a sud.
Casaltone frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Sorbolo Mezzani![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°49′16.7″N 10°26′18.5″E |
Altitudine | 37 m s.l.m. |
Abitanti | 349[3] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43058 e 43122 |
Prefisso | 0521 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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La località dista 2,34 km da Sorbolo[2] e 8,57 km dal centro di Parma.[1]
La frazione sorge in posizione pianeggiante alla quota di 37 m s.l.m.,[2] nelle vicinanze della sponda sinistra del torrente Enza.[4]
Le origini della frazione sono antichissime: ritrovamenti di materiali dell'età del bronzo, attualmente conservati presso il Museo archeologico di Parma, testimoniano la presenza di insediamenti abitativi già in età protostorica. Casaltone è tuttavia menzionato per la prima volta in due documenti medievali: il primo, dell'anno 945, vi fa riferimento col nome di Casale Toloni , il secondo, una pergamena dell'anno 1005, col toponimo di Casale Ottoni[5].
La località di Casaltone è tristemente nota per essere stata teatro dell'eccidio del 24 aprile 1945 quando, per mano dei soldati tedeschi in ritirata, furono trucidati 21 civili. Le vittime furono: Guido Azzali (69 anni), Ubaldo Azzali (34 anni), Emilio Baroni (50 anni), Florio Benassi (23 anni), Renzo Confortini (16 anni), Luisa Dall'Asta (16 anni), Amedeo Fava (56 anni), Gianni Galvani (19 anni), Amilcare Gandolfi (53 anni), Costante Ghiretti (37 anni), Umberto Maestri (40 anni), Ercole Pesci (69 anni), Oreste Pesci (69 anni), Ennio Pesci (47 anni), Ermete Pesci (15 anni), Gustavo Pesci (56 anni), Nello Reggiani (31 anni), Giorgio Salvatori (4 mesi), Luigi Sepali (28 anni), Rino Setti (21 anni), Rosolino Zoni (29 anni).
Alla loro memoria è dedicato il cippo marmoreo al centro dell'abitato[6].
La frazione fu l'epicentro del violento sisma, classificato dell'ottavo grado Mercalli, che colpì la bassa parmense la mattina del 15 luglio 1971, alle ore 3.30. Il terremoto lesionò numerosi edifici, radendo al suolo la pieve di Casaltone, dedicata alla Purificazione di Maria Vergine, in seguito ricostruita ex novo.
Nel 1972, a causa di intense precipitazioni nella zona di crinale che raggiunsero i 400 mm di pioggia fra il Lago Paduli e l'Alpe di Succiso, si creò un'onda di piena misurata all'idrometro di Sorbolo in 12,20 m. Il torrente tracimò nella zona di Casaltone e di Gattatico provocando l'allagamento di 5,15 km² nel parmense e di 18 km² nel reggiano.[4]
Essa è citata già nella pergamena del 1005. Ricostruita una prima volta nel 1716, è stata completamente distrutta dal terremoto del 1971; dall'evento si sono tuttavia salvati la pala d'altare di scuola parmense (XVII secolo) raffigurante la Purificazione e un'Annunciazione di scuola parmigiana.
L'edificio è costituito da un corpo centrale a due piani con triplici arcate al piano terreno. Le ali laterali sono ad un solo piano, con una sequenza di aperture ad occhio di pavone. All'interno si trova uno stemma, identificabile con quello dei conti Garbarini, famiglia di origini genovesi, presente a Parma dal XVII secolo.
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