Cala d'Oliva è un agglomerato urbano situato nell'isola dell'Asinara, nel comune di Porto Torres. Nato spontaneamente come borgata marittima, nel 1885 venne espropriato per integrarlo nel carcere dell'Asinara.
Cala d'Oliva | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Frazione | Asinara |
Territorio | |
Coordinate | 41°04′56.89″N 8°20′07.51″E |
Abitanti | 0[1] |
Altre informazioni | |
Prefisso | 079 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | SS |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cartografia | |
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Faceva parte del Carcere dell'Asinara come distaccamento carcerario e adesso è parte del Parco nazionale dell'Asinara.
La torre di avvistamento di cala d'Oliva, insieme a quelle di cala d'Arena e di Trabuccato, risale al XVII secolo ad opera degli spagnoli.
Il 22 giugno 1885 il governo Depretis VII, che lo stesso anno aveva decretato che l'intera isola fosse di pubblico demanio, istituì a cala d'Oliva una colonia penale. Da allora il paese non ha più residenti stanziali.
Nell'estate 1985, a seguito di voci su un possibile attentato, furono trasferiti a Cala d'Oliva i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che in un mese di lavoro scrissero l'istruttoria del maxiprocesso di Palermo contro la mafia. Al termine del soggiorno i due magistrati dovettero rimborsare allo stato il costo del loro soggiorno, pari a 10.000 lire dell'epoca (circa 12,90 euro) al giorno per persona. Nel 2016 è stato girato il film Era d'estate che racconta il lavoro dei due giudici durante quell'estate in questo luogo.
Nel giugno 2017 è stato inaugurato il museo Osservatorio della Memoria all'interno dell'ex Diramazione centrale di Cala d'Oliva, che un tempo ospitava i detenuti più meritevoli del carcere dell'Asinara.[3] A poca distanza è presente la cella-bunker che in passato venne allestita per la detenzione di Salvatore Riina; quest'ultima struttura, un tempo soprannominata dai pescatori come "La discoteca" poiché illuminata tutte le notti per motivi di sicurezza con fari abbaglianti visibili a chilometri di distanza, è stata restaurata nel 2015 realizzando uno spazio espositivo.
Attualmente ospita solo lavoratori stagionali, guardie forestali e turisti, che alloggiano nell'ex caserma trasformata in ostello-foresteria.
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