È attraversato dalla strada statale 42 del Tonale e della Mendola e possiede una stazione ferroviaria della linea Brescia-Iseo-Edolo. Il territorio di Capo di Ponte confina con diversi comuni: a ovest quello di Paisco Loveno ed Ono San Pietro, a nord quello di Sellero e Paspardo, ad est quello di Cimbergo, e a sud quello di Ceto e nuovamente Ono San Pietro. Il paese si inserisce nel sistema delle incisioni rupestri della Valcamonica in quanto possiede sul suo territorio oltre al maggior numero di raffigurazioni ben tre parchi ed un museo rientranti nel sito segnalato dall'UNESCO (1979 - primo sito italiano).
Geografia fisica
Territorio
Situato a metri 362 m s.l.m. Capo di Ponte deve il suo nome alla posizione geografica di alcune case antiche poste ad occidente del ponte sul fiume Oglio verso la frazione Cemmo. L'attuale paese copre invece l'altra sponda del fiume, espandendosi ad est.
Dal punto di vista altimetrico si passa dai 2198 m slm. della Cima di Tanerle ai 350 m del fondovalle (Fiume Oglio), con un'escursione di 1848 metri.
Idrografia
Il comune è attraversato da nord a sud dal fiume Oglio, nel quale su immettono il torrente Clegna, proveniente da ovest ed il torrente Re proveniente da est.
Origini del nome
Il nome attestato nel XIII secolo era Capo di Ponte di Cemmo (Capite Pontis Cemmi).[6]
Storia
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Valle Camonica.
Tra il XI secolo ed il XIV Capo di ponte non era comune a sé stante, ma periferia di Cemmo; il suo territorio faceva parte del priorato di San Salvatore delle Tezze.[7]
Nel 1315 la palude di Imesigo, che si estendeva nella piana di Capo di Ponte fino a Sellero, venne coperta dalle alluvioni del torrente Re.[8]
Il 14 ottobre 1336 il vescovo di Brescia Jacopo de Atti investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Incudine, Cortenedolo, Mù, Cemmo, Zero, Viviano e Capo di Ponte a Maffeo e Giroldo Botelli di Nadro.[9]
Nel 1698 Padre Gregorio Brunelli afferma che l'abitato di Zero (o Serio), che sorgeva lungo le sponde del torrente Re, ad oriente del paese odierno, venne spazzato via da un'inondazione dello stesso.[10]
Zero è ricordato l'ultima volta nel 1374, quando i suoi territori vengono affidati come decima ai Botelli di Nadro.[11]
Con la caduta della Repubblica di Venezia nasce il "comune di Capo di Ponte" (1797-1798), che cambierà nome precocemente in "comune di Cemmo e Capo di Ponte" (1798 - 1815) e sotto il Regno Lombardo Veneto in "comune di Capo di Ponte e Cemmo" (1816 - 1859). Sotto il Regno d'Italia assumerà definitivamente il nome di comune di Capo di Ponte (dal 1859).[7]
Feudatari locali
Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:
Famiglia
Stemma
Periodo
Botelli
1336 -?
Simboli
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 2 luglio 1928.[12]
«D'azzurro, alla spada posta in banda, d'argento, manicata d'oro, e decussata con un ramo di alloro di verde, attraversata da una bilancia d'oro. Motto: Iustitia et pax. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di rosso.
Ricorrenze
Quaranta giorni dopo Pasqua: fiera del giovedì dell'Ascensione (fiéra della Sensa, forse ispirata alla veneziana Festa della Sensa): tradizionalmente era una fiera del bestiame, oggi è un giorno di mercato che occupa tutte le vie del paese.[13]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo, riedificata nel secolo XVIII con colonne in pietra di Sarnico. La soasa è di Beniamino Simoni
Monastero di San Salvatore
Chiesa delle sante Faustina e Liberata: si è tramandata la leggenda che vede le sante Faustina e Liberata, vivere in penitenza in una grotta della regione presso Capo di Ponte. Esse intervennero miracolosamente a fermare con le loro mani due massi che minacciavano il borgo. Ancora oggi vicino alla chiesa a loro dedicata, si possono vedere due enormi massi che recano impronte di mani e che sono ancora venerate dalla popolazione del luogo
Oratorio di san Rocco al ponte del XVII secolo
Pieve di San Siro nella frazione di Cemmo, risalente al XII secolo ed eretta sui resti di una costruzione più antica
Patrimoni dell'umanità UNESCO
Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane
Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomignoli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Capo di Ponte è Patricc.[4]
6 gennaio, festa dell'epifania. Era consuetudine dare al gabinàt (da tedescoGaben Nacht, notte dei doni): quando la mattina due persone s'incontravano, il primo che pronunciava la parola aveva diritto di ricevere un piccolo dono.[15]
prima settimana di agosto: "Immaginarti" - Mostra mercato di arti e mestieri presso il piccolo borgo di Pescarzo
Cultura
Musei
Museo nazionale della preistoria della Valle Camonica-MUPRE
Museo didattico di arte e vita preistorica di Capo di Ponte
Geografia antropica
Capo di Ponte possiede due frazioni: Pescarzo e Cemmo.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Per tutto il comune di Capo di Ponte scorre la Strada statale 42 del Tonale e della Mendola.
Ferrovie
La stazione di Capo di Ponte si trova nella parte orientale del paese, ai piedi della collina ricca di incisioni rupestri di Naquane.
La stazione, una delle più importanti per la media Valle, fa parte della linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo.
Amministrazione
Periodo
Primo cittadino
Partito
Carica
Note
16 giugno 1985
24 aprile 1995
Martino Squaratti
DC
Sindaco
24 aprile 1995
14 giugno 1999
Ghetti Riccardo
PPI
Sindaco
14 giugno 1999
14 giugno 2004
Enrico Tosini
PPI
Sindaco
14 giugno 2004
27 maggio 2019
Francesco Manella
lista civica
Sindaco
27 maggio 2019
in carica
Andrea Ghetti
lista civica
Sindaco
Note
Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2021 (dato provvisorio).
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